La tradizionale processione in mare dedicata a sant’andrea apostolo, segno distintivo della cultura marinara di pescara, corre il rischio di saltare quest’anno. La marineria locale ha diffuso sui social un allarme riguardo allo stato critico del porto canale che rende difficoltosa la navigazione necessaria per la cerimonia. La situazione è aggravata dalla mancata realizzazione dei lavori di dragaggio previsti per mantenere accessibili i fondali.
Le condizioni del porto canale e l’impatto sulla processione di sant’andrea
Negli ultimi giorni la possibilità che la processione non si tenga più è diventata un tema centrale tra i pescatori e gli abitanti di pescara. Il porto canale, punto di partenza della tradizionale cerimonia in mare, presenta livelli di sabbia e sedimenti che ostacolano la navigazione delle imbarcazioni coinvolte nella manifestazione. L’assenza di dragaggio regolare ha trasformato quella che è una semplice esigenza tecnica in un problema che potrebbe compromettere un appuntamento storico della città. La processione di sant’andrea, prevista per domenica 27 luglio, rischia dunque di essere annullata, una notizia che ha già creato fermento nella comunità locale.
La marineria ha fatto sentire la propria voce direttamente sui social, sottolineando che non si tratta di una semplice questione logistica, ma di un fattore che minaccia la continuità di una tradizione che accompagna da sempre pescara. L’attesa per interventi urgenti sul porto canale si scontra con ritardi amministrativi e mancate risposte da parte delle autorità competenti. La situazione diventa più complessa considerando che la processione in mare coinvolge un ampio numero di pescherecci e imbarcazioni che devono poter uscire agevolmente dal porto.
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Il ruolo delle istituzioni locali e la richiesta di chiarezza
Luciano d’alfonso, ex presidente della regione abruzzo e parlamentare, ha preso posizione chiedendo un impegno concreto da parte delle istituzioni. D’alfonso ha criticato l’inerzia degli enti responsabili, sostenendo che non bastano più incontri o annunci senza seguito. Ha chiesto un vero e proprio dossier operativo sul porto di pescara che coinvolga attivamente tutti i livelli istituzionali, dalla direzione marittima all’autorità portuale. In particolare vorrebbe che queste istituzioni chiarissero se le condizioni del porto consentano o meno la sicurezza delle barche nella processione.
L’ex presidente ha segnalato una carenza di comunicazione e trasparenza, con voci che si rincorrono senza conferme ufficiali sulle possibili sospensioni. La mancanza di risposte rischia di alimentare solo tensioni e incertezze fra gli operatori e la cittadinanza. D’alfonso ha ricordato che la devozione a sant’andrea non è una semplice festa ma rappresenta una parte identitaria di pescara: una festa che simboleggia l’economia connessa al mare e il legame con la marineria.
La tradizione marinara di pescara e la necessità di manutenzione del porto
La processione di sant’andrea riflette la vocazione storica di pescara come città legata al mare e alla pesca. La marineria si presenta come pilastro socialmente ed economicamente fondamentale per il territorio. D’alfonso ha sottolineato che la marineria ha contribuito per anni a reggere l’economia locale e a coltivare questo patrimonio culturale, che rischia ora di perdere forza senza il giusto sostegno. Senza dragaggio regolare e manutenzione il porto rischia di diventare impraticabile, condannando la processione e l’attività marittima ad un lento declino.
D’alfonso invita a superare le soluzioni temporanee e i rinvii continui che non hanno mai prodotto risultati tangibili. Serve un piano di interventi stabili, risorse certe e tempistiche chiare per la manutenzione del porto. L’ex presidente esprime un giudizio critico verso l’attuale modo di procedere, che si limita ad annunci privi di contenuti operativi concreti, lasciando pescara senza una strategia definita per preservare il legame con il mare.
Le iniziative precedenti e la proposta per un rilancio del porto
Nel corso degli anni precedenti, dice d’alfonso, sono stati ottenuti risultati sensibili grazie a interventi mirati. Tra questi c’è stata l’attivazione del piano regolatore portuale e investimenti regionali per il risanamento delle acque, con risorse superiori a 170 milioni di euro impegnati per il settore idrico. Questi interventi dimostrano la capacità di progettare e portare avanti programmi importanti, a patto che ci sia la volontà politica.
D’alfonso propone di aprire immediatamente un dossier specifico dedicato al porto di pescara. Vuole che vengano convocati tutti i soggetti competenti per definire le risorse e attivare la draga necessaria prima della processione di sant’andrea. La richiesta non è solo tecnica ma assume un valore civico: occorre salvaguardare il bene della città, la sicurezza dei pescatori e l’integrità della tradizione religiosa a cui sono legati. La mobilitazione degli operatori marittimi e di chi vive nel territorio fa pressione perché vengano messe in campo azioni concrete nei tempi necessari a garantire la continuità di questo evento.
Resta quindi sul tavolo la questione delle responsabilità e della gestione degli interventi nel porto di pescara. Le tensioni non risolte mettono a rischio una tradizione molto sentita e aprono un dibattito sulle priorità che riguardano la pesca, la cultura locale e la vita della comunità. La processione di sant’andrea continua a rappresentare un momento cruciale che unisce fede e lavoro. La convocazione di un tavolo operativo potrebbe rappresentare un cambio di passo necessario per dare risposte dopo anni di attese e rinvii.