Il recupero di un pezzo importante dello yacht a vela Bayesian, affondato il 19 agosto 2025 presso Porticello, Palermo, ha segnato oggi un passo significativo nelle indagini sul naufragio costato la vita a sette persone. Il boma, una parte dell’albero maestro, è stato riportato in superficie da una squadra specializzata, con l’obiettivo di facilitare le operazioni di recupero e chiarire le cause dell’incidente.
Il ritrovamento del boma nelle acque di porticello
Il boma recuperato rappresenta una componente cruciale dell’albero maestro del Bayesian, yacht noto per la sua altezza record. L’intervento si è svolto a circa 50 metri di profondità, dove il relitto giace da quasi dieci mesi. Le operazioni sono state condotte dalla Smith Salvage e dalla Hebo Maritime Services, aziende con esperienza nel recupero di imbarcazioni sommerse.
Il pezzo è stato sollevato grazie all’uso della piattaforma Hebo Lift 2, dotata di una gru in grado di gestire carichi massicci in condizioni difficili. Le dimensioni del boma, notevoli anche da sotto il livello del mare, hanno richiesto un’azione metodica e attenta per evitare ulteriori danni alla struttura o contaminazioni del fondale marino. Le autorità portuali e la Capitaneria di porto hanno seguito da vicino le operazioni, confermando il rispetto delle procedure di sicurezza per il personale e per l’ambiente.
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Il recupero di questo elemento è una tappa preliminare fondamentale: permette di analizzare direttamente un componente strategico dell’imbarcazione per capire se problemi strutturali o di manutenzione abbiano contribuito al tragico affondamento.
Il boma nella struttura dello yacht bayesian
Il boma è una parte fondamentale per la gestione delle vele, montato sull’albero maestro. Nel caso dello yacht Bayesian, questa sezione aveva dimensioni eccezionali a causa dell’altezza dell’albero, che raggiungeva i 72 metri. Al momento della sua costruzione, infatti, l’imbarcazione vantava l’albero più alto mai realizzato su un’imbarcazione da diporto.
Incidente durante le operazioni subacquee
Questo dettaglio ha attirato l’attenzione degli investigatori, perché l’incidente è avvenuto proprio mentre un sommozzatore stava lavorando sul boma durante le operazioni di taglio subacqueo. L’uomo è morto nel corso di queste attività, complicando ulteriormente la situazione e ampliando le indagini anche sulle condizioni di sicurezza durante il recupero.
La solidità e l’integrità del boma appaiono cruciali per comprendere se si siano verificati cedimenti materiali o altri problemi tecnici in mare. Inoltre, la manovra di sollevamento ha richiesto grande precisione, dal momento che la struttura presenta un peso notevole e diverse parti ancora agganciate.
Le conseguenze del naufragio e le operazioni di recupero
Lo yacht Bayesian affondò nelle acque davanti a Porticello la sera del 19 agosto 2025 dopo che un’improvvisa emergenza aveva sorpreso l’equipaggio e i passeggeri. Nel disastro persero la vita sette persone, tra cui il proprietario britannico Mike Linch, ben noto per investimenti e attività nell’ambito nautico e imprenditoriale.
Da quel momento, le operazioni di recupero si sono rivelate complesse a causa della profondità e delle dimensioni dell’imbarcazione. La rimozione dell’albero maestro diventa ora il prossimo obiettivo, e il recupero del boma rappresenta il primo intervento verso questa fase.
Le autorità hanno puntato a garantire trasparenza e rigore nelle procedure. La morte del sommozzatore durante il taglio ha fatto emergere la necessità di rivedere norme e protocolli inerenti i lavori subacquei su relitti così ingombranti. La collaborazione tra le società specializzate e le autorità locali è continuata senza sosta per evitare ulteriori incidenti.
Prospettive e sviluppi nelle indagini sul naufragio
Il recupero del boma offre materiali e dati concreti per approfondire le cause del naufragio. Attraverso l’esame diretto della struttura, gli esperti potranno valutare eventuali cedimenti o mancanze in fase di costruzione o manutenzione. Questo lavoro è fondamentale anche per ricostruire la dinamica dall’incidente e potenziali responsabilità.
L’area di Porticello continua a essere monitorata, anche per assicurare la sicurezza di pesca e navigazione. L’attenzione mantiene alta la criminalistica marittima e ambientalista, visto l’impatto di relitti di questo tipo sugli ecosistemi marini.
A breve le operazioni riguarderanno la sollevazione dell’intero albero maestro, una fase delicata che richiederà ancora più precisione date le dimensioni e lo stato della struttura. L’intervento si estenderà anche all’analisi delle condizioni del relitto e delle attrezzature di bordo.
Le autorità hanno confermato che, malgrado la complessità degli interventi, verrà garantito il massimo rigore. I risultati di questa fase potranno contribuire a indirizzare future normative di sicurezza nella cantieristica nautica e nelle operazioni di recupero.