Rinvio a giudizio per presunto sfruttamento sessuale di una minorenne ad Avezzano, processo fissato per settembre 2025

Rinvio a giudizio per presunto sfruttamento sessuale di una minorenne ad Avezzano, processo fissato per settembre 2025

Il tribunale di Avezzano rinvia a giudizio un uomo accusato di sfruttamento sessuale e adescamento di una minorenne tramite social network; il processo inizierà il 25 settembre 2025 davanti al tribunale collegiale.
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Il tribunale di Avezzano ha disposto il rinvio a giudizio di un uomo accusato di sfruttamento e adescamento sessuale di una minorenne tramite social network; il processo inizierà il 25 settembre 2025. - Gaeta.it

Il tribunale di avezzano ha deciso il rinvio a giudizio di un uomo di circa cinquant’anni accusato di sfruttamento sessuale nei confronti di una ragazza quattordicenne. La vicenda, al centro di un’indagine coordinata dalla procura dell’aquila, riguarda episodi avvenuti nell’estate del 2021 e implica l’uso di piattaforme social per contattare e indurre la minore a produrre contenuti sessuali. Il processo è previsto per il 25 settembre 2025 davanti al tribunale collegiale di avezzano, la città dove si sono svolti i fatti.

Dettagli dell’udienza preliminare davanti al tribunale dell’aquila

Ieri mattina, davanti al giudice per l’udienza preliminare, i fatti sono stati ricostruiti in modo circostanziato. A decidere il rinvio a giudizio è stata la giudice Iolanda De Rosa. Il pubblico ministero Stefano Timpano ha sostenuto la coerenza delle accuse basandosi su prove raccolte durante le indagini. L’uomo, difeso dagli avvocati di fiducia, è accusato di sfruttamento e adescamento sessuale di una minorenne. Le indagini hanno puntato soprattutto sull’uso di social network da parte dell’imputato, che avrebbe creato profili falsi per avvicinare la ragazza e instaurare con lei una relazione basata su manipolazione e minacce.

Parte civile e quadro indiziario

La minore e i suoi familiari si sono costituiti parte civile al processo, affidandosi agli avvocati Mario Flammini e Alessandro Felli. La procura dell’aquila, guidata dal pm Roberta D’Avolio, ha messo insieme un quadro indiziario che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per vari reati aggravati. Il rinvio a giudizio segna un momento importante perché darà avvio alla fase processuale vera e propria davanti al collegio giudicante.

L’accusa e le contestazioni rivolte all’imputato

Le accuse più gravi riguardano la presunta induzione della minore a compiere atti sessuali in ambiente digitale usando la persuasione e minacce. L’imputato avrebbe eseguito un piano ben articolato, creando profili falsi sui social per ingannare la ragazza e guadagnarsi la sua fiducia in un contesto apparentemente affettivo. Quindi l’avrebbe costretta a realizzare video a contenuto sessuale.

Tra le contestazioni, si trovano reati come violenza sessuale aggravata, la detenzione e la diffusione di materiale pedopornografico, atti di estorsione, minacce gravi e atti persecutori. La presenza di minacce per indurre la minore a non interrompere la produzione di contenuti rappresenta un elemento particolarmente delicato e aggravante nel procedimento. L’estate 2021 segna il periodo in cui si svolsero i fatti. La procura dell’aquila ha coordinato le attività investigative, raccogliendo testimonianze, analizzando dati digitali e acquisendo materiali probatori da piattaforme social coinvolte.

Elementi aggravanti e modalità operative

L’uso di profili falsi e la manipolazione psicologica sono dettagli chiave nel modus operandi contestato. “L’indagine ha dimostrato come l’imputato abbia agito in modo pianificato e sistematico,” hanno dichiarato gli inquirenti.

Il processo fissato per settembre 2025 e il percorso giudiziario

Il prossimo 25 settembre il tribunale collegiale di avezzano inizierà il dibattimento. Sarà quella la prima occasione per esaminare in aula le prove presentate dalla procura e per ascoltare le testimonianze, comprese quelle della vittima e degli esperti coinvolti. Il procedimento giudiziario dovrà affrontare temi sensibili come l’uso di internet e social network nelle dinamiche di sfruttamento minorile.

Il processo è seguito con attenzione dalle istituzioni locali, data la gravità dei fatti e l’impatto sulla comunità della Marsica. Il rinvio a giudizio conferma la volontà delle autorità di approfondire ogni aspetto di questa vicenda. Le parti sono già state convocate per preparare le fasi successive. Il ruolo della difesa e dell’accusa sarà cruciale per chiarire ogni dettaglio e stabilire le responsabilità. La vicenda sottolinea inoltre l’importanza di un controllo adeguato sui rischi collegati all’uso delle piattaforme digitali tra i giovani.

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