Il ministero dell’agricoltura ha confermato per altri tre anni l’incarico a csqa per verificare la qualità e la conformità del pane toscano dop. Il riconoscimento arriva mentre il prodotto mantiene un ruolo centrale nella tradizione e nell’economia agroalimentare toscana, supportato da una filiera consolidata e da iniziative di tutela e sviluppo portate avanti dal consorzio dedicato. Il pane toscano dop continua a rappresentare una eccellenza regionale con numeri importanti in termini di produzione e valore commerciale.
Rinnovata autorizzazione a csqa: il ruolo dell’ispettorato centrale
Nel luglio 2025, l’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che fa capo al ministero dell’agricoltura, ha formalizzato il rinnovo con un decreto ministeriale che riconferma csqa come ente autorizzato a condurre i monitoraggi e i controlli sul pane toscano dop. La proroga copre i tre anni successivi, assicurando continuità nelle verifiche che garantiscono l’aderenza del prodotto alle norme del disciplinare. Csqa, già nota per la sua esperienza nel settore delle indicazioni geografiche, sarà responsabile di accertare la corretta origine e produzione del pane, elemento fondamentale per mantenere la fiducia dei consumatori.
L’ispettorato centrale, dunque, continua a affidare a csqa il compito di supervisionare una delle produzioni agroalimentari riconosciute con il marchio dop, sottolineando l’importanza di un controllo puntuale per difendere i prodotti tipici italiani. Questa conferma riflette la serietà delle procedure imposte per salvaguardare la qualità e l’autenticità del pane toscano in un mercato dove la contraffazione può determinare danni economici e reputazionali rilevanti.
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Pane toscano dop: tradizione e numeri della produzione certificata
Il pane toscano dop si distingue per un metodo tradizionale di lavorazione che non usa sale, basandosi su lievito naturale a pasta acida. Questa tecnica, risalente a secoli fa, rimane la base che definisce la struttura e il gusto unico del prodotto. La dop ha una produzione che supera le 900 tonnellate all’anno con 52 operatori certificati, ai quali si attribuisce una produzione che genera oltre 2,6 milioni di euro. Il valore al consumo sale a 4,2 milioni, segno di un mercato attivo che apprezza questa specialità toscana.
La regione Toscana può vantare 32 prodotti tra dop e igp, per un valore complessivo che sfiora i 192 milioni di euro e coinvolge più di 11.500 operatori secondo il rapporto ismea-qualivita 2024. Il pane toscano dop rappresenta una parte consistente di questo scenario, grazie a un prodotto che mantiene intatta la sua identità pur adattandosi alle esigenze moderne di conservazione e distribuzione. La filiera dimostra, quindi, di essere stabile e ben radicata nel tessuto economico locale.
Iniziative di tutela e sviluppo portate avanti dal consorzio pane toscano dop
Dal 2016, il consorzio tutela pane toscano dop ha sviluppato strategie per difendere e valorizzare il prodotto non solo come tradizione ma anche come opportunità commerciale. Tra i progetti più significativi si evidenzia la collaborazione con l’università di pisa, che ha portato alla realizzazione di “panedopbio”, mirato a migliorare la durata della freschezza e la consistenza del pane nella distribuzione. Questo progetto si è concentrato sull’uso di lievito madre certificato, farine selezionate e tempi di lievitazione estesi per garantire qualità costante e maggiore conservabilità.
Il consorzio promuove anche un impegno verso nuove soluzioni di confezionamento, valutando l’introduzione di imballaggi in atmosfera modificata per rendere possibile la vendita del pane toscano dop fuori regione. Inoltre, si sono introdotti formati più piccoli del pane, preaffettati e confezionati in “bozza” o vaschette, rispondendo alle nuove abitudini di consumo e facilitando la diffusione del prodotto sul mercato nazionale. Questi interventi esprimono la tensione tra la salvaguardia della tradizione e una risposta concreta alle richieste attuali.
Il valore del rinnovo per csqa e il sistema delle indicazioni geografiche italiane
La conferma del contratto a csqa sottolinea il ruolo di questo organismo di certificazione, considerato riferimento nella tutela delle indicazioni geografiche. Daniele pardini, direttore del consorzio, ha evidenziato come csqa mantenga alta la professionalità e una disponibilità continua nel rapporto con i produttori associati. Maria chiara ferrarese, direttrice generale di csqa, ha definito questa fiducia “un riconoscimento del lavoro fatto per sostenere la distintività territoriale e trasparenza della filiera alimentare.”
Il pane toscano dop è parte di un ampio portafoglio di prodotti dop e igp certificati da csqa, che conta oggi 81 indicazioni geografiche. Questo dato riflette la presenza consolidata di csqa nel garantire la qualità di produzioni rappresentative del made in italy, fondamentali per il prestigio e la tutela dei territori. La rinnovata partnership con il consorzio del pane toscano serve a mantenere solidi i legami tra controllo, produzione e consumatore, un elemento necessario per difendere un patrimonio culinario di lunga storia.