Il dibattito politico in Abruzzo si intensifica a poche ore dal rinnovo degli organi dell’ANCI Abruzzo, l’Associazione dei Comuni Italiani. Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo e presidente uscente, ha voluto esprimere il suo pensiero in merito alle recenti tensioni tra centrodestra e centrosinistra. Le sue parole mirano a riportare il dialogo e la cooperazione tra le varie forze politiche, sottolineando l’importanza di un’azione comune per il bene di tutte le comunità.
L’importanza del dialogo politico
Nel contesto attuale, Gianguido D’Alberto ha evidenziato come l’ANCI rappresenti un punto di riferimento per tutti i Comuni, indipendentemente dalle inclinazioni politiche e territoriali. L’associazione, secondo il presidente, ha sempre svolto un ruolo fondamentale nel mantenere unita la voce dei sindaci, facilitando un confronto costruttivo e operativo. “Il dibattito che si è sviluppato in questi giorni”, ha dichiarato D’Alberto, “non può lasciarmi indifferente”. La necessità di discussioni sane, che portino a una sintesi operativa, è più forte che mai.
D’Alberto ha messo in risalto come il supporto all’unità abbia permesso, negli ultimi cinque anni, di affrontare importanti questioni per i territori abruzzesi, inclusa la gestione della crisi pandemica. Riuscire a fare sintesi, alla luce delle diverse visioni politiche, è stato possibile grazie alla capacità di ascolto e alla volontà di trovare un terreno comune. “Abbiamo affrontato sfide epocali”, ha continuato, evidenziando il senso di comunità e solidarietà che caratterizza l’ANCI.
Il ruolo dell’Anci come garante delle comunità locali
D’Alberto ha chiarito che l’ANCI deve restare un baluardo di rappresentanza per tutti i Sindaci, contribuendo a salvaguardare gli interessi delle comunità locali. In un momento così critico, la capacità di fare squadra tra i comuni e di affrontare le difficoltà con una visione unitaria diventa fondamentale. Il sindaco di Teramo ha invitato tutti a riflettere su quanto sia essenziale mantenere alta l’attenzione verso un dialogo inclusivo.
“La difficoltà di trovare una figura unitaria”, ha proseguito D’Alberto, “deve spingerci a riconsiderare e rafforzare i legami tra le forze politiche e le comunità”. La chiamata all’unità, quindi, non è solo un’invocazione al buon senso, ma un appello a tutti i rappresentanti locali affinché si siedano attorno a un tavolo e trovino soluzioni condivise, nelle quali tutti possano riconoscersi.
Un passo avanti verso la collaborazione
L’auspicio di D’Alberto è che questo momento di tensione possa trasformarsi in un’opportunità per rivedere i modi di operare all’interno dell’associazione. Il presidente uscente si è dichiarato disponibile a fare un passo di lato se necessario, garantendo la propria collaborazione per facilitare il dialogo tra le forze politiche. “Non è il momento di fare passi indietro”, ha affermato, “ma piuttosto di unire le forze per il bene comune”.
L’ANCI, come patrimonio di valori condivisi, rappresenta una piattaforma ideale da cui partire per farsi portavoce delle istanze delle comunità presso gli enti sovraordinati. “Proseguire su questa strada è fondamentale”, ha ribadito D’Alberto, sottolineando che la solidità di un’associazione come l’ANCI si misura anche nella capacità di navigare attraverso le differenze e di lavorare insieme per il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini.
Rimanere aperti a dialogo e collaborazione è la strategia suggerita da D’Alberto per andare avanti, dando priorità agli interessi delle comunità e alla tutela dei valori che sottendono alla missione dell’ANCI.