Rincari nelle marche, aumento medio annuo di 436 euro per famiglia: macerata la città più colpita

Rincari nelle marche, aumento medio annuo di 436 euro per famiglia: macerata la città più colpita

Il costo della vita nelle Marche è aumentato di 436 euro per famiglia nel 2025, con Macerata tra le città più colpite; calano i prezzi di energia e servizi, mentre crescono quelli alimentari ad Ancona.
Rincari Nelle Marche2C Aumento Rincari Nelle Marche2C Aumento
Il costo della vita nelle Marche è aumentato di 436 euro medi annui per famiglia, con un’inflazione dell’1,9% ad aprile 2025, posizionando la regione undicesima in Italia per rincari, soprattutto nelle province di Macerata e Ascoli Piceno. - Gaeta.it

Il costo della vita nelle marche è salito in modo significativo nell’ultimo anno, con un aumento medio di 436 euro per famiglia. La regione si piazza undicesima tra le più care in italia, secondo gli ultimi dati sull’inflazione di aprile 2025. Il confronto con altre regioni mostra cifre molto più alte al nord, ma nelle marche alcune città evidenziano incrementi rilevanti. Questo approfondimento offre una lettura dettagliata dell’andamento dei prezzi, con focus su città, comparti di spesa e variazioni mensili dei costi.

Andamento dell’inflazione e confronto regionale nelle marche

Secondo l’istat, l’inflazione annuale nelle marche si attesta all’1,9% nel mese di aprile 2025. L’incremento medio del costo della vita per ogni famiglia è stato calcolato in 436 euro. Questa crescita si colloca in undicesima posizione nella classifica italiana delle regioni con maggiori rincari. Al vertice della graduatoria si trovano trentino alto adige, con 680 euro medi annui di rincaro, seguito da liguria con 600 euro e veneto con 564 euro. Questi dati indicano come il nord italia stia vivendo aumenti più forti, ma anche alcune zone delle marche mostrano tendenze rilevanti.

L’inflazione nelle province marchigiane

Tra le province marchigiane macerata registra l’aumento più alto, con un incremento di 487 euro per famiglia e un’inflazione del 2,2% ad aprile, posizionandosi 34ª nella classifica italiana delle città più care. Subito dietro ascoli piceno con un aumento di 443 euro e ancona con 378 euro di incremento , rispettivamente 42ª e 58ª città più costose. Questi dati mostrano differenze territoriali rilevanti, con macerata che supera le altre città regionali, pur restando sotto la media nazionale di alcune grandi città.

L’andamento dei prezzi al consumo a ancona nella rilevazione mensile

Nel solo mese di aprile, ancona ha registrato un calo dell’indice dei prezzi al consumo dello 0,3%, una variazione positiva per il potere d’acquisto dei cittadini. Anche il tasso tendenziale, che indica l’inflazione su base annua, si è ridotto leggermente passando dall’1,7% di marzo all’1,6% di aprile. Questo segnale suggerisce un rallentamento dell’aumento dei prezzi almeno nel capoluogo.

Comparti con variazioni mensili positive

Nello specifico, alcuni comparti hanno mostrato variazioni abbassate nella spesa mensile. I costi per abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili hanno registrato un calo del 3,5%. Il gas ha subito una riduzione particolarmente marcata dell’8,8%, mentre l’energia elettrica è scesa del 7,6%. Anche abbigliamento e calzature si sono mantenuti sui livelli inferiori , così come comunicazioni e servizi ricettivi e di ristorazione . Ricreazione, spettacolo e cultura hanno segnato un calo dello 0,5%. L’insieme di questi dati indica un allentamento dei prezzi in settori non alimentari, contribuendo al rallentamento dell’inflazione.

L’aumento dei prezzi alimentari nelle marche e nelle città marchigiane

Nonostante il calo di molti comparti, i prodotti alimentari e le bevande analcoliche hanno fatto segnare un aumento del 0,6% nel mese di aprile a ancona. La variazione riguarda in particolare i vegetali, saliti dell’1,9%. Anche il caffè ha visto un rincaro del 2,2%, mentre lo zucchero è aumentato dell’1,4%. Questi incrementi mostrano come il settore alimentare resti uno dei più sensibili alle variazioni dei costi, incidendo direttamente sulla spesa quotidiana delle famiglie.

Dinamiche locali e regionali

L’andamento regionale riflette dinamiche simili a livello locale, con variazioni di prezzo che penalizzano le famiglie che devono fronteggiare aumenti su prodotti di prima necessità. In città come macerata e ascoli piceno, dove l’inflazione annua supera l’1,9% regionale, l’impatto degli incrementi alimentari si somma agli altri rincari già registrati nei mesi precedenti. Ciò crea una situazione in cui la spesa per generi alimentari incide in modo pesante sul bilancio famigliare.

La classifica delle città più care e il ruolo delle marche in italia

Le città più care d’italia nel 2025 si confermano bolzano, imperia e como, con aumenti medi annui superiori ai 700 euro per famiglia. Bolzano guida la graduatoria con un rincaro di 796 euro, seguita da imperia con 788 e como con 725. Macerata, pur non raggiungendo questi livelli, compare comunque nella top 40 nazionale con un aumento di 487 euro.

Il quadro evidenzia come la situazione nelle marche sia meno critica rispetto ad alcune regioni del nord, ma comunque significativa per famiglie e consumatori. Le differenze tra città interne e costiere, così come tra province diverse, fanno emergere un mosaico complesso. Le variazioni dei prezzi si combinano con fattori locali, influenzando il potere d’acquisto e la gestione quotidiana delle spese familiari. La graduatoria delle città più care costituisce un indicatore importante per interpretare le ricadute pratiche della crisi dei prezzi su scala locale e nazionale.

Change privacy settings
×