Rincari centri estivi 2025, i genitori italiani pagano fino a 1.400 euro a figlio per otto settimane di attività

Rincari centri estivi 2025, i genitori italiani pagano fino a 1.400 euro a figlio per otto settimane di attività

Il costo dei centri estivi in Italia aumenta fino a 1.400 euro nel 2025, con contributi comunali e bonus Inps limitati che non riescono a sostenere tutte le famiglie, creando difficoltà economiche e organizzative.
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Nel 2025 il costo dei centri estivi in Italia cresce fino a 1.400 euro per otto settimane, mettendo in difficoltà molte famiglie nonostante i contributi comunali e il bonus Inps, spesso insufficienti e distribuiti in modo disomogeneo. - Gaeta.it

Il costo dei centri estivi cresce in modo significativo nel 2025, mettendo in difficoltà molte famiglie italiane. La spesa media per un figlio arriva a sfiorare i 1.400 euro per otto settimane di attività. Tra i principali fattori che incidono su questo aumento ci sono i rincari confermati da dati recenti, con gli enti locali che cercano di sostenere le famiglie con contributi e agevolazioni, spesso limitate e differenziate a livello territoriale. Il quadro che ne emerge rivela un sistema di supporto frammentato, in cui soltanto alcune famiglie riescono ad accedere a sconti o rimborsi.

Costi in crescita per i centri estivi, la spesa familiare arriva a cifre elevate

Le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una crescita importante nelle tariffe dei centri estivi. Un’indagine di Adoc-Eures mostra un aumento medio del 12% rispetto al 2024, e addirittura del 22,7% rispetto al 2023. Questo salto porta la spesa mediamente fino a 1.400 euro per ogni figlio, considerando un periodo di otto settimane. Le motivazioni di questo aumento vanno dal rincaro dei costi di gestione alla mancanza di interventi nazionali o regionali che possano contrastare queste tendenze.

Le scuole italiane chiudono per lunghi periodi estivi

Le scuole in Italia chiudono per circa 100 giorni d’estate, uno dei periodi di sospensione più lunghi in Europa. Dal termine delle lezioni fino a metà settembre, quando gli studenti rientrano in aula, molte famiglie senza il sostegno dei parenti si trovano in difficoltà, specialmente quelle con entrambi i genitori occupati. Questo rende la scelta e il costo dei centri estivi un doppio problema: di tipo economico e organizzativo.

Le iniziative dei comuni per calmierare le rette: differenze e limiti sul territorio

Diversi comuni italiani hanno adottato misure per facilitare l’accesso ai centri estivi, ma senza un coordinamento nazionale i risultati sono disomogenei e spesso insufficienti. Nel caso di grandi città come Roma, Milano, Torino, Bari, Bologna e Firenze, gli enti locali propongono contributi o tariffe agevolate basate sull’Isee delle famiglie.

Esempi di contributi nei principali comuni

  • A Bari, per esempio, i nuclei con Isee fino a 25 mila euro possono ottenere un contributo fino a 300 euro per quattro settimane.
  • Bologna mette a disposizione fino a 300 euro per figlio per famiglie entro i 35 mila euro di Isee.
  • A Torino, il progetto “Estate Ragazzi” offre sconti per le famiglie con redditi più bassi.
  • Firenze suddivide gli aiuti in fasce, con contributi che arrivano fino a 200 euro per chi ha redditi più contenuti.

Limiti nelle misure comunali

Milano propone esenzioni complete per chi ha un Isee sotto i 3.000 euro, ma l’accesso è tramite graduatorie che tengono conto di diversi fattori, tra cui la presenza di figli disabili o entrambi i genitori lavoratori. Nonostante questo, i posti disponibili nei centri comunali a prezzi calmierati spesso sono pochi, causando esclusioni di molte famiglie. A Roma, inoltre, alcuni centri si rivolgono soltanto a bambini di certe fasce d’età o coprono solo parte del periodo estivo, lasciando vuoti temporali senza copertura.

Il bonus inps per i figli della pubblica amministrazione: condizioni e scadenze

Un aiuto specifico riguarda i figli di dipendenti o pensionati della pubblica amministrazione. L’Inps concede un bonus fino a 100 euro a settimana per un massimo di quattro settimane, destinato a coprire le spese per i centri estivi da giugno a settembre. I beneficiari devono fare domanda, entro il 26 giugno 2025, partecipando a un bando che assegna contributi in base all’Isee e ad alcune condizioni come la disabilità grave o gravissima del ragazzo.

Modalità e limiti del contributo Inps

Il valore del rimborso varia dal 100% per Isee fino a 8 mila euro, all’80% per chi supera i 56 mila euro o non presenta Isee. L’anno scorso però il budget ha consentito l’erogazione di contributi a sole 3.000 famiglie, su quasi 22.000 richieste, mostrando come la copertura sia limitata e la domanda molto elevata. Le domande accettate vengono stabilite tramite graduatoria sul sito Inps.

Questi dati indicano che, pur essendo un sostegno utile, il bonus interessa una quota minima rispetto alle famiglie italiane e non basta a fronteggiare i costi complessivi dei centri estivi, soprattutto per chi non ha accesso a interventi comunali. La combinazione di spese crescenti e aiuti contenuti rischia di compromettere la partecipazione estiva per molti ragazzi.

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