Viaggiare con un bagaglio a mano incluso nel prezzo del biglietto sembra aver trovato nuovo terreno nei tribunali italiani e spagnoli. Negli ultimi anni, molte compagnie low cost, Ryanair in testa, hanno imposto supplementi per il trasporto in cabina della valigia di piccole dimensioni. Quelle tariffe aggiuntive hanno scatenato disagi e contestazioni da parte di chi si sposta spesso in aereo. Le recenti sentenze mettono ora a fuoco il concetto di diritto del passeggero e sembrano aprire una nuova stagione nelle regole dei bagagli a mano.
Sentenze italiane contro i costi aggiuntivi per il bagaglio a mano
Nei tribunali italiani si è consumata una battaglia importante con Ryanair. In particolare, il tribunale di Milano ha definito ingannevole la scelta di fatturare il bagaglio da cabina come servizio accessorio a pagamento. Secondo i giudici, portare in cabina un bagaglio che rispetta le dimensioni e il peso standard non può essere considerato un optional, bensì una condizione normale per un passeggero. Questo significa che quel servizio rientra nella prestazione base acquistata con il biglietto aereo.
La decisione impone alle compagnie di evitare pratiche poco trasparenti e di indicare chiaramente quali servizi fanno parte dell’offerta e quali invece sono extra. Quando il bagaglio a mano viene presentato come optional e chiamato a pagare, il giudice lo ha considerato un abuso. Il provvedimento ha dunque aperto un precedente che potrebbe influenzare altri contenziosi riguardanti i costi nascosti sui voli low cost.
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Ryanair condannata per danni nella gestione del bagaglio a mano
La compagnia irlandese ha subito un’altra sentenza sfavorevole, che conferma la linea in tribunale contro i supplementi per il bagaglio a mano. Il giudice ha ribadito che quella valigia in cabina deve essere inclusa nel biglietto, senza costi addizionali. È stata disposta anche una condanna economica, con risarcimento per danni patrimoniali e morali a favore dei passeggeri coinvolti.
Il tribunale ha osservato che la pratica di far pagare il bagaglio da cabina danneggia l’esperienza del viaggio e altera il principio di concorrenza, penalizzando chi sceglie di viaggiare low cost. Allo stesso tempo, si segnala come questo modus operandi rischi di innescare una serie di contenziosi legali a carico della compagnia.
Il caso spagnolo: rimborso e sentenza a favore della passeggera
Sul fronte spagnolo, l’organizzazione FACUA ha portato avanti una battaglia giudiziaria simile. Il tribunale di Salamanca si è pronunciato in favore di una socia che aveva pagato più volte, tra il 2019 e il 2024, per l’imbarco del bagaglio a mano su voli Ryanair. Secondo il giudice, la richiesta di pagamento è stata ingiustificata, visto che il bagaglio superava di poco le dimensioni consentite e comunque rientrava nell’usuale tolleranza.
La sentenza ha obbligato Ryanair a rimborsare 147 euro alla passeggera, stabilendo che il bagaglio a mano è parte integrante del biglietto e non può essere considerato un servizio accessorio. Le decisioni simili ottenute nel corso del tempo confermano la frequenza di questo tipo di pratiche da parte di diverse low cost e portano a una nuova attenzione verso i diritti dei consumatori.
Sviluppi futuri per le compagnie low cost e le regole sul bagaglio a mano
Le sentenze in Italia e Spagna indicano un cambiamento in atto nel rapporto tra passeggeri e compagnie aeree low cost. Ryanair e altre società del settore devono ora fare i conti con una crescente pressione legale perché il bagaglio a mano venga sempre incluso senza sovrapprezzi nel prezzo di partenza. Se la compagnia non adeguerà le sue condizioni, aumenteranno i ricorsi in tribunale e le richieste di rimborso.
Restano alcune ambiguità perché il Tar del Lazio ha precisato più volte che non esiste un diritto assoluto al bagaglio a mano gratuito. La questione rimane quindi aperta nelle sue sfumature, con possibili limiti legati a peso e dimensioni. Intanto però queste decisioni rappresentano un punto di svolta nella protezione dei viaggiatori. Gli operatori aerei low cost potrebbero dover rivedere le tariffe accessorie per evitare nuove contestazioni.