Riforma del calcio italiano: al centro 18 punti cruciali per il futuro del settore

Riforma del calcio italiano: al centro 18 punti cruciali per il futuro del settore

La riforma del calcio italiano, approvata dalla commissione Cultura del Senato, prevede la revisione delle sponsorizzazioni, il supporto ai vivai e alle squadre femminili e una nuova disciplina per i diritti televisivi.
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Riforma del calcio italiano: al centro 18 punti cruciali per il futuro del settore - Gaeta.it

La riforma del calcio italiano si prepara a prendere piede con l’approvazione di un documento da parte della commissione Cultura del Senato. Tra i temi affrontati spiccano la rimozione del divieto di sponsorizzazioni da parte delle società di scommesse, la necessità di attrarre capitali privati per la creazione di nuovi stadi e misure per supportare vivai e squadre femminili. Si prevede una revisione della disciplina riguardante la vendita dei diritti televisivi e una riforma della giustizia sportiva, con l’intenzione di fornire maggiore autonomia al settore arbitrale. Mentre l’approvazione della risoluzione prevista per questa settimana è slittata alla prossima, il documento non includerà misure per il ritorno del “decreto Crescita“, che favoriva un regime fiscale agevolato per gli sportivi provenienti dall’estero, ora eliminato dal governo Meloni.

Le risorse e il loro utilizzo

Uno dei punti salienti della discussione riguarda la destinazione delle risorse. La mancanza del “decreto Crescita” rappresenta una battuta d’arresto per i club di Serie A, che contavano su questi sgravi fiscali per competere sul mercato degli ingaggi con i grandi club europei. Paolo Marcheschi, relatore del documento e membro di FdI, ha chiarito che le agevolazioni fiscali dovrebbero essere indirizzate a chi investe in vivai, infrastrutture e calcio femminile, piuttosto che a calciatori stranieri. L’obiettivo è creare valore per il campionato italiano e allo stesso tempo favorire l’inserimento di giovani talenti nella formazione delle squadre, una strategia che influisce positivamente anche sulla Nazionale. Dunque, si punta a un cambiamento di rotta che favorisca gli investimenti interni.

In contrasto, la maggioranza della commissione, che include esponenti di Forza Italia come Adriano Galliani, sta facendo pressione per la revisione del divieto di pubblicità delle scommesse, ritenuto inefficace nel raggiungere gli obiettivi prefissati di contenimento della ludopatia, con un impatto economico negativo stimato di circa 100 milioni di euro all’anno per le società di calcio. Marcheschi ha evidenziato come il divieto in questione, essendo stato aggirato, penalizzi il campionato italiano rispetto agli altri tornei europei.

Le voci dell’opposizione

La posizione dell’opposizione è chiara e decisa. Costituita da partiti come il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, essa si oppone strenuamente alla revisione del divieto di pubblicità per le scommesse. Cecilia D’Elia del PD ha espresso l’opinione che sia necessari rafforzare le restrizioni sul gioco d’azzardo nel settore, sottolineando come le squadre di calcio esercitino un’influenza notevole sulle nuove generazioni. Le preoccupazioni sul tema della ludopatia sono state un punto fondamentale del dibattito, e D’Elia ha lanciato un campanello d’allarme riguardo agli effetti nocivi che la pubblicità del gioco d’azzardo può avere sui giovani. Luca Pirondini, esponente del M5S, ha citato la posizione della premier Giorgia Meloni, che ha sempre sostenuto l’idea di trattare la pubblicità del gioco d’azzardo come quella dei prodotti nocivi, con un divieto senza eccezioni.

Il ruolo di Gravina nella riforma

Nel frattempo, Gabriele Gravina, rieletto presidente della Federcalcio, ha messo in evidenza l’importanza di questa riforma per il futuro del calcio italiano. Gravina ha fiducia che il ministro dello sport, Andrea Abodi, saprà interpretare le raccomandazioni contenute nel documento proposto dalla settima commissione. Tra le misure che potrebbero essere inserite nel testo finale, c’è l’idea di destinare una percentuale dei proventi delle scommesse sportive al finanziamento degli eventi calcistici e misure premiali per le società con bilanci virtuosi.

Ulteriori proposte includono interventi sulla disciplina dei procuratori e un’iniziativa contro la pirateria, oltre a un focus sulla diminuzione dei costi del lavoro e sulla promozione delle società dilettantistiche. Questi punti mirano a garantire una stabilità economica e un supporto solido per il rilancio del calcio in Italia, affrontando in modo mirato le problematiche attuali e future.

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