Riforma dei poteri di roma capitale, le proposte del presidente della regione lazio francesco rocca

Riforma dei poteri di roma capitale, le proposte del presidente della regione lazio francesco rocca

Il presidente Francesco Rocca propone di aumentare l’autonomia finanziaria e gestionale di Roma Capitale in settori chiave come beni culturali, turismo e urbanistica, mantenendo equilibrio con Regione Lazio.
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L'articolo analizza le proposte del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, per aumentare l'autonomia finanziaria e gestionale di Roma Capitale, evidenziando la necessità di un equilibrio tra poteri locali e regionali, con cautela su settori come trasporti, protezione civile e ambiente. - Gaeta.it

Il tema dell’autonomia e della gestione di Roma Capitale è tornato al centro del dibattito politico in Italia, con particolare attenzione alla necessità di ridefinire i poteri finanziari e legislativi della città. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha espresso in audizione alla Camera le sue idee sulle modifiche da apportare, evitando però di spingersi su materie costituzionali complesse. Il punto di partenza è garantire a Roma Capitale una solidità economica più marcata, per affrontare al meglio le sfide di una città complessa e strategica per l’intera regione.

La necessità di un’autonomia finanziaria per roma capitale

Il presidente Rocca ha sottolineato la necessità di rivedere i poteri attuali di Roma Capitale, puntando a conferire alla città una maggiore autonomia finanziaria. Attualmente lo status di Roma Capitale non assicura un equilibrio economico sufficiente per gestire le numerose funzioni legate alle dimensioni e alle responsabilità della città. Questo limite, secondo Rocca, deve essere superato senza modificare radicalmente l’assetto istituzionale esistente, come per esempio la creazione di una nuova regione.

Prudenza e rispetto dell’articolo 117

Rocca ha dichiarato di non voler entrare nel merito tecnico costituzionale, pur essendo laureato in legge. Ha richiamato un atteggiamento prudente, rimandando a scelte che rispettino l’articolo 117 della Costituzione, che regola le materie legislative tra Stato e Regioni. La priorità è definire con chiarezza quali poteri affidare direttamente a Roma Capitale per permettere una gestione più puntuale e diretta, senza sovraccaricare la Regione Lazio o creare conflitti istituzionali.

Quali materie delegare a roma capitale senza interferire con la regione lazio

Francesco Rocca ha indicato alcune materie specifiche che potrebbero trasferire Roma Capitale in una posizione più autonoma senza compromettere la programmazione regionale. Tra queste emergono i beni culturali, il turismo, il commercio e l’artigianato. Settori importanti per la città sotto diversi profili, economico e sociale.

Un punto centrale del discorso riguarda la tutela del territorio e la pianificazione urbanistica. Secondo il presidente della Regione, affidare a Roma la gestione diretta di queste competenze potrebbe migliorare la qualità dell’intervento pubblico, con una visione più vicina ai bisogni concreti della città. Anche i servizi sociali e l’edilizia residenziale pubblica sono stati richiamati come ambiti in cui Roma Capitale potrebbe acquisire responsabilità maggiori. Questi temi riflettono le esigenze di una metropoli grande come Roma, dove il welfare e la casa sono questioni quotidiane per molti abitanti.

Cautela sul trasporto pubblico

Su altre materie Rocca si è mostrato più cauto, come il trasporto pubblico locale . Roma assorbe un’utenza proveniente da tutta la Regione Lazio, e coordinare il Tpl solo alla scala cittadina rischierebbe di creare problemi operativi e logistici. La mobilità è un tema trasversale, che richiede sinergia tra capitale e comuni limitrofi, perché la rete di trasporti funziona come sistema integrato.

Le resistenze su trasporto pubblico, protezione civile e ambiente

Più critico Rocca si è mostrato nelle valutazioni sulle deleghe riguardanti la protezione civile e la gestione ambientale, in particolare il tema dei rifiuti. Il presidente ha espresso il timore che assegnare a Roma Capitale poteri in queste aree possa creare disallineamenti con la Regione e le altre amministrazioni coinvolte nella gestione.

Nel caso della protezione civile, Rocca ha ricordato la riforma che ha attribuito maggiori competenze alle Regioni, una scelta che lui ritiene poco favorevole al coordinamento territoriale, fondamentale in situazioni di emergenza. “Ha chiesto quindi un ritorno a un controllo più forte a livello nazionale per garantire uniformità e efficienza nella risposta.”

Criticità nella gestione dei rifiuti

Per quanto riguarda i rifiuti, la questione è particolarmente complessa nel Lazio, dove la convivenza tra diversi comuni porta a conflitti nella scelta delle soluzioni per lo smaltimento, come il termovalorizzatore. Rocca ha sottolineato la necessità di mantenere una “voce unica” per l’intera area, evitando decisioni frammentate che creano divisioni e complicano la gestione.

La gestione delle grandi tematiche ambientali, proprio per le loro ricadute territoriali, richiede una visione condivisa. Per questo, spostare competenze legislative a Roma potrebbe comportare risultati negativi sulla coesione regionale e sulla qualità degli interventi.

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