Il turismo a rimini si confronta con una fase cruciale. La fondazione del Piano strategico ha raccolto online più di 200 idee da cittadini, professionisti e rappresentanti delle categorie interessate. L’obiettivo è avviare un percorso di coprogettazione che coinvolga amministrazioni, associazioni e cittadini, per trasformare il modo di vivere, ospitare e valorizzare la città. Il lavoro è appena iniziato ma si punta già a definire entro il 2026 le linee guida per un nuovo Piano urbanistico generale più aderente alle esigenze attuali.
La coprogettazione come strumento per l’innovazione del turismo
Lunedì scorso si è tenuto il primo incontro tra amministratori, associazioni, categorie professionali e cittadini. Iniziativa nata per stimolare il confronto e raccogliere idee che diano forma a una riprogettazione integrata e condivisa del sistema turistico riminese. Questo approccio di coprogettazione mira a favorire soluzioni concrete, in linea con i cambiamenti socioeconomici e ambientali che interessano il territorio.
Sotto l’egida del Piano strategico, il processo punta a mettere insieme competenze ed esperienze diverse, evitando rigidità e ritardi tipici di interventi calati dall’alto. Si tratta di un metodo partecipativo che permette di costruire un progetto più aderente alle esigenze reali, trasformando indicazioni generiche in azioni precise ed efficaci. La presenza attiva di più soggetti consente anche di monitorare e correggere in itinere gli sviluppi della strategia.
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Questa modalità si fonda sulla convinzione che la complessità delle trasformazioni urbane e turistiche richieda il contributo di chi vive e lavora quotidianamente nella città. Chi è dentro la realtà conosce meglio aspettative e criticità e può quindi proporre soluzioni più solide rispetto a chi ha una visione esterna e meno radicata.
I sei ambiti strategici al centro del dibattito
Sono stati individuati sei temi principali per la rifondazione turistica e urbana. Il primo riguarda la riqualificazione dell’area urbana e la sicurezza: si prevede, tra le altre azioni, il recupero dell’anfiteatro romano, un punto di valore storico e culturale da valorizzare.
La mobilità e accessibilità occupano il secondo campo d’intervento. L’idea è di estendere le zone a traffico limitato , migliorare i collegamenti diretti con l’aeroporto e ottimizzare i parcheggi in punti chiave per favorire la fruizione senza intoppi.
Il terzo ambito riguarda il legame tra Parco del Mare e la spiaggia. La proposta prevede una vasta offerta balneare, con innovazioni come bio-piscine e vasche basse con acqua marina, pensate per ampliare le possibilità di svago e relax.
La quarta area tocca l’integrazione tra la costa e le zone interne, in particolare con potenziamenti sulle linee di collegamento chiamate “metro San Marino” e “metro Valmarecchia“. Questo dovrebbe facilitare spostamenti quotidiani e promuovere una maggiore diversificazione dell’offerta turistica.
Un quinto punto riguarda il sistema ricettivo. Il confronto ha focalizzato la riqualificazione degli alberghi attraverso strumenti urbanistici capaci di rigenerare immobili, anticipando misure già studiate dal Comune prima della definizione del nuovo Piano urbanistico.
Infine, si è discusso di modelli d’ospitalità alternativi, come alberghi diffusi, co-living hotel e forme specifiche di condhotel. Questi modelli mirano a diversificare l’offerta, ad adattarsi a nuove esigenze e a utilizzare edifici obsoleti riconvertendoli per usi turistici o sociali.
La riqualificazione dell’offerta ricettiva, nodo centrale per il rilancio
L’amministrazione ha evidenziato la necessità di regolamentare gli affitti brevi per preservare il tessuto urbano e mantenere un equilibrio residenziale. Questa misura punta a evitare trasformazioni eccessive e rapidi cambi d’uso degli immobili, che possono compromettere la vita della città.
Il rilancio della ricettività passa anche attraverso incentivi economici e la creazione di una “borsa delle superfici”, cioè un sistema per facilitare il riutilizzo di spazi strategici rimasti inutilizzati. Questo dovrebbe accelerare la riapertura o la riconversione di aree con potenzialità turistiche o sociali.
Il piano include inoltre l’idea di strutture innovative: alberghi diffusi che permettono di usare unità abitative sparse nel centro storico o in altri quartieri, smart villages e co-living hotel, formule più flessibili e legate alle tendenze del mercato attuale.
Si vuole quindi passare da un’offerta standardizzata a una più variegata, che tenga conto delle diverse esigenze degli ospiti e degli abitanti. Una scelta che risponde a mutamenti nelle preferenze turistiche, cercando anche di ridare nuova vita a parti della città oggi sottoutilizzate o degradate.
I prossimi passi e la scadenza per il nuovo piano urbanistico
Il lavoro non si ferma. Già a maggio verranno avviati laboratori territoriali che coinvolgeranno i soggetti direttamente interessati nelle varie zone della città. Questi momenti serviranno a mettere a punto dettagli, raccogliere osservazioni specifiche e testare soluzioni concrete sul campo.
L’obiettivo è approvare entro il 2026 le linee guida per il nuovo Piano urbanistico generale . Questo documento definirà le regole e le strategie per la crescita urbana e turistica, applicando i principi emersi dalla consultazione e dai gruppi di lavoro.
Il nuovo Pug dovrà quindi tradurre le idee emerse in norme capaci di guidare gli interventi pubblici e privati, regolando trasformazioni con attenzione agli equilibri sociali ed economici. È chiaro che la sfida è complessa, ma necessaria per evitare derive o stagnazioni che limiterebbero le potenzialità di rimini.
Le parole degli operatori e la sfida della velocità operativa
Tra gli operatori coinvolti si avverte un senso d’urgenza. Molti denunciano i tempi troppo lunghi e la necessità di strumenti operativi più rapidi, per non perdere ulteriori occasioni di rilancio e non subire gli effetti negativi di ritardi o disorganizzazione.
Alcuni sottolineano come la città debba uscire da logiche di rendita legata al passato e affrontare i cambiamenti con strumenti nuovi, capaci di generare benefici nel sociale, nell’economia e anche nell’ambiente.
Questa richiesta di concretezza mette pressione sulle istituzioni per accelerare le decisioni e passare dalle idee alle realizzazioni in tempi brevi. Solo con un’azione coordinata e tempestiva rimini potrà affrontare le sfide di un mercato turistico in rapido cambiamento.