Richiesta archiviazione per presunte violenze su minore a genova, resta accusa per primo episodio in provincia di savona

Richiesta archiviazione per presunte violenze su minore a genova, resta accusa per primo episodio in provincia di savona

Padre Andrea Melis, sacerdote e dirigente scolastico di Genova, è accusato di abusi su un minore; la Curia lo ha sospeso e il processo con rito abbreviato è fissato per maggio a Savona.
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Un sacerdote di Genova, Andrea Melis, è indagato per presunti abusi su minori; il processo è in corso, mentre la Curia lo ha sospeso dai suoi incarichi. - Gaeta.it

Un sacerdote di Genova è al centro di un procedimento giudiziario per presunte violenze su un ragazzino. L’accusa riguarda Andrea Melis, arrestato un anno fa con l’ipotesi di abuso sessuale nei confronti di un minore. Le indagini si muovono tra due filoni: uno riguarda un episodio in provincia di Savona, ancora aperto, e un altro, legato a un ragazzo genovese, per cui è stata chiesta l’archiviazione dalla procura savonese. Il caso coinvolge diverse figure e ambienti, fino ad interessare la Curia locale e ordini religiosi.

Le accuse contro padre andrea melis e il contesto processuale

Padre Andrea Melis, appartenente all’ordine dei Padri Scolopi, era direttore di una scuola elementare a Genova e presidente della federazione di scuole cattoliche Fidae in Liguria. Era anche parroco a Finale Ligure. I carabinieri lo hanno accusato di aver compiuto abusi su un chierichetto di dodici anni proveniente dal savonese per un periodo prolungato. In cambio, secondo l’accusa, il sacerdote avrebbe offerto denaro, abiti firmati, videogiochi e ricariche telefoniche.

Tentativi di avvicinamento e prove insufficienti

Ulteriori indagini avevano ipotizzato tentativi di avvicinamento a sette altri ragazzini, ai quali avrebbe regalato oggetti come sigarette elettroniche o vestiti. Tuttavia, non sono emerse prove sufficienti per sostenere quelle contestazioni nei confronti di Melis. Per il presunto episodio di violenza non confermato in incidente probatorio è stata formalmente chiesta l’archiviazione da parte della procura di Savona, che ha valutato insufficiente la testimonianza del ragazzo coinvolto.

Il sacerdote ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato per il primo episodio contestato, fissato per il 29 maggio. Questo tipo di procedimento mira alla riduzione della pena, qualora venga riconosciuta la responsabilità in tribunale.

Ruolo della curia e misure cautelari nei confronti di padre melis

Dopo l’arresto, la Curia di Genova ha deciso di sospendere Padre Melis dal suo incarico, conseguentemente a una perquisizione domiciliare nell’alloggio che il sacerdote occupava. Questa misura ha riguardato il suo ruolo di guida religiosa e amministrativa all’interno della comunità dei Padri Scolopi e delle scuole cattoliche della regione.

L’uomo era stato trattenuto in carcere fino a ottobre. Successivamente, su richiesta degli avvocati difensori, Raffaele Caruso e Graziella Delfino, è stato trasferito ai domiciliari in una struttura religiosa terapeutica dell’Umbria. Tale soluzione mira al recupero di persone coinvolte in crimini di natura sessuale, in un ambiente controllato e con programmi riabilitativi specifici.

Funzione legale degli spostamenti

Questi spostamenti detengono una funzione legale rilevante, poiché modulano la detenzione secondo esigenze cautelari e possibilmente riabilitative, tenendo conto della pericolosità e del percorso del soggetto.

Autorità giudiziaria e indicazioni sulle prove raccolte

L’inchiesta portata avanti dalla procura di Savona ha mostrato alcune difficoltà nel reperire testimonianze solide e conferme decisivi per sostenere tutte le accuse rivolte a Padre Melis. In particolare, l’episodio che riguardava il giovane genovese non ha trovato riscontri nel procedimento di incidente probatorio, elemento che ha spinto il pubblico ministero a chiedere l’archiviazione per quella specifica accusa.

Nel corso delle indagini sono stati valutati i contenuti degli interrogatori, le prove raccolte dai carabinieri e le dichiarazioni delle presunte vittime. Le misure adottate sembrano riflettere una precisa attenzione da parte delle autorità per bilanciare la tutela dei minori coinvolti e i diritti dell’indagato.

Ancora pendente resta invece l’inchiesta sull’accusa più grave, relativa al primo episodio contestato nei confronti del minore di dodici anni. È in quest’ambito che si svolgerà il processo con rito abbreviato, che potrebbe definire il destino giudiziario di Padre Melis.

Impatto sulla comunità religiosa e scolastica a genova e savonese

Le accuse mosse a Padre Melis hanno avuto ripercussioni nella sfera pubblica e religiosa delle zone coinvolte. L’uomo guidava una scuola primaria a Genova e faceva parte di una federazione che raccoglie scuole cattoliche liguri, quindi la notizia ha suscitato attenzione nei contesti educativi e parrocchiali.

La scelta della Curia di sospenderlo e il proseguimento del procedimento giudiziario hanno creato un clima di attesa e prudenza, specie nei luoghi frequentati da bambini e adolescenti. Ammontano a decine i ragazzi identificati nelle indagini, sia pure con diversi livelli di coinvolgimento o conferme.

Gli organi di controllo ecclesiastici e civili si sono mossi per garantire che episodi simili non restino impuniti, e promuovere la sicurezza negli ambienti formativi. Le famiglie, le scuole e le comunità locali hanno seguito con interesse i passaggi processuali, in attesa di risultati definitivi dalla giustizia.

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