La catena Carrefour ha annunciato il richiamo di un lotto di filetti di acciughe della marca Terre d’Italia. Il richiamo riguarda il prodotto venduto nei supermercati italiani a causa di una possibile presenza di istamina, una sostanza che può causare intossicazioni alimentari pericolose. Il richiamo interessa un solo lotto identificato dalla data di scadenza del 17 marzo 2026, prodotto nello stabilimento di Cefalù, Palermo. I consumatori che hanno acquistato questo lotto sono invitati a non consumare il prodotto e a restituirlo al punto vendita.
Dettagli del lotto richiamato e modalità del richiamo
Il richiamo riguarda un lotto di filetti di acciughe Terre d’Italia che è stato confezionato nello stabilimento di Cefalù . La data di scadenza riportata sulle confezioni è il 17 marzo 2026. Carrefour ha reso noto questo dato per consentire agli acquirenti di verificare l’eventuale presenza del prodotto nelle proprie case. Anche Conad ha disposto il ritiro dello stesso lotto il 13 giugno 2025, data in cui è stata individuata la presenza di istamina nel prodotto.
Gli stabilimenti di Cefalù sono soggetti a controlli alimentari e il richiamo è stato disposto a scopo precauzionale per evitare rischi per la salute pubblica. Le confezioni di filetti di acciughe provenienti da questo lotto non devono essere consumate. I clienti sono invitati a riportare il prodotto presso il punto vendita dove è stato acquistato, dove sarà possibile ottenerne il rimborso o la sostituzione.
Leggi anche:
Esclusività del richiamo
Questo tipo di richiamo coinvolge solo le confezioni appartenenti al lotto indicato. Non sono stati segnalati punti vendita diversi, né altre date di confezionamento interessate al richiamo. Le autorità sanitarie controllano regolarmente la distribuzione per evitare ulteriori esposizioni al rischio chimico.
Cos’è l’istamina e come si sviluppa nei prodotti ittici
L’istamina è una sostanza biogenica derivata dalla trasformazione dell’amminoacido istidina, presente in varie specie di pesce, in particolare in tonno, sgombro, sarde, sardine e acciughe. Quando il pesce non viene conservato a temperature inferiori ai 4 gradi, avviene una decomposizione batterica che produce istamina in quantità pericolose.
Questa sostanza è normalmente presente nel corpo umano con funzioni legate al sistema immunitario, quindi non è pericolosa di per sé. Il problema nasce quando viene ingerita in dosi elevate, perché può scatenare una reazione allergica simile a un’intossicazione alimentare, nota come sindrome sgombroide. L’istamina è difficile da rilevare durante l’assaggio del prodotto perché non modifica né l’odore né il sapore.
La formazione di istamina può verificarsi lungo tutte le fasi della filiera, dall’acquisizione del pesce alla sua conservazione a scaffale. In particolare, è molto frequente quando il pesce non è mantenuto adeguatamente freddo, condizione che facilita l’attività batterica. Capire come conservare correttamente il pesce fresco o trasformato è cruciale per evitare il rischio di intossicazioni.
Sintomi e rischi della sindrome sgombroide per la salute
L’ingestione di istamina prodotta dal deterioramento del pesce provoca una reazione tossica che si manifesta con sintomi di varia natura da pochi minuti fino a poche ore dopo il consumo. Questi disturbi sono riconducibili a reazioni allergiche e coinvolgono diversi sistemi dell’organismo.
Tra i sintomi più comuni ci sono manifestazioni cutanee come rash localizzati principalmente su viso e collo, sensazioni di calore intenso, orticaria e gonfiori facciali. Possono verificarsi arrossamenti agli occhi, prurito e piccoli ponfi sulla pelle. A questi si aggiungono disturbi gastrointestinali, ad esempio nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e bruciore alla bocca e alla lingua.
Ci sono poi gli effetti emodinamici, come ipotensione e vertigini, che possono rendere instabile la pressione sanguigna di chi ne è colpito. Episodi neurologici sono segnalati con mal di testa, palpitazioni, formicolii, difficoltà visive e debolezza generale; in certi casi si verificano tremori e una sensazione diffusa di calore.
Variabilità della reazione e fattori influenzanti
La severità della reazione varia da persona a persona. Fattori come la massa corporea, la sensibilità individuale, la presenza di altre sostanze nel pasto e farmaci assunti influenzano la risposta del corpo all’istamina. È importante riconoscere questi segnali per rivolgersi alle cure mediche tempestivamente.
Indicazioni per chi ha acquistato i filetti di acciughe richiamati
Chi è in possesso di confezioni di filetti di acciughe appartenenti al lotto richiamato deve evitare di consumarle. Il primo passo è verificare la data di scadenza sul prodotto e la provenienza indicata dalla marca Terre d’Italia. In caso di dubbio, il consiglio è di riportare la confezione al punto vendita.
Le catene come Carrefour e Conad mettono a disposizione dei clienti la possibilità di ottenere rimborsi o sostituzioni delle confezioni con rischio di istamina. È importante non buttare il prodotto ma conservarlo fino alla restituzione, seguendo le indicazioni fornite dal negozio.
Le autorità sanitarie ricordano che il richiamo è stato disposto per proteggere la salute pubblica e che la segnalazione tempestiva da parte dei consumatori può aiutare a ridurre i rischi. Seguire questo iter evita complicazioni legate all’intossicazione alimentare che potrebbe causare problemi anche gravi in soggetti più sensibili.
Controlli e aggiornamenti futuri
Controlli sui prodotti ittici confezionati continuano anche nel 2025 per mantenere i livelli di sicurezza alimentare. I consumatori sono invitati a rimanere informati sulle comunicazioni ufficiali e a rispettare le raccomandazioni in caso di richiami alimentari.