Un uomo di 53 anni, residente a chivasso, è sparito da ieri sera, lunedì 16 giugno. Da allora non si hanno più sue notizie e si sono immediatamente attivate le ricerche nel territorio di villareggia e zone limitrofe. Il ritrovamento della sua auto abbandonata vicino alla diga e al canale ha spostato subito l’attenzione su quell’area, diventata il punto focale delle operazioni.
Le operazioni di ricerca tra diga e canale: squadre schierate e controlli serrati
Fin dalle prime ore dopo la scomparsa, i soccorsi si sono mobilitati nel villaggio di villareggia. Diverse squadre di vigili del fuoco, provenienti da torino centrale e torino stura, hanno raggiunto il luogo con mezzi e personale specializzato. Al loro fianco è intervenuto il reparto SAPR , che con droni ha sorvolato la zona difficile da percorrere a piedi.
Il comando delle operazioni è stato affidato a un funzionario del comando di torino, che coordina le azioni sul campo, mentre i carabinieri svolgono accurate perlustrazioni. La Croce Rossa si occupa di assistere i volontari e garantire ogni supporto necessario alle squadre.
Leggi anche:
L’area intorno alla diga e al canale viene scandagliata in ogni metro quadrato. Rilievi approfonditi — anche con unità cinofile — cercano di individuare qualsiasi segnale o traccia utile a capire quale percorso abbia preso l’uomo. È un lavoro meticoloso che richiede tempo, vista la complessità del territorio e anche le condizioni ambientali.
Le preoccupazioni dei familiari e l’attesa senza risposte cittadine
La notizia della scomparsa e il lungo silenzio hanno alimentato l’ansia dei parenti e di chi conosce l’uomo. La sua famiglia resta in attesa davanti agli sviluppi, con la speranza che qualche indizio emerga presto. Le autorità invitano a mantenere la calma e a segnalare qualunque elemento utile.
Nel paese e nelle comunità vicine si è diffusa un’atmosfera di apprensione. Notizia e aggiornamenti seguono continui sui social e tra conoscenti. Il lavoro delle forze dell’ordine continua però senza pause, anche se finora nessun elemento certo è stato raccolto.
Scomparse nella zona del canavese: una storia di casi irrisolti e ricerche intense
Il canavese ha una storia di persone sparite, casi che spesso hanno toccato le famiglie e i paesi della zona. Nel settembre 2024, ad esempio, un anziano di pavone canavese sparì per diverse ore prima che il suo corpo venisse ritrovato vicino al torrente chiusella. Non c’erano segni di violenza e si è pensato a un problema di orientamento.
Pochi mesi dopo, a luglio 2024, la scomparsa di katia zei a cuorgnè ha lasciato gli abitanti senza risposte. Operatrice socio-sanitaria e madre, sparì senza lasciare tracce: il cellulare spento, l’auto mai trovata. Le indagini non hanno ancora chiarito cosa sia accaduto.
Nel 2018, da pont canavese, si perse ogni traccia di elisa gualandi. Uscita di casa una mattina di giugno, non fece più ritorno. Le ipotesi degli inquirenti includono pure un possibile allontanamento volontario, mentre i familiari non si sono mai arresi nella ricerca.
Il caso risolto di andré voulaz: un allontanamento volontario senza violenza
A differenza di altri, il quindicenne andré voulaz, scomparso da cuorgnè nell’aprile 2025, è stato ritrovato sano e salvo dopo alcune settimane. Il ragazzo si era nascosto in una casa abbandonata a pont canavese, senza comunicare con la famiglia. Era stanco e disorientato ma illeso.
Questa vicenda ha ricordato quanto possono assumere forme diverse le sparizioni. Certe persone scelgono di isolarsi, senza subito farsi trovare, mentre altre scompaiono completamente, lasciando dietro solo domande.
La zona del canavese resta quindi attenta e pronta a intervenire ogni volta che qualcuno sparisce. Le forze coinvolte nelle ricerche mantengono alta l’attenzione, impegnandosi a scoprire la verità dietro ogni assenza inspiegabile.