L’europarlamentare Pd Matteo Ricci si è espresso con durezza sugli appelli al non voto provenienti da esponenti istituzionali, commentando in particolare la recente posizione della premier Meloni. Durante la trasmissione radiofonica “Ping Pong” su Rai Radio 1, Ricci, candidato alla presidenza della regione Marche, ha ribadito l’importanza di recarsi alle urne, in un momento segnato da una crescente astensione elettorale. Ha poi annunciato la sua scelta di votare cinque sì al prossimo referendum.
La posizione di matteo ricci e il richiamo al voto come dovere civico
Matteo Ricci ha definito “gravissimo” il messaggio lanciato dalla premier Meloni che invita a non ritirare la scheda elettorale. Ha ricordato che in un paese dove l’astensione tocca ormai il 50%, sollecitare a non votare significa minare la partecipazione democratica. Ricci si è detto personalmente contrario a questo atteggiamento, sottolineando che chi rappresenta le istituzioni dovrebbe soprattutto invitare i cittadini a esercitare il proprio diritto.
Ha posto l’accento sul voto come dovere di chi ricopre incarichi pubblici, condividendo un ricordo della sua esperienza da sindaco. Anche in momenti difficili, quando leader politici avevano espresso scetticismo sulla partecipazione elettorale, ha sempre scelto di andare ai seggi. La coerenza tra il ruolo pubblico e l’atto di voto deve restare un punto fermo per chi guida o rappresenta.
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Il contesto del referendum e la scelta di votare cinque sì nelle marche
Ricci ha poi chiarito la sua posizione sul prossimo referendum, spiegando che ha deciso di votare cinque sì. Non ha approfondito qui nel dettaglio i contenuti specifici di ciascun quesito, ma ha invitato chiunque, a prescindere dalle proprie idee, a partecipare al voto. L’appello mira a stimolare l’affluenza ai seggi, senza lasciar spazio alla rinuncia democratica.
La sua candidatura alla presidenza della regione Marche rende questa pronuncia ancora più significativa, visto che il voto referendario si intreccia con la scena politica locale. Ricci ha voluto indicare una linea chiara e responsabilizzante, puntando a combattere l’indifferenza e la disaffezione verso la politica, fenomeno particolarmente avvertito in questa regione.
Il ruolo delle istituzioni nella promozione della partecipazione elettorale
Il caso della premier Meloni e del suo invito implicito al non voto ha catturato l’attenzione anche per la funzione pubblica che ricopre. Ricci ha ribadito che chi rappresenta le istituzioni ha una responsabilità particolare nel sollecitare i cittadini a tessere relazioni con il sistema democratico, attraverso la partecipazione attiva.
Questa responsabilità include stimolare la fiducia nel voto, anche quando i contenuti proposti possono essere divisivi o controversi. Mantenere il legame tra istituzioni e cittadini passa anche dal rispetto e dalla promozione del diritto di voto, senza scoraggiare o sminuire l’importanza di andare alle urne.
Il fenomeno crescente dell’astensione e le sue implicazioni politiche
L’astensione, arrivata attorno al 50% in Italia, rappresenta un segnale che preoccupa molti analisti politici e amministratori pubblici. Ricci ha evidenziato come questa tendenza indebolisce il sistema democratico, riducendo la rappresentatività e la legittimazione delle decisioni politiche.
Rilevare e contrastare le cause che stanno alla base della disaffezione al voto diventa dunque una priorità per chi governa territori e istituzioni. Messaggi chiari e positivi, soprattutto da parte di chi occupa ruoli di vertice, possono servire a incoraggiare la partecipazione. Un invito a restare coinvolti, anche se la politica appare distante o poco convincente, è essenziale per mantenere viva la democrazia.
Questi temi sono al centro del dibattito in vista dei referendum e delle prossime elezioni regionali, con particolare attenzione alle modalità in cui leader politici si esprimono di fronte al pubblico. La posizione di Ricci è una chiara risposta a ogni atteggiamento che rischia di scoraggiare l’impegno civico.