L’1 e il 2 giugno 2025 Ravenna ospita uno degli eventi più significativi del suo festival musicale. Riccardo Muti ha raccolto cantanti da tutta Italia per creare un coro unico nel suo genere, con l’obiettivo di celebrare la musica corale attraverso pagine di Giuseppe Verdi. Il progetto coinvolge voci di tutte le età, esperienze e tessiture, rendendo quest’iniziativa un appuntamento di rilievo nel panorama musicale nazionale.
Un coro nazionale senza precedenti al pala de andré
La chiamata di Riccardo Muti ha trovato risposta in più di 3000 coristi provenienti da diverse regioni d’Italia. Professionisti, amatori, principianti e cantanti esperti si sono dati appuntamento al pala de andré di Ravenna per partecipare a prove collettive di grande intensità e valore musicale. Il direttore d’orchestra ha guidato ogni sessione con attenzione ai dettagli, curando l’interpretazione e la precisione di ogni brano scelto.
Un programma verdiano di grande impatto
Le pagine in programma fanno parte del repertorio verdiano più celebre e significativo. Si tratta di un’occasione rara per ascoltare insieme “Patria oppressa!” da Macbeth e “Jerusalem!” da I Lombardi alla prima crociata, fino al noto “Va’ pensiero” da Nabucco. Il lavoro svolto in questi due giorni va oltre la semplice prova corale: si tratta di un vero laboratorio musicale aperto al pubblico, in cui si approfondiscono le caratteristiche e le sfumature di ciascun pezzo.
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Questa esperienza mette in luce il ruolo comunitario e simbolico della musica corale. Riunire così tante voci significa anche creare uno spazio di condivisione e confronto, unendo territori e culture diverse con un unico intento artistico. Il progetto di Muti si distingue per la sua portata e ambizione, capace di attirare pubblico e partecipanti in egual misura.
Omaggio ai cinquecento anni di giovanni pierluigi da palestrina
La sera dell’1 giugno, nella basilica di San Vitale di Ravenna, il festival rende omaggio a Giovanni Pierluigi da Palestrina, nato 500 anni fa. È una celebrazione che mette al centro il contributo storico del compositore di musica sacra, la cui figura è stata determinante per lo sviluppo del contrappunto e per l’influsso su autori come Haendel e Beethoven.
Il programma dei tallis scholars
I Tallis Scholars, coro britannico diretto da Peter Phillips, hanno scelto di proporre un programma che mette a confronto l’opera di Palestrina con quella di Arvo Pärt, compositore estone di 90 anni. Verranno eseguiti brani come la Missa brevis, in cui il contrappunto si alterna a momenti di omofonia, e le Lamentazioni del sabato santo, pezzi che mostrano la raffinatezza e la spiritualità del repertorio rinascimentale.
Il concerto comprende anche mottetti come “Surge, illuminare, Jerusalem,” che hanno avuto un ruolo chiave nella musica sacra e hanno ispirato composizioni a doppio coro nei secoli successivi. L’aspetto contemporaneo è dato da Pärt, la cui tecnica “tintinnabuli” emerge nel Nunc dimittis, mentre nel brano “Da pacem” si avverte un chiaro richiamo ai modelli rinascimentali.
“L’evento presenta così una lettura alternativa delle musiche sacre, combinando passato e presente attraverso le interpretazioni di due correnti musicali distanti tra loro ma in dialogo continuo.”
Il ponte musicale tra ravenna e reykjavík nel segno della cultura europea
Tra i momenti più suggestivi del Ravenna Festival 2025 c’è l’omaggio alla città di Reykjavík, capitale dell’Islanda e capitale europea della cultura. La collaborazione si materializza con l’opera “Which was the son…”, ispirata alla genealogia di Gesù secondo il vangelo di Luca. L’opera è stata scritta per un coro di giovani provenienti da tutte le capitali europee della cultura.
Un progetto internazionale per i giovani
Questo progetto corale internazionale rafforza il legame tra Ravenna e Reykjavík, sottolineando il valore della musica come linguaggio universale che unisce diverse comunità. La scelta di coinvolgere un coro giovane parla anche di continuità e futuro, come elemento centrale della proposta culturale del festival.
L’interazione tra questa nuova composizione e la tradizione musicale rinascimentale celebrata altrove nel festival aggiunge profondità al programma, costruendo un dialogo tra epoche e culture. Ravenna conferma così la sua posizione come polo vitale per eventi che uniscono musica, storia e comunità nel quadro europeo.