Nel cuore di Trieste, la storica Libreria Antiquaria Umberto Saba ha riaperto i battenti dopo un lungo e meticoloso restauro. Questo spazio, carico di storia e cultura, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la comunità letteraria e per gli appassionati di libri. La riapertura è stata celebrata con una cerimonia simbolica, durante la quale la comunità ebraica di Trieste, proprietaria dell’immobile, ha riconsegnato le chiavi della libreria alla famiglia Cerne, legata a doppio filo con la storia del poeta Umberto Saba.
Un angolo di storia ristrutturato
Dal 1919, anno in cui Saba acquista la libreria, questo luogo ha avuto un’importanza centrale nella vita del poeta e nella sua produzione artistica. La ristrutturazione, portata avanti sotto la supervisione della Soprintendenza Friuli Venezia Giulia, ha rispettato e valorizzato ogni elemento storico dell’immobile. Gli interventi hanno mirato a mantenere il fascino di un’epoca passata, preservando il parquet originale e le librerie perimetrali. L’iconico bancone all’ingresso e la scrivania personale di Saba sono ora visibili in tutto il loro splendore, così come le torri librarie centrali, simbolo del ricco patrimonio bibliotecario custodito qui.
Un’importante nota riguarda la ricollocazione dei circa 28mila volumi provenienti dalla collezione della libreria, che comprende anche gli 800 libri del Fondo Saba. Questa operazione è stata possibile grazie a una raccolta fondi, che ha reso possibile un restauro così meticoloso e rispettoso delle origini del luogo.
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Umberto Saba e il suo legame con la libreria
Il poeta Umberto Saba, caratterizzato da una personalità introspettiva, ha trasformato la Libreria Antica e Moderna, inizialmente rilevata da Giuseppe Mayländer, in un vero e proprio laboratorio intellettuale. La sua presenza ha fatto sì che questo spazio diventasse un punto di incontro per intellettuali e artisti di spicco come Italo Svevo, Virgilio Giotti e Gianni Stuparich. Saba vi ha trascorso oltre trentacinque anni, immerso in un’atmosfera di studi e riflessioni, circondato da volumi rari e manoscritti preziosi. Questo ambiente stimolante ha alimentato la sua creatività, facendogli scrivere alcuni dei suoi lavori più noti.
La sua gestione della libreria fu caratterizzata da un’attitudine selettiva nei confronti della clientela; spesso il poeta rifiutava clienti indesiderati, mentre affidava progressivamente le redini del negozio al suo fidato collaboratore Carlo Cerne. Dopo la morte di Saba nel 1957, Carlo ha mantenuto viva l’eredità della libreria, trasferendo poi la gestione al figlio Mario, deceduto lo scorso gennaio. Oggi, la libreria si presenta con una duplice vocazione: da una parte riprende la sua storica funzione di libreria antiquaria, dall’altra offre spazi dedicati a un percorso museale, concepito per valorizzare la figura di Saba e l’importanza della letteratura.
Celebrazioni in omaggio al poeta
In occasione della riapertura della Libreria Antiquaria Umberto Saba, il Rossetti-Teatro Stabile del Fvg ha organizzato una maratona di lettura del “Canzoniere”, l’opera più iconica di Saba. Durante l’evento, diversi attori, tra cui Maria Grazia Plos, Giulio Cancelli e Andrea Germani, hanno prestato la loro voce ai versi del poeta, portando nuova vita alle parole che hanno segnato la letteratura italiana. È un momento di celebrazione che testimonia l’influenza duratura di Saba sulla cultura e sulla vita artistica di Trieste.
L’entusiasmo per la riapertura della libreria si unisce a una rinnovata attenzione per il patrimonio culturale e letterario della città. Questo spazio, che ha visto nascere tanto della cultura triestina, è pronto a rinascere nei cuori di chi ama i libri e la storia.