Il restauro del Giardino dei Principi nel Real Bosco di Capodimonte a Napoli ha restituito alla città un angolo di natura e storia risalente all’Ottocento. Un progetto finanziato dal Pnrr, che ha investito 25 milioni di euro e ha unito tecniche di recupero tradizionali a innovazioni rispettose del paesaggio originario. Oggi, dopo un anno di lavori, il giardino riapre al pubblico, con viali restaurati, nuove piante e panorami rinnovati verso il Vesuvio.
Dettagli del restauro e il contributo del pnrr
Il progetto di restauro, del valore di 25 milioni di euro, ha rappresentato una delle maggiori operazioni di recupero ambientale inserite nel Pnrr per i parchi storici italiani. La cifra ha coperto il ripristino di sentieri, il potenziamento dell’impianto idraulico borbonico e la reintroduzione di numerosi esemplari botanici. Tra i lavori più significativi, spicca la riapertura e il consolidamento di 319 fosse drenanti che servivano per il corretto deflusso delle acque piovane durante l’epoca borbonica. Questo sistema si è dimostrato efficace anche in casi recenti di piogge intense.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha definito la giornata della riapertura come “un momento rilevante per Napoli e per la cultura italiana”, attribuendo al Pnrr un ruolo decisivo nel conservare spazi verdi di grande valore storico. Il recupero è stato seguito da tecnici specializzati che hanno lavorato per evitare qualsiasi alterazione rispetto allo stile originario, curando sia le componenti vegetali che quelle architettoniche.
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Un belvedere panoramico e la creazione di una comunità ecologica
La riapertura del giardino coincide con l’inaugurazione del Belvedere dei Principi, un nuovo punto di osservazione che regala viste ampie sul parco e sul Vesuvio. Questo spazio, progettato per accogliere visitatori, è diventato un luogo di attrazione ideale per passeggiate e momenti di relax. La posizione privilegiata permette di godere del paesaggio in tutte le stagioni.
Per migliorare la gestione e la cura del Real Bosco è stata creata la “Comunità ecologica Capodimonte”, un gruppo di cittadini, esperti e appassionati di verde. Questo organismo vuole diventare un punto di incontro per discutere progetti futuri, iniziative di sostenibilità e la valorizzazione costante del patrimonio vegetale e culturale del giardino. Uno degli obiettivi è coinvolgere sempre di più i napoletani nella manutenzione e nell’uso del parco.
Il direttore Eike Schmidt ha sottolineato che l’opera di restauro non si limita a recuperare il passato, ma mira a garantire la conservazione e la cura del Giardino dei Principi per il prossimo secolo. La scelta di mantenere l’accesso al Real Bosco gratuito permette a tutti di visitare questo “museo a cielo aperto”, dove la natura e la storia si fondono in un unico ambiente da esplorare.
La storia e l’importanza del giardino dei principi a napoli
Il Giardino dei Principi nasce nel 1840, su progetto di Friedrich Dehnhardt, che allora era capo giardiniere del Real Orto Botanico di Napoli. Nato per custodire una grande varietà di specie esotiche, rappresenta oggi uno dei luoghi con maggiore biodiversità del Real Bosco di Capodimonte, accogliendo circa il 70% delle piante esotiche del parco. Lo spazio si sviluppa su due ettari, tra sentieri dai profili sinuosi e boschetti sapientemente disposti, con scorci suggestivi sul Vesuvio e sulla città.
Il giardino è considerato un “monumento vivente” della botanica storica partenopea. Nel corso dell’Ottocento, la sua struttura ha subito cambiamenti, ma conserva il fascino originale dovuto al mix tra elementi architettonici e vegetazione, tipico dei giardini di quella epoca. Il restauro avviato di recente è stato pensato per recuperare la configurazione ottocentesca nel rispetto del progetto originario di Dehnhardt, mantenendo vivi tutti quegli elementi che descrivono la storia naturalistica di Napoli.
Nuove piante e tecniche innovative a servizio del paesaggio
Il giardino ospita ora 62 nuovi alberi, oltre a 2.450 arbusti e 2.465 piante erbacee. Questi rimboschimenti fanno parte di un piano più ampio che interessa tutto il Real Bosco di Capodimonte, dove sono stati piantati in totale più di 10.000 alberi e oltre 43.000 piante erbacee. Tra le specie più evidenti nel giardino figurano il Canforo, il Taxodium mucronatum, e l’Eucalyptus camaldulensis, specie esotiche ma ormai ben inserite nell’ecosistema locale. Altre piante di rilievo comprendono le magnolie, i cedri del Libano e le melaleuche che arricchiscono la varietà botanica.
La manutenzione si avvale di tecniche moderne: i viali sono stati rinforzati con un conglomerato ad alta permeabilità che richiama il battuto di tufo presente in origine. Questo materiale permette un buon assorbimento dell’acqua evitando ristagni e protegge le radici delle piante. La scelta dei materiali si inserisce nel rispetto della tradizione e consente al giardino di resistere meglio agli eventi meteorologici estremi, fenomeno in crescita anche a Napoli.