Nel centro commerciale Belìcittà di contrada Strasatto a Castelvetrano, in provincia di Trapani, riaprirà il supermercato confiscato a Giuseppe Grigoli, noto per essere stato il prestanome di Matteo Messina Denaro. Il punto vendita tornerà operativo con il nuovo marchio Market ingross affrontando così uno dei capitoli della lotta contro la mafia nella regione. La gestione passa ora alla società San Giorgio retail srl, parte del gruppo Rocchetta, che assicura la continuità occupazionale e nuovi investimenti.
La nuova gestione e la firma dell’accordo
La società San Giorgio retail srl, legata al gruppo Rocchetta, ha sottoscritto un accordo con la Grigoli distribuzione srl, proprietaria del bene confiscato, con il presidente Calogero Cracò presente all’incontro assieme a rappresentanti sindacali. Questo passo ufficializza la concessione del punto vendita per nove anni, con rinnovo possibile per altri nove.
Il passaggio di gestione si è concluso dopo il periodo di incertezza che ha riguardato sei lavoratori rimasti senza impiego a causa della cessazione delle attività della società Ergon Spa che aveva seguito la gestione precedente. Questi dipendenti saranno riassunti, stavolta non direttamente per operare nel supermercato Belìcittà, ma in altri locali gestiti dal gruppo nel territorio della provincia di Trapani. Il contratto di lavoro sarà valido per due anni, garantendo una stabilità immediata a chi rischiava di rimanere senza prospettive.
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Investimenti per il futuro
La società San Giorgio retail srl ha dichiarato un investimento di circa 600 mila euro per ammodernare e rilanciare il supermercato nel centro commerciale di Strasatto. Questi fondi sono destinati a rifare gli impianti, rinnovare gli scaffali e potenziare l’offerta di prodotti per i consumatori della zona.
Il progetto mira a restituire piena funzionalità a una struttura che rappresenta un punto di riferimento per la comunità di Castelvetrano e i comuni limitrofi. Lo spazio commerciale, già confiscato in seguito alle indagini antimafia, avrà così una nuova vita sotto una gestione legale e trasparente, con l’obiettivo di recuperare la fiducia della clientela e sviluppare un mercato locale più sano.
Il significato sociale della riapertura
Per i sindacati locali, tra cui la Filcams Cgil Trapani e la Camera del lavoro di Castelvetrano, questo nuovo inizio segna una vittoria concreta della legalità e del lavoro sul crimine organizzato. Giovanni Amato e Piero Genco hanno sottolineato come “il recupero occupazionale di sei persone rappresenti un passo significativo contro la difficoltà di trovare un impiego in questo territorio, tradizionalmente colpito dall’influenza mafiosa.”
La riconversione del supermercato confiscato mostra che lo Stato può intervenire anche a livello economico per frenare l’espansione dell’economia illegale e favorire la crescita di attività oneste. A Castelvetrano, dove il tessuto produttivo ha subito ripetuti contraccolpi a causa di infiltrazioni mafiose, questa operazione riveste un valore civile oltre che pratico, dando stabilità a famiglie e lavoratori.
Il contesto della confisca
Giuseppe Grigoli, il cui patrimonio commerciale è stato più volte attenzionato dalle forze dell’ordine, risulta come prestanome di Matteo Messina Denaro, considerato uno dei boss più temuti della mafia siciliana. La confisca del supermercato nel centro commerciale Belìcittà fa parte di un’azione più ampia rivolta a togliere risorse alle organizzazioni criminali.
Le indagini che hanno portato alla sottrazione del bene hanno concentrato l’attenzione sulle attività illecite celate dietro la gestione di imprese apparentemente legali. Il passaggio a una nuova proprietà, che opera in tutta trasparenza, ridisegna quindi la mappa economica locale, liberando risorse e spazi commerciali dal controllo mafioso. Questa misura segue altre analoghe operazioni contro i patrimoni accumulati con attività criminali nel territorio trapanese.