La Regione Marche si distingue come una delle principali realtà italiane per il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza , evidenziando un approccio equilibrato tra gestione finanziaria e qualità sanitaria. Queste affermazioni sono state espresse dal presidente Francesco Acquaroli durante un incontro ad Atreju, a Roma, dove si è discusso dell’andamento della sanità nella regione, in una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di importanti figure del governo e della sanità locale.
Le Marche: un modello di gestione sanitaria efficiente
Francesco Acquaroli ha sottolineato il posizionamento delle Marche tra le cinque regioni italiane che si sono distinte per la loro efficienza nell’erogazione dei servizi sanitari. Il termine “regione benchmark” attribuito alla Regione Marche indica un sistema che riesce a bilanciare il rispetto degli obblighi di legge e il mantenimento dei conti in ordine, senza gravare ulteriormente sui cittadini con aumenti della tassazione. Questa gestione oculata è un risultato di politiche ben pianificate che mirano a garantire un’assistenza sanitaria adeguata, con il fine di alleviare le difficoltà economiche dei residenti.
Durante il dibattito, Acquaroli ha evidenziato l’importanza fondamentale dell’organizzazione dei servizi sanitari. Dando risposta a interrogativi posti dal direttore di Libero, Pietro Senaldi, ha puntualizzato come la distribuzione dei fondi avvenga secondo parametri nazionali, ma la chiave per un servizio efficace risiede nell’ottimizzare l’organizzazione interna. La Regione Marche ha avviato un’analisi approfondita, commissionata all’Università Politecnica delle Marche, per comprendere le vere necessità dei cittadini riguardo ai servizi sanitari sia pubblici che privati accreditati.
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Ristrutturazione del sistema sanitario marchigiano
Un aspetto cruciale emerso durante l’incontro è stata la ristrutturazione in atto del sistema sanitario regionale. Acquaroli ha citato la necessità di affrontare un fenomeno noto come mobilità passiva, ovvero la tendenza dei cittadini marchigiani a cercare assistenza medica al di fuori della loro regione, in particolare in altri sistemi regionali italiani. Questo dato ha spinto l’amministrazione a ripensare il modello sanitario esistente, portando alla creazione di cinque aziende sanitarie territoriali. Il nuovo modello, in contrasto con l’accentramento delle responsabilità in un’unica grande azienda, mira a favorire una maggiore interazione tra gli ospedali e il territorio circostante.
Il fine di questa ristrutturazione è migliorare la qualità dei servizi erogati, facilitando un dialogo diretto e costruttivo tra le strutture sanitarie e le esigenze dei cittadini. Acquaroli ha rimarcato che l’obiettivo primario è fornire risposte concrete a queste necessità, garantendo così un’assistenza più accessibile e mirata. La sfida è ambiziosa, ma la Regione Marche intende porsi come un esempio positivo per altre italiane regioni nella gestione della salute pubblica.
Partecipazione e cooperazione nel dibattito sanitario
Al fianco di Acquaroli, hanno partecipato al dibattito anche il ministro della Salute Orazio Schillaci, il sottosegretario Marcello Gemmato e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ciascuno con la propria visione sulla sanità e sulla gestione delle risorse. La presenza di queste figure istituzionali ha raggruppato diverse esperienze e strategie, creando un dialogo costruttivo sulla sanità nazionale e onorando l’importanza della collaborazione tra le varie regioni italiane.
Questi scambi di opinione sono stati fondamentali per identificare best practices da applicare per migliorare ulteriormente il servizio sanitario. Il confronto diretto, previsto da eventi come Atreju, offre una sponda per discutere le sfide comuni e trovare soluzioni innovative, rafforzando il legame tra amministrazione, professionisti della sanità e cittadini.
Con iniziative simili e la continua attenzione verso le esigenze della popolazione, le Marche possono proseguire nel loro cammino di eccellenza, contribuendo a creare un sistema sanitario più robusto e al servizio dei marchigiani.