La sanità nelle Marche torna al centro del confronto politico in vista delle elezioni regionali di autunno 2025. Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità, ha risposto alle recenti accuse della coalizione di centrosinistra, sottolineando le difficoltà ereditate e gli interventi fatti negli ultimi anni. Sullo sfondo le carenze storiche e le mosse dell’attuale amministrazione per migliorare il servizio, dalla dotazione di personale alle strutture ospedaliere.
Alcune criticità ereditate nel sistema sanitario delle marche
Filippo Saltamartini ha chiarito quale fosse lo stato del servizio sanitario regionale prima del suo mandato. Ha evidenziato la mancanza di posti letti in terapia intensiva, che oggi rappresentano una risorsa fondamentale, e un deficit significativo di personale medico. Questi problemi derivavano da anni di riduzioni finanziarie che avevano colpito gli ospedali e i servizi sanitari nel complesso. In particolare, il taglio di fondi aveva limitato la possibilità di ampliare le strutture e assumere nuovo personale.
Un quadro di carenze infrastrutturali
L’assessore ha puntualizzato che la situazione non si è creata negli ultimi mesi, ma è il risultato di scelte precedenti. Non solo mancanza di risorse tecniche e umane, ma anche un quadro generale di carenze infrastrutturali che hanno lasciato il sistema sanitario regionale fragile di fronte alle esigenze crescenti della popolazione. Questa premessa è stata invocata come base per valutare gli interventi compiuti dall’attuale amministrazione.
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Investimenti e interventi dalla regione nel 2023-2024
Dal 2023 al 2024, secondo Saltamartini, la regione ha aumentato di 5 milioni di euro annuali il fondo destinato all’ospedale di Torrette, la struttura ospedaliera più grande di Ancona. Questa cifra ha permesso di acquistare nuove apparecchiature mediche e assumere personale specializzato, colmando alcune delle lacune accumulate nel tempo. L’arrivo di nuove tecnologie ha inciso sull’offerta sanitaria, migliorando le prestazioni erogate ai pazienti.
Potenziamento della medicina territoriale
Non solo l’ospedale di Torrette ha beneficiato di queste risorse. L’assessore ha fatto riferimento anche a un rafforzamento della medicina del territorio, attraverso la riapertura o attivazione di 29 nuove case della salute, centri che offrono servizi sanitari più vicini ai cittadini di realtà come Urbino, Fano, Pergola, Fossombrone e Cagli. Questi interventi puntano a ridurre la pressione sugli ospedali e garantire assistenza più capillare.
Saltamartini ha voluto sottolineare che i problemi non sono stati cancellati, ma il trend è cambiato rispetto al passato, soprattutto in termini di risorse economiche e organizzazione del personale, con un progressivo superamento dei tagli che avevano paralizzato lo sviluppo della sanità locale.
Polemiche politiche sulla rete ospedaliera e servizi sul territorio
Lo scontro politico si concentra anche sul progetto di rete ospedaliera nelle Marche. Saltamartini ha richiamato quanto previsto in passato dai partiti di centrosinistra, come il PCI e poi il PD, che avevano pianificato la presenza di un solo ospedale a Pesaro, trascurando altre aree della regione. Secondo l’assessore, questa scelta avrebbe penalizzato diverse città dell’entroterra e non avrebbe favorito una distribuzione equa dei servizi sanitari.
Valorizzazione degli ospedali nei comuni minori
L’attuale amministrazione si è impegnata invece a valorizzare non solo la principale struttura di Ancona ma anche gli ospedali e i presidi nei comuni meno centrali, restituendo attenzione a zone che rischiavano di perdere importanti punti di assistenza. La riattivazione delle case della salute è un esempio concreto di questo indirizzo. Questi centri hanno il compito di avvicinare le cure ai cittadini, specialmente nelle aree meno densamente abitate.
L’assessore ha rivolto un messaggio agli elettori delle Marche, soprattutto nelle zone di Pesaro dove storicamente ha prevalso il centrosinistra. Saltamartini ha voluto ricordare le scelte storiche che, a suo dire, avevano limitato la presenza sanitaria sul territorio, rispetto alla sua amministrazione che punta a un sistema più distribuito e partecipato. Le prossime elezioni avranno quindi un ruolo decisivo nel decidere quale direzione seguire per la sanità regionale.
L’esempio del centro di medicina dello sport di terzo livello ad ancona
Durante la cerimonia di inaugurazione del centro di medicina dello sport di terzo livello ad Ancona, evento che ha fatto da cornice alle dichiarazioni di Saltamartini, è emersa l’attenzione su nuove strutture sanitarie specializzate. Questo centro rappresenta un salto di qualità per la regione, con attività dedicate alla salute degli sportivi a livello avanzato.
La scelta di puntare su un servizio così specifico indica un ampliamento dell’offerta sanitaria regionale, non più limitata alle cure d’emergenza o alle funzioni tradizionali degli ospedali. L’evento ha avuto un valore simbolico, dimostrando la volontà delle Marche di migliorare non solo in termini di quantità ma anche di qualità e specializzazione.
La presenza nel territorio di strutture come questo centro facilita l’accesso a terapie specifiche e alla diagnosi precoce di malattie legate all’attività sportiva, aspetti che aumentano il livello di tutela della salute pubblica e attraggono anche utenze da altre zone. Questo rappresenta un passo significativo nel complesso disegno sanitario regionale, che si estende ben oltre gli interventi urgenti.
Il tema della sanità marchigiana resta quindi aperto ma arricchito da nuove possibilità, anche alla luce di investimenti mirati e di una rete sanitaria che tende a mantenere un equilibrio tra ospedali tradizionali e servizi sul territorio.