Reggio calabria ha scelto un momento simbolico per restituire alla città alcuni immobili tolti alla ‘ndrangheta. Nel giorno che ricorda la strage di Capaci, sono stati consegnati cinque beni sequestrati destinati a realtà associative del territorio. L’evento sottolinea l’impegno contro le infiltrazioni criminali e punta a trasformare spazi un tempo occupati dalla mafia in luoghi di aggregazione e sviluppo sociale.
La consegna degli immobili durante la commemorazione della strage di Capaci
La mattinata del 23 maggio 2025 ha visto Palazzo San Giorgio animarsi per la cerimonia di consegna di cinque immobili confiscati alla ‘ndrangheta. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha affidato simbolicamente le chiavi agli esponenti di cinque realtà associative: l’Associazione dilettantistica tennis tavolo Casper, l’Associazione di promozione sociale Espero, la Cooperativa sociale Res Omnia 96, l’Associazione sportiva dilettantistica Act Reggio 2004 e Gea Gruppo escursionisti d’Aspromonte Aps.
Quel giorno l’Italia ricorda il giudice Giovanni Falcone, assassinato nel 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della sua scorta. La scelta di consegnare questi immobili proprio nel giorno della memoria richiama con forza il significato di legalità e l’importanza di recuperare i beni sottratti alla criminalità per restituirli alla società civile. La cerimonia ha previsto anche la posa di targhe all’ingresso delle strutture, recanti il simbolo “Reggio cuore del Mediterraneo”, a testimonianza del ruolo centrale della città in questa lotta.
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L’impegno di Reggio calabria contro la criminalità organizzata
Giuseppe Falcomatà ha sottolineato l’importanza di questo passo nell’ambito di un percorso cominciato al suo insediamento. La restituzione di immobili confiscati alla criminalità rappresenta un recupero materiale ma anche simbolico di spazi un tempo controllati dalla mafia. La riconsegna agli enti del territorio punta a favorire attività sociali, culturali e sportive che incrementano il tessuto comunitario.
Falcomatà ha ricordato che la trasformazione di questi beni in luoghi aperti contribuisce a rinsaldare la coesione civica e il senso di appartenenza dei cittadini, modificando la percezione della città. Questo processo aiuta a mostrare un volto diverso di Reggio calabria, lontano dalle ombre del passato. Il sindaco ha richiamato la necessità di percorrere strade concrete per rafforzare legalità e partecipazione, spiegando che l’azione di recupero del patrimonio confiscato si affianca alle misure di contrasto portate avanti da Prefettura, magistratura e forze dell’ordine.
I numeri del recupero e il significato di riappropriazione degli spazi sottratti
In questa fase, Reggio calabria conta oltre 380 beni confiscati gestiti dal Comune, tra immobili destinati a usi istituzionali, abitativi, commerciali e per attività sociali. Questo patrimonio riflette uno sforzo importante per disinnescare le radici del malaffare sul territorio. La gestione di questi spazi negli anni ha assunto una funzione concreta nel ridare dignità ai quartieri colpiti dal peso della criminalità mafiosa.
Non si tratta soltanto di provvedimenti repressivi, ma anche di costruire una nuova realtà culturale ed educativa che nasce dai territori stessi. Restituire locali prima occupati dai clan alle associazioni permette di ottenere luoghi di crescita collettiva. Questo processo rappresenta una rinascita vissuta dalla comunità locale. La restituzione degli immobili segna così un segnale di svolta, che ricorda come la legalità possa concretizzarsi anche attraverso il riuso e la cura degli spazi comuni.
Valorizzare le strutture per il bene comune
Le associazioni destinatarie hanno il compito di valorizzare queste strutture, aprendole al territorio e sviluppando attività che coinvolgano diverse fasce di popolazione. Lo sport, la socialità e l’impegno culturale sui temi della giustizia e della memoria trovano in queste sedi un punto di riferimento solido. Si rafforza così un paradigma che coniuga il ricordo delle vittime di mafia con un’azione concreta per la tutela della città e dei suoi abitanti.