Recupero dispositivi elettronici nella centrale Enel Green Power di Bargi per le indagini sull’incidente

Recupero dispositivi elettronici nella centrale Enel Green Power di Bargi per le indagini sull’incidente

La procura di Bologna coordina il recupero di dispositivi elettronici al piano -6 della centrale Enel Green Power di Bargi per chiarire le cause dell’incidente del 9 aprile 2024 con sette vittime.
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La Procura di Bologna avvia il recupero di dispositivi elettronici sommersi nella centrale Enel Green Power di Bargi per approfondire le indagini sull’incidente del 9 aprile 2024, che causò sette vittime. - Gaeta.it

L’attenzione resta alta sulla centrale Enel Green Power di Bargi, nel lago di Suviana, dove si preparano importanti operazioni per chiarire le cause dell’incidente del 9 aprile 2024. Dopo sette vittime e sei feriti, la Procura di Bologna ha annunciato la data per il recupero di dispositivi elettronici chiave, conservati a -6 metri dal livello del suolo. Si tratta di passaggi fondamentali per la fase investigativa sul disastro.

Operazioni di recupero dei dispositivi al piano -6 della centrale

Il 17 giugno 2025 è stato fissato come giorno per l’immersione dei sommozzatori dei vigili del fuoco nella centrale di Bargi. L’obiettivo è recuperare cinque apparecchi elettronici conservati negli armadi collocati al piano meno sei, zona sommersa. Questi dispositivi contengono dati preziosi che serviranno agli esperti per ricostruire gli eventi e capire cosa ha provocato lo scoppio fatale nel quale persero la vita sette lavoratori.

Prima dell’immersione, il 16 giugno inizieranno i lavori di preparazione dell’area, mentre sarà possibile proseguire le operazioni di recupero anche il giorno successivo. L’accesso alla zona è garantito dopo che sono state valutate e rispettate tutte le condizioni di sicurezza per il personale impegnato. Questi step sono parte di una fase tecnica fondamentale che, in futuro, potrebbe estendersi al recupero di ulteriori apparecchi situati al piano meno nove, con un sopralluogo che sarà possibile soltanto dopo aver completato lo svuotamento dall’acqua della centrale.

Indagini della procura e reati contestati

Il fascicolo aperto dai magistrati Flavio Lazzarini e Michela Guidi comprende accuse serie. Le ipotesi di reato sono disastro colposo, omicidio colposo sul lavoro plurimo e lesioni colpose sul lavoro. Cinque persone risultano indagate in queste fasi propedeutiche degli accertamenti tecnici irripetibili, senza cui non sarebbe possibile avanzare.

Tra gli indagati spiccano figure chiave della gestione della centrale. Massimo Sessego è responsabile idroelettrico dell’area centro nord di Enel Green Power. Simone De Angelis guida l’unità esercizio Suviana per la medesima società. Carlo Galli coordina la manutenzione idroelettrica dell’area centro nord. Ci sono poi anche un responsabile dei lavori, Franco Cespa, e un coordinatore, Luca Lenzi. Tutti possono contare sulla difesa di rispettivi avvocati, che assistono nelle delicate fasi preliminari dell’inchiesta.

Il ruolo dei consulenti tecnici nella perizia sulle apparecchiature

La procura ha affidato al colonnello Domenico Cristaldi, comandante della sezione di polizia giudiziaria, il compito di nominare un consulente ingegneristico per gestire le analisi tecniche dei dispositivi elettronici. Per questo incarico è stato scelto l’ingegner Giuseppe Montagnoli, specialista nominato per affrontare il delicato esame del materiale recuperato.

Il ruolo del consulente sarà quello di estrarre dati dagli apparati, mettendo al centro l’analisi dei contenuti per far emergere ogni dettaglio utile a comprendere il meccanismo dello scoppio. Gli indagati e le persone danneggiate possono però nominare anche un proprio consulente tecnico di parte, con lo scopo di osservare e partecipare alle valutazioni. La delicatezza di questo compito richiede strumenti specifici e un approccio attento, perché le conclusioni derivate da queste indagini saranno decisive nel processo.

Fasi successive al recupero e verifiche ulteriori in centrale

Dopo il recupero del materiale al piano -6, l’indagine potrebbe allargarsi al livello inferiore, a -9. Questa seconda fase si renderà possibile solo dopo aver completato lo svuotamento dell’acqua accumulata nella centrale Enel Green Power di Bargi. La complessità tecnica di questo passaggio impone tempi dilatati e fa sì che saranno necessari ulteriori sopralluoghi.

Sul luogo si attendono controlli e approfondimenti che conferiranno al quadro generale, già grave, ulteriori elementi utili a ricostruire con precisione cosa è accaduto il 9 aprile 2024. Al momento, l’attività investigativa vuole ottenere tutto il possibile dai dati elettronici per chiarire responsabilità e dinamiche. L’inchiesta rimane sotto la supervisione della Procura di Bologna, a cui spetta il coordinamento delle operazioni in corso.

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