Recuperato lo scafo e l'albero del veliero bayesian a termini imerese dopo un complesso intervento subacqueo

Recuperato lo scafo e l’albero del veliero bayesian a termini imerese dopo un complesso intervento subacqueo

Dopo mesi di lavoro, la società olandese TMC Marine ha recuperato e trasportato a Termini Imerese i resti del veliero Bayesian lungo la costa siciliana, garantendo sicurezza e tutela ambientale.
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I resti del veliero Bayesian sono stati recuperati con successo lungo la costa siciliana e trasferiti al porto di Termini Imerese grazie alla coordinazione della società olandese TMC Marine, che ha gestito operazioni delicate di sollevamento e messa in sicurezza. - Gaeta.it

Dopo mesi di lavoro, i resti del veliero Bayesian sono stati riportati a galla lungo la costa siciliana, con una serie di operazioni delicate e precise. La società olandese TMC Marine ha coordinato le fasi di recupero, restituendo alla luce parti importanti dell’imbarcazione, tra cui lo scafo e l’albero maestro. L’intervento si è concluso nel porto di Termini Imerese, dove le strutture sono state messe in sicurezza e trasferite per i passaggi successivi.

La fasi di sollevamento e trasporto dello scafo del bayesian

Il giorno 21 giugno, la gru Heb O Lift 10 ha completato il recupero dello scafo lungo 56 metri, risalito dal fondale marino dopo che il veliero era rimasto sommerso per mesi. Questo pezzo importante, pesante e difficile da manovrare, è stato movimentato per circa 12 miglia nautiche fino al porto di Termini Imerese. Il trasferimento ha richiesto una gestione attenta, considerando la delicatezza della struttura e le condizioni del mare. Una volta a terra, lunedì, lo scafo è stato posato su supporti in acciaio molto pesanti appoggiati su una membrana antinquinamento per evitare impatti ambientali sull’area portuale.

Supporti progettati su misura

I supporti stessi sono stati progettati appositamente nei Paesi Bassi, realizzati su misura per adattarsi perfettamente al profilo del relitto. Questo ha permesso di garantire stabilità e sicurezza durante le operazioni di revisione e preparazione per i passaggi successivi. Il lavoro ha richiesto competenze specifiche per evitare che lo scafo, ormai fragile, potesse subire altri danni durante la messa in banchina.

Il recupero dell’albero maestro e degli altri pezzi rimasti sul fondale

Il lavoro non si è fermato allo scafo: una zona critica è stata quella del recupero dell’albero maestro, lungo 72 metri, che si trovava staccato e giaceva sul fondale da tempo. Per questo intervento sono stati utilizzati palloni di sollevamento gonfiabili, strumenti essenziali per sollevare carichi pesanti senza danneggiarli. Mercoledì sera, l’albero è stato trasportato nel porto di Termini Imerese insieme ad altri frammenti che nel corso delle settimane si erano staccati dall’imbarcazione.

Ruolo della squadra olandese

I dieci mesi di permanenza sott’acqua hanno causato il distacco di alcune parti, ma il lavoro meticoloso della squadra olandese ha consentito di recuperare anche questi oggetti. La presenza degli esperti subacquei e di mezzi tecnici specifici è stata fondamentale, permettendo di procedere con ispezioni visive del fondale marino e identificare i pezzi da riportare a riva. Una volta recuperati tutti i materiali utili, le gru e il personale tecnico sono partiti dalla Sicilia, chiudendo la fase di intervento.

I ringraziamenti e la chiusura delle operazioni portuali

Marcus Cave, direttore di TMC Marine, ha definito il progetto impegnativo e ha voluto esprimere gratitudine a tutti i membri dei team coinvolti. Ha sottolineato anche il ruolo delle autorità italiane, che hanno garantito supporto e assistenza professionale nel corso di tutte le operazioni, dal recupero in mare fino al trasferimento nel porto di Termini Imerese. La collaborazione tra la squadra olandese e le istituzioni locali è stata decisiva per la buona riuscita del lavoro.

Venerdì, le due gru della flotta Heb O Lift, cioè la Heb O Lift 10 e la Heb O Lift 2, hanno lasciato Termini Imerese per tornare ai loro rispettivi porti, con a bordo tutto il personale rimasto in Sicilia. I resti del Bayesian ora sono pronti per le successive fasi di valutazione, restauro o destinazioni che saranno decise dai proprietari o dalle autorità competenti.

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