Rapina con sparatoria a Salerno, barista si difende con una scopa e sfugge al proiettile

Rapina con sparatoria a Salerno, barista si difende con una scopa e sfugge al proiettile

A Salerno un barista reagisce con una scopa a una rapina armata, mentre la Squadra Mobile indaga su un sospetto collegato a un secondo assalto in città, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza.
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A Salerno, un barista ha sventato una rapina armato solo di una scopa, mentre il rapinatore sparava. Le forze dell’ordine indagano su un possibile secondo colpo dello stesso malvivente. - Gaeta.it

La sicurezza nelle strade di Salerno torna al centro del dibattito dopo un episodio di rapina con sparatoria in un bar della città. Un barista è riuscito a evitare il peggio, reagendo con una scopa contro un malvivente armato che voleva portargli via l’incasso di una giornata di lavoro. Il video dell’aggressione, diffuso sui social, ha scatenato reazioni contrastanti mentre le forze dell’ordine indagano sull’identità del rapinatore, sospettato anche di un altro colpo avvenuto poco dopo.

La rapina nel bar: urla, scopa e spari alle 2.30 di notte

L’incubo è iniziato intorno alle 2.30 di un sabato notte in un bar di Salerno, quando un uomo con casco integrale è arrivato in scooter e ha fatto irruzione nel locale. Armato di pistola, si è diretto verso il bancone, puntando l’arma contro il barista e chiedendo l’incasso. Quel momento è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza e, successivamente, condiviso sui social dalla vittima.

Reazione improvvisa e sparatoria

Il barista, Emanuele, si trovava nel laboratorio dietro al bancone assieme a due dipendenti. Alla vista del rapinatore ha reagito senza esitazione, afferrando la scopa che aveva vicino e colpendo l’aggressore in volto. La risposta improvvisa ha sorpreso il malvivente, che ha sparato un colpo all’impazzata, fortunatamente senza centrare il barista. Il proiettile ha esploso colpendo lattine, frigoriferi e il bancone, mentre Emanuele si abbassava appena in tempo per evitare il peggio.

A quel punto il rapinatore, non mostrava alcuna fretta, è uscito lentamente dal bar, è risalito sul motorino e si è dileguato. Tutto il fatto è durato oltre un minuto e dura poco più di un minuto e otto secondi secondo il racconto del barista.

Il racconto di emanele, tra paura e rabbia durante l’assalto

Dopo l’accaduto, Emanuele ha condiviso la sua esperienza su Facebook, dove il post è diventato virale e il barista ha ricevuto da molti messaggi di solidarietà, ma anche critiche che ne definiscono la reazione impulsiva o temeraria. Lui stesso descrive con chiarezza il momento: “Ho rischiato la vita, quello sparo ha lasciato un rumore forte nelle orecchie e un odore intenso di polvere da sparo vicino al naso.”

Il barista ha ricordato lo scambio con il rapinatore, che lo ha minacciato puntandogli la pistola al volto e ordinandogli di aprire la cassa. “Non so cosa mi sia scattato dentro,” dice, “ma ho voluto difendere quel denaro, guadagnato con fatica e onestà.” La scopa è diventata l’unico strumento per difendersi in un momento di panico e rabbia. Nonostante alcune persone lo chiamino “eroe,” Emanuele ammette di aver agito senza riflettere, mosso dalla paura e dalla determinazione nel salvare quel poco che aveva.

Interrogativi sulla sicurezza e nuove aggressioni in città

Subito dopo l’episodio nel bar, un altro attacco armato è avvenuto in una stazione di servizio dell’Ip, sempre a Salerno, lungo la tangenziale. In questo secondo caso, il malvivente ha tentato un colpo simile, puntando il dipendente e, nel non riuscire a portare via denaro, ha colpito l’uomo con il calcio della pistola prima di scappare. Le forze dell’ordine ipotizzano che possa trattarsi dello stesso rapinatore.

Il fatto ha riacceso il dibattito sulla sicurezza pubblica in città e sulla recente legge sicurezza voluta dal governo. Emanuele si chiede se le nuove norme saranno davvero applicate in modo da impedire a questi criminali di agire indisturbati. Restano aperti i dubbi sul ritardo nell’arresto del rapinatore, che continua a mettere a rischio le persone.

Indagini e prove video per risalire all’identità del rapinatore

Gli agenti della Squadra Mobile di Salerno sono impegnati nelle indagini per identificare il responsabile degli attacchi. Le telecamere di sorveglianza, presenti sia nel bar sia nella stazione di servizio, hanno registrato i momenti delle rapine. Questi filmati costituiscono le prove principali per cercare di rintracciare il criminale.

La descrizione fisica è limitata dal casco integrale indossato dal rapinatore, ma le forze dell’ordine esaminano ogni dettaglio, incluso il comportamento e la modalità con cui ha agito. Gli investigatori puntano a utilizzare ogni elemento a disposizione per arrivare a un arresto rapido, evitando future aggressioni ai cittadini di Salerno.

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