Rallentano le vaccinazioni nel mondo dopo decenni di progressi, il 2023 registra dati preoccupanti per i bambini

Rallentano le vaccinazioni nel mondo dopo decenni di progressi, il 2023 registra dati preoccupanti per i bambini

Il calo delle coperture vaccinali dal 2010, aggravato dalla pandemia di Covid-19, ha causato un aumento di malattie come morbillo e poliomielite in diverse regioni, richiedendo interventi urgenti e mirati.
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L'articolo analizza il calo delle coperture vaccinali a livello globale dagli anni 2010, aggravato dalla pandemia di Covid-19, evidenziando rischi crescenti per la salute pubblica e invitando a rafforzare le strategie vaccinali e contrastare la disinformazione. - Gaeta.it

Il cammino delle vaccinazioni globali ha conosciuto grandi passi avanti fino alla fine del secolo scorso, ma nell’ultimo quindicennio sono comparsi segnali inquietanti. A partire dal 2010 le coperture vaccinali hanno iniziato a calare, un fenomeno che la pandemia di Covid-19 ha aggravato in modo rilevante. Nel 2023, milioni di bambini hanno mancato le dosi essenziali di vaccini contro malattie spesso letali, come difterite, tetano e pertosse. Gli ultimi dati pubblicati sulla rivista The Lancet, frutto di un’analisi guidata dalla Global Burden of Disease Study Vaccine Coverage Collaborators, offrono un quadro aggiornato e dettagliato di questa tendenza.

I progressi delle vaccinazioni dal secolo scorso fino al 2010

A partire dagli anni Settanta, la vaccinazione infantile si è imposta come uno degli interventi sanitari più efficaci al mondo. L’Expanded Programme on Immunization dell’Oms ha permesso di raggiungere più di 4 miliardi di bambini, prevenendo milioni di morti premature. I dati ricostruiti nello studio mostrano come, nei decenni successivi, il numero di bambini vaccinati sia praticamente raddoppiato. Questo risultato ha generato un guadagno di oltre 10 miliardi di anni vissuti in buona salute, grazie anche all’eliminazione o riduzione consistente di malattie gravi.

Il ruolo dei vaccini chiave

Il vaccino contro difterite, tetano e pertosse ha avuto un ruolo centrale, così come quelli per il morbillo e la poliomielite. Le vaccinazioni hanno cambiato radicalmente l’andamento di queste malattie, che un tempo provocavano migliaia di morti infantili annuali. Il quadro globale presentato fino al 2010 è quello di un sistema immunitario collettivo in continua espansione, capace di contenere e quasi annientare molte epidemie storiche. Le coperture elevate in gran parte del mondo indicavano un modello di prevenzione efficace e diffuso.

Il rallentamento dopo il 2010 e l’impatto della pandemia

Il calendario ha segnato un’inversione di tendenza già nel primo decennio del nuovo millennio. Dal 2010 al 2019, paesi a alto reddito come Stati Uniti ed Europa hanno registrato cali nelle coperture vaccinali per alcune immunizzazioni infantili. La situazione più critica riguarda il vaccino contro il morbillo. Tra i territori studiati quasi la metà ha visto un arretramento nella somministrazione di questa protezione.

Lo scenario nel biennio 2020-2023 mostra una situazione peggiorata a causa della pandemia. Le difficoltà di accesso alle cure, i lockdown e la crisi dei sistemi sanitari hanno causato ritardi e mancate dosi. 15,6 milioni di bambini non hanno ricevuto interamente il ciclo delle tre dosi per il vaccino DTP o quello contro il morbillo. Inoltre, 15,9 milioni non sono stati vaccinati contro la poliomielite e 9,18 milioni hanno saltato la somministrazione del vaccino contro la tubercolosi.

Gli sforzi degli ultimi anni sono però evidenti. Alcune aree hanno registrato un lieve recupero nelle vaccinazioni, anche se non ancora sufficiente per raggiungere i livelli pre-pandemia. Lo studio sottolinea che la ripresa esiste ma resta fragile e disomogenea, con significative differenze geografiche e socioeconomiche.

Conseguenze sanitarie e focolai recenti

Le lacune nelle vaccinazioni stanno già provocando effetti concreti in più regioni del mondo. Negli ultimi mesi sono aumentati i casi di poliomielite in paesi quali Pakistan e Afghanistan, dove il virus selvaggio ha ripreso a circolare. In Papua Nuova Guinea è in atto un’epidemia dovuta alle scarse immunizzazioni, con meno della metà della popolazione protetta. Questi numeri rappresentano un campanello d’allarme rispetto al rischio di ricomparsa di malattie che si sperava fossero ormai sotto controllo globale.

Diffusione del morbillo in paesi a elevato reddito

Situazioni analoghe colpiscono i paesi ad alto reddito. Tra l’Europa e lo Spazio economico europeo, nel 2024 si è registrato un aumento quasi dieci volte superiore delle infezioni da morbillo rispetto alle medie precedenti. Negli Stati Uniti sono stati segnalati più di mille casi di morbillo solo nell’ultimo anno, con focolai diffusi in diverse zone. Questi dati evidenziano come nessun territorio sia immune dal rischio legato a cali di copertura vaccinale.

Le raccomandazioni degli esperti per migliorare la copertura vaccinale

Gli studiosi responsabili dell’analisi lanciano un appello alla comunità internazionale. Serve raddoppiare gli sforzi per assicurare strategie vaccinali eque e accessibili, a vantaggio di tutte le fasce di popolazione. I sistemi di assistenza sanitaria di base devono essere rafforzati, in particolare nelle aree più fragili o disagiate, migliorando la disponibilità e la diffusione delle dosi.

Affrontare la disinformazione resta una sfida cruciale. La necessità di contrastare i dubbi infondati e l’esitazione vaccinale è ormai chiara. Oltre a comunicare in modo più efficace, è necessario calibrare gli interventi in base agli specifici contesti culturali e sociali di ciascun territorio. Lo studio suggerisce che solo così si potranno invertire le attuali tendenze e proteggere milioni di bambini dai rischi evitabili di malattie gravi.

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