La scoperta di Curiosity ha spiazzato la NASA, cosa è stato trovato su Marte: notizia incredibile.
La missione della NASA sul pianeta rosso continua a sorprendere la comunità scientifica con nuove scoperte che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione di Marte e della sua potenziale abitabilità.
Il rover Curiosity ha infatti catturato le prime immagini ravvicinate di gigantesche strutture a forma di “ragnatele marziane,” note come boxwork, un fenomeno geologico mai osservato così da vicino prima d’ora.
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Le strutture a forma di ragnatela, visibili come creste zigzaganti, sono formate da rocce ricche di minerali che si incrociano in schemi complessi estesi fino a 20 chilometri. Questi rilievi furono lasciati da antiche acque sotterranee che, filtrando nel sottosuolo, depositarono minerali nelle fessure rocciose. Nel corso di milioni di anni, il vento marziano ha eroso la roccia circostante, lasciando esposte queste creste resistenti e cementate, che ora emergono come una rete intricata sulla superficie del pianeta. Secondo i ricercatori, queste formazioni ricordano le strutture di boxwork osservate nelle grotte terrestri, dove si formano con meccanismi simili a quelli che generano stalattiti e stalagmiti.
Tuttavia, su Marte, tali strutture si presentano su una scala molto più ampia e potrebbero essere la chiave per decifrare la complessa storia idrica del pianeta rosso. Curiosity è attualmente impegnato nello studio di un’area di boxwork situata sulle pendici del Monte Sharp, una montagna di 5,5 km di altezza che si erge nel cuore del cratere Gale. Il rover ha raggiunto questa zona dopo aver iniziato l’esplorazione a novembre 2024, ed è arrivato sul sito all’inizio di giugno 2025. L’interesse per queste formazioni è particolarmente elevato perché tali rilievi non sono stati osservati in nessun’altra parte della montagna, lasciando gli scienziati senza una spiegazione chiara riguardo alla loro origine.
Il 23 giugno, la NASA ha pubblicato le prime immagini dettagliate di queste strutture così particolari, accompagnate da un video interattivo 3D disponibile sul loro canale YouTube, che permette di esplorare virtualmente il sito. Questi materiali rappresentano un prezioso strumento per la comunità scientifica e per gli appassionati di esplorazione spaziale. Durante la sua missione, Curiosity ha perforato e analizzato campioni di roccia nelle vicinanze delle ragnatele minerali, scoprendo la presenza di vene di solfato di calcio, un minerale salino tipicamente depositato da acque sotterranee.

Questa scoperta è particolarmente significativa perché il solfato di calcio non era mai stato rilevato così in alto sul Monte Sharp, un elemento che gli scienziati definiscono “davvero sorprendente”. La presenza di questi minerali rafforza l’ipotesi che in passato Marte abbia avuto un ambiente umido e forse ospitale. Lo studio delle formazioni di boxwork potrebbe quindi fornire indizi fondamentali sulle condizioni che hanno permesso all’acqua di esistere sulla superficie e nel sottosuolo marziano. Inoltre, queste ragnatele minerali potrebbero essere collegate al recente ritrovamento di un gigantesco oceano sotterraneo, profondo sotto la crosta del pianeta, scoperta che potrebbe aprire nuove prospettive nella ricerca di forme di vita extraterrestri.
Va sottolineato che queste strutture non devono essere confuse con i cosiddetti “ragni di Marte,” un fenomeno geologico diverso causato da ghiaccio di anidride carbonica sulla superficie, recentemente ricreato con successo in laboratorio sulla Terra. La missione di Curiosity continua quindi a rivelare dettagli inediti sulla geologia marziana, alimentando la speranza di trovare un giorno prove concrete di vita passata su Marte e arricchendo la nostra comprensione dell’evoluzione del pianeta rosso.