“Quasi orfano”, il film diretto da Umberto Carteni, arriva in prima serata su Rai 1 martedì 6 maggio alle 21:30. Questo lungometraggio uscito in sala quasi tre anni fa riporta sullo schermo la storia di una famiglia lombardo-pugliese, con protagonisti Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini. Il regista romano sceglie ancora una volta di esplorare temi di identità, legami famigliari e conflitti personali, presentando una commistione di dramma e momenti leggeri.
Il film e la sua genesi, il percorso di umberto carteni
Umberto Carteni, noto per aver realizzato commedie come “Diverso da chi?” , “Studio illegale” e “Divorzio a Las Vegas” , dedica il suo quarto lungometraggio proprio a una narrazione sull’identità. “Quasi orfano” interpreta la crisi esistenziale di un uomo che rifiuta le sue radici familiari. In questa pellicola, Carteni mescola la serietà di un tema profondo con momenti surreali e ironici, creando una storia capace di far riflettere senza rinunciare a una vena comica.
Il cast riflette questa dualità: accanto ai protagonisti Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini, affiancati da attori come Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Paolo Sassanelli e Nunzia Schiano, si trovano nomi singolari come Adriano Pappalardo e Bebo Storti. La scelta di attori con diversi background contribuisce a rendere l’atmosfera di “Quasi orfano” allo stesso tempo familiare e insolita.
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Il debutto di questo film risale a quasi tre anni fa ma senza particolare clamore, nonostante il tema universale che affronta. Oggi, grazie alla programmazione televisiva, arriva una nuova occasione per scoprire o riscoprire questa storia.
Trama di quasi orfano: i legami spezzati e le radici dimenticate
La storia ruota attorno a Valentino e Costanza, una coppia di Milano che ha fondato insieme un brand di successo nel design. Valentino, interpretato da Riccardo Scamarcio, viene da una famiglia pugliese numerosa e vivace ma ha deciso di tagliare i rapporti con i suoi cari fino a dichiararsi orfano e cambiare il cognome.
Questa scelta radicale spiega il titolo del film, che gioca sull’idea di un’identità strappata alle proprie origini. Valentino vive con Costanza una vita quasi perfetta in città finché, senza avvertire, la famiglia d’origine arriva a Milano. Il caos e il sovvertimento delle certezze prendono il sopravvento quando i parenti, portatori di tradizioni e conflitti, si infilano nella quotidianità della coppia.
Il film racconta questo scontro tra il desiderio di autodeterminazione e il richiamo delle radici. La presenza improvvisa della famiglia stimola riflessioni e tensioni. Tra momenti di comicità e scene surreali, emergono i contrasti tra il mondo moderno e la culture popolare tradizionale. Valentino affronta il difficile bilancio tra la sua vita scelta e l’eredità familiare.
Le dinamiche familiari sono raccontate senza melodrammi, ma con una scrittura che mostra quanto sia complesso e spesso faticoso ricomporre pezzi di sé ognuno cerca di nascondere o dimenticare.
Il cast e le interpretazioni che animano la commedia drammatica
Gli attori sono tra i punti di forza principali di “Quasi orfano”. Riccardo Scamarcio interpreta Valentino con una delicatezza che alterna orgoglio, rabbia e dolorosa nostalgia. Vittoria Puccini entra nel ruolo di Costanza, partner paziente ma altrettanto scossa dai cambiamenti improvvisi.
Antonio Gerardi, Grazia Schiavo e Paolo Sassanelli formano la famiglia di Valentino, personaggi che portano sulle spalle sia la tradizione pugliese con tutte le sue contraddizioni, sia momenti di umorismo genuino. Nunzia Schiano dona spessore e sprazzi di comicità, mentre Adriano Pappalardo e Bebo Storti completano un cast che mantiene il tono leggero della storia pur affrontando temi difficili.
La capacità degli interpreti di gestire passaggi tra situazioni paradossali e momenti più introspettivi aiuta a tenere alto il ritmo del film. Le emozioni si alternano, non rallentano mai la narrazione pur restando realistiche.
Il bilanciamento tra dramma e commedia
Nel complesso, la messa in scena punta a mantenere un equilibrio tra dramma familiare e commedia. Le azioni e le parole sono calibrate per mostrare quanto la riconciliazione con le proprie radici non sia mai lineare.
L’arrivo in tv: un’opportunità per riscoprire “quasi orfano”
Dopo quasi tre anni dall’uscita cinematografica, “Quasi orfano” si propone oggi a un pubblico più ampio attraverso la televisione di stato. Rai 1 ha scelto di trasmettere il film in prima serata, offrendo così a chi non lo ha visto una chance concreta per seguire questa storia.
Il collocamento nel palinsesto del 6 maggio ad un orario di grande ascolto punta a catturare l’interesse di spettatori che prediligono storie familiari cariche di sentimento ma con uno stile leggero. Il richiamo a un cast noto e alla regia di Umberto Carteni può aiutare a risvegliare la curiosità.
A questa riproposizione non si accompagna una campagna pubblicitaria massiccia, ma l’effetto sorpresa potrà far parlare di questo titolo all’interno delle famiglie e dei gruppi di amici. La copresenza di elementi di commedia con temi profondi rende “Quasi orfano” adatto a una visione collettiva in tv.
Uno spazio per un film di radici e identità
Quest’occasione può trasformarsi in un piccolo evento per chi ama film che raccontano la complessità dei legami umani senza rinunciare a un sorriso. Sarà interessante osservare come risponderà il pubblico di Rai 1 a questa programmazione, in attesa di eventuali nuove vie di distribuzione o riscoperta del titolo.
La serata del 6 maggio dunque concede spazio a un film che affronta con onestà temi attuali e universali, narrati da un regista e un cast capaci di dare vita a personaggi credibili. Chi seguirà la trasmissione troverà una pellicola che parla di radici, identità e le difficoltà di tornare a casa senza perdere se stessi.