Le ultime operazioni di controllo nelle aree della cosiddetta Terra dei Fuochi hanno dato risultati pesanti sulle attività illecite legate allo smaltimento abusivo di rifiuti. Tra sanzioni amministrative quasi arrivate a 7 milioni di euro, 139 denunce e più di 50 arresti in flagranza, sono stati sequestrati oltre 300 veicoli e 80 attività commerciali. Questi numeri arrivano dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 30 gennaio 2025, che ha condannato l’Italia per non aver bonificato le zone inquinate tra le province di Napoli e Caserta. A condurre le operazioni, una rete coordinata di forze dell’ordine e tecnici, che hanno concentrato i controlli sulle aree più colpite e hanno pianificato ulteriori interventi per rafforzare il contrasto.
I risultati delle operazioni di controllo nelle province di caserta e napoli
Negli ultimi mesi, i controlli nelle zone più critiche della Terra dei Fuochi hanno portato a una serie di azioni contro le irregolarità nello smaltimento dei rifiuti e nei trasporti abusivi. A livello economico, le sanzioni amministrative elevate hanno sfiorato i 7 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato quasi 225 attività, tra officine, depositi e imprese coinvolte nel trasporto e nella gestione di materiali di risulta e rifiuti speciali. Gli uomini delle forze dell’ordine hanno sequestrato più di 300 veicoli usati per traffici non autorizzati e hanno bloccato 80 attività sospette. Sono state registrate 139 denunce, molte delle quali per reati in flagranza come il trasporto illecito o l’innesco di roghi.
Le operazioni si sono particolarmente concentrate in comuni come San Felice a Cancello, Gricignano di Aversa, Casagiove, Castel Volturno in provincia di Caserta. Nella provincia di Napoli, sono stati controllati territori compresi tra Acerra, Nola, Quarto, Pomigliano d’Arco e Casandrino. Gli obiettivi principali erano le officine meccaniche illegali, i depositi abusivi di materiale edile e ferroso, con eventuali attività tessili abusive. Per esempio, è stato individuato un deposito privato di circa 1000 metri quadrati dove si accumulavano elettrodomestici rotti e rifiuti pericolosi. La capacità di intervento ha determinato sequestri mirati e sanzioni importanti.
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Coordinamento efficace tra enti e forze dell’ordine
Questa complessa attività di controllo e repressione nasce da un coordinamento tra più enti e forze dell’ordine. Partendo dai reparti territoriali e specialistici, le operazioni hanno visto impegnati anche il contingente dell’esercito sotto il programma Strade Sicure – Terra dei Fuochi, le polizie locali e la polizia metropolitana. Il supporto tecnico è arrivato dai vigili del fuoco, dall’Arpac , dall’Ispettorato del lavoro, dalle ASL territoriali e dall’ICQRF . Tutto questo sotto il coordinamento diretto dei prefetti di Napoli e Caserta, Michele Di Bari e Lucia Volpe.
Linee guida e sentenza della corte europea
Il monitoraggio e intervento hanno seguito linee guida specifiche, anche sulla base del recente pronunciamento della Corte europea sui diritti dell’uomo. La sentenza ha evidenziato le mancate bonifiche ambientali e ha indicato la necessità di raddoppiare l’efficacia degli interventi sul territorio. Il coinvolgimento diretto delle prefetture ha permesso la definizione di strategie mirate, con controlli nei punti e nei momenti più critici. Gli operatori, formati con corsi congiunti, hanno applicato protocolli precisi per prevenire i roghi e sanzionare quelle attività che producono ulteriori danni all’ambiente.
Nuove strategie e rafforzamento del contrasto
Nel Comitato interprovinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 18 giugno 2025, convocato dai prefetti, sono state definite nuove azioni per intensificare i controlli. Tra i presenti, spiccavano il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Policastro, il Commissario nazionale per le bonifiche, Vadalà, e il presidente dell’ANCI regionale, Morra. Due direttive hanno guidato la discussione. La prima punta a proseguire con continuità e intensificare la vigilanza sui siti noti per lo sversamento illegale e sugli itinerari usati per il trasporto abusivo di rifiuti.
Una delle novità consiste nel potenziamento della polizia stradale, con rinforzi arrivati dal compartimento Campania-Basilicata dal 9 giugno. Già le prime operazioni hanno prodotto due denunce, il sequestro di cinque veicoli e varie sanzioni per un totale di 14.000 euro. La seconda direttiva riguarda un più stretto controllo sulla catena produttiva e commerciale, focalizzandosi sulle imprese che possono contribuire alla corretta gestione dei rifiuti.
Prevenzione incendi e formazione sul territorio
Le prefetture hanno inoltre promosso iniziative volte alla prevenzione degli incendi, come la stipula di un protocollo con il Consorzio Polieco. Questo si occupa del ritiro e del riciclo delle plastiche agricole. L’obiettivo è evitare accumuli potenzialmente incendiabili e ridurre il numero di roghi durante la stagione estiva. A questi si affiancano attività di formazione per operatori sul territorio, messe in campo dalla polizia metropolitana di Napoli per rendere più efficace il servizio di controllo. Le azioni congiunte mirano a disciplinare meglio le attività e a rendere più difficile l’azione di chi continua a trasportare e smaltire rifiuti in modo illegale.