Quanto sta costando la guerra contro l’iran a israele tra spese militari e danni alle infrastrutture

Quanto sta costando la guerra contro l’iran a israele tra spese militari e danni alle infrastrutture

La guerra tra Israele e Iran provoca spese militari giornaliere elevate, danni ingenti da riparare e un impatto economico significativo, con costi totali stimati oltre 60 miliardi di euro entro il 2025.
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L'articolo analizza l'impatto economico della guerra tra Israele e Iran, evidenziando i costi elevati della difesa militare e della ricostruzione, con spese giornaliere che possono superare i 200 milioni di dollari e un impatto sul bilancio statale che potrebbe superare il 12% del PIL entro il 2025. - Gaeta.it

La guerra tra israele e iran sta mettendo a dura prova le risorse israeliane, sia sul piano umano che economico. La spesa giornaliera del governo di benjamin netanyahu raggiunge cifre impressionanti, in parte dovute all’acquisto di armamenti e sistemi di difesa, in parte ai danni da riparare dopo i continui attacchi missilistici. Questa situazione sta creando forti tensioni all’interno del paese, che cerca di chiudere il conflitto il più rapidamente possibile per ridurre il peso sul bilancio pubblico.

Costi militari giornalieri: tra intercettori missilistici e spesa per le munizioni

Secondo le stime riportate dal Wall Street Journal, il costo principale per israele deriva dall’uso dei sofisticati sistemi di difesa anti-missile per bloccare i razzi iraniani in avvicinamento. Questi sistemi, come david’s sling, costano circa 700.000 dollari ogni volta che vengono attivati. Il sistema arrow 3, pensato per intercettare missili balistici a lungo raggio, ha un costo stimato di 4 milioni di dollari per ogni intercettazione.

Costi di aerei e munizioni

A questi costi si aggiungono le spese per mantenere in volo decine di aerei da guerra come gli F-35. Ogni ora di volo di un caccia richiede una spesa di circa 10.000 dollari, senza contare il carburante e le munizioni, tra cui bombe di precisione come JDAM e MK84. Inoltre, l’acquisto e il consumo di munizioni contribuiscono in modo consistente alla spesa militare, rendendo questa guerra più onerosa rispetto ai precedenti conflitti con hamas o Hezbollah. Nel complesso si parla di una spesa che può variare da decine fino a oltre 200 milioni di dollari al giorno solo per intercettare i missili.

Il peso economico della ricostruzione degli edifici danneggiati dai missili

Oltre alle spese militari, israele deve fare i conti con i danni materiali causati dal lancio di oltre 400 missili iraniani nei giorni scorsi. Le esplosioni hanno raso al suolo o reso inutilizzabili numerose strutture, aumentando la difficile situazione. Secondo le prime valutazioni, la ricostruzione e la riparazione degli edifici colpiti potrebbe arrivare a costare almeno 400 milioni di dollari.

Un impegno economico di questo tipo necessita risorse extra nel bilancio statale. Considerando che i fondi destinati alla difesa sono già sotto pressione e che le operazioni militari continuano, questo versante oneroso si aggiunge alla spesa già elevata per affrontare il conflitto. Il governo è chiamato quindi a sostenere un doppio fronte sia militare che civile, contribuendo ad aumentare ulteriormente la pressione finanziaria.

Le previsioni sulla durata del conflitto e il loro impatto economico

I funzionari israeliani stimano che l’offensiva possa durare da due settimane a un mese. Netanyahu ha ribadito che l’impegno continuerà finché non saranno raggiunti gli obiettivi strategici, in particolare l’eliminazione del programma nucleare iraniano.

Opinioni di esperti economici

Esperti come karnit flug, ex governatrice della banca d’israele, avvertono che la durata della guerra determinerà il vero impatto economico. “Un conflitto breve potrebbe essere sostenuto dall’economia nazionale, mentre scenari più lunghi metterebbero a dura prova le finanze.” Secondo le previsioni fornite dall’aaron institute for economic policy, una guerra di un mese contro l’iran potrebbe costare fino a 12 miliardi di dollari in spese militari totali.

L’andamento dei mercati e gli effetti sull’economia israeliana

Nonostante l’aumento delle spese e le incertezze create dal conflitto, i mercati finanziari israeliani hanno segnato nuovi record nei giorni recenti. Questo fenomeno suggerisce che gli investitori credono in una capacità di tenuta dell’economia nazionale, almeno nel breve termine.

Gli economisti monitorano con attenzione l’evoluzione della situazione, sottolineando che al momento non si prevede una recessione. L’intervento governativo continua a sostenere le aziende e i consumi, ma se il conflitto si protrarrà ulteriormente, la pressione sui conti pubblici potrebbe aumentare sensibilmente.

Stime dei costi complessivi della guerra entro la fine del 2025

Secondo i dati della banca di israele, le spese legate alla guerra con l’iran potrebbero superare i 250 miliardi di shekel, equivalenti a oltre 60 miliardi di euro, entro la fine del 2025. Questa somma rappresenta quasi il 12% del pil nazionale, sottolineando l’entità del carico finanziario.

L’aumento del budget per la difesa comporterà il raddoppio del deficit di bilancio, che potrebbe arrivare a sfiorare l’8% del pil. Questi numeri indicano come il conflitto possa incidere profondamente sulle finanze pubbliche, creando sfide significative per la gestione economica del paese nei prossimi mesi. Il governo dovrà bilanciare la volontà di mantenere la sicurezza con la necessità di contenere le spese per evitare effetti a lungo termine.

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