Qualità della vita in italia nel 2025, nord-est e emilia-romagna in testa per bambini, giovani e anziani

Qualità della vita in italia nel 2025, nord-est e emilia-romagna in testa per bambini, giovani e anziani

Il rapporto de Il Sole 24 Ore del 2025 analizza la qualità della vita in Italia per bambini, giovani e anziani, evidenziando il successo di Gorizia, Lecco e Bolzano e le disparità tra Nord-Est ed Sud.
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Il rapporto de Il Sole 24 Ore del 2025 analizza la qualità della vita nelle città italiane per bambini, giovani e anziani, evidenziando il Nord-Est e l’Emilia-Romagna come le aree più virtuose, mentre il Sud presenta criticità significative. - Gaeta.it

Il recente rapporto pubblicato da Il Sole 24 Ore fotografa la qualità della vita nelle città italiane nel 2025. La ricerca si concentra su tre fasce d’età distinte: bambini da 0 a 14 anni, giovani tra 18 e 35 anni e anziani sopra i 65 anni. La classifica si basa su 90 indicatori raggruppati in sei aree chiave per delineare il benessere reale delle diverse generazioni. Spiccano nettamente le regioni del Nord-Est e l’Emilia-Romagna, con città che si distinguono per specifiche caratteristiche legate ai bisogni delle età considerate.

Il confronto tra gorizia e roma: opportunità e criticità a confronto

Gorizia si propone come esempio di successo nella gestione della qualità della vita per i giovani. Le sue caratteristiche universitarie e multiculturali incorniciano un panorama lavorativo più stabile rispetto a molte altre città. La disponibilità di eventi culturali e di spazi per il tempo libero arricchisce il contesto, facilitando la socializzazione e lo sviluppo personale.

Roma, invece, evidenzia notevoli criticità strutturali che incidono negativamente sull’esperienza quotidiana dei giovani. L’insicurezza è un problema ricorrente, insieme ai costi elevati per abitare e alla carenza di servizi sportivi. Sul fronte universitario, tuttavia, si registra una buona performance, con Roma al quarto posto per numero di laureati, segno che l’offerta formativa rimane forte nonostante altri settori manifestino debolezze. Questo contrasto mostra come le grandi metropoli possano avere luci e ombre nella qualità di vita dei propri abitanti.

Criteri e metodologie alla base della classifica

L’indagine di quest’anno si articola intorno a sei macro-aree che coprono molteplici aspetti della vita quotidiana. Ricchezza e consumi misurano il potere d’acquisto e le spese delle famiglie. La sezione “affari e lavoro” indaga i livelli occupazionali, la stabilità professionale e la presenza di nuove imprese. “Ambiente e servizi” valuta la qualità dell’aria, la disponibilità di trasporti e servizi pubblici. “Demografia, società e salute” analizza l’aspettativa di vita, l’invecchiamento della popolazione, e i servizi sanitari. “Giustizia e sicurezza” prende in considerazione il tasso di criminalità e la presenza di istituzioni efficaci. Infine, “cultura e tempo libero” misura eventi culturali, attività sportive e spazi per il tempo libero.

Ciascun comune coinvolto è stato valutato su 90 parametri in totale, con pesi diversi per le tre categorie demografiche considerate. Questo approccio offre una fotografia dettagliata e diversificata delle condizioni di vita in Italia, distinta per fasce di età.

Giovani, gorizia protagonista con un’offerta culturale e lavorativa stabile

La fascia giovane vede Gorizia distinguersi per la seconda volta consecutiva come città con la qualità della vita più alta. Questo risultato deriva dalla combinazione di un tessuto economico solido, opportunità di lavoro stabili e una vita culturale molto ricca. Gorizia è inoltre Capitale europea della cultura transfrontaliera, condividendo il titolo con la slovena Nova Gorica.

Offre eventi e spettacoli in numero significativo, posizionandosi seconda in Italia per quantità di eventi culturali. Il dato relativo all’età media del primo parto, quarto nella classifica, indica anche politiche favorevoli per le giovani famiglie. Al contrario, la capitale Roma è ultima nella categoria giovani, penalizzata dall’alto costo della vita, insicurezza diffusa e mancanza di spazi per lo sport e il tempo libero. Milano non raggiunge posizioni di rilievo nemmeno in questa categoria, fermandosi al 101° posto, segno che anche grandi metropoli possono faticare a offrire servizi adeguati a questa fascia d’età.

Giovani, anziani e bambini: il nord-est in cima alla classifica

La mappa del benessere disegnata da questa indagine evidenzia la centralità di alcune aree geografiche nel fornire condizioni di vita migliori rispetto ad altre. Nord-Est e Emilia-Romagna continuano a mostrare segnali positivi per tutte le età. Le disuguaglianze regionali restano marcate, con il Sud che fatica a offrire risposte adeguate ai bisogni di bambini, giovani e anziani. Le città indicate come virtuose rappresentano modelli da osservare per affrontare le sfide demografiche e sociali dei prossimi anni.

Città a misura di bambino: lecco primeggia nonostante difficoltà del sud

Tra i più piccoli la classifica vede Lecco al primo posto. La città lombarda offre scuole di qualità, spazi verdi e servizi sanitari dedicati. Anche Siena, Aosta e Trento si posizionano bene, grazie a infrastrutture adatte ai bisogni delle famiglie e un ambiente sano.

Le città del Sud Italia occupano nuovamente le ultime posizioni, con Palermo, Crotone e Trapani in fondo alla classifica. In questi luoghi mancano servizi di base come scuole accessibili, aree ricreative e supporto alla genitorialità. Questa disparità si riflette nei tassi di natalità più bassi e nelle difficoltà nel garantire condizioni di vita ottimali ai bambini.

La situazione delle città per gli anziani: bolzano confermata al vertice

Per i cittadini sopra i 65 anni, Bolzano mantiene una posizione di netto vantaggio rispetto alle altre zone del Paese. Qui i servizi sanitari sono accessibili, il tessuto sociale favorisce l’inclusione e la qualità dell’aria risulta tra le migliori in Italia. Seguono città come Treviso, Trento, Como e Cremona, tutte località del Nord e del Nord-Est presumibilmente caratterizzate da reti di assistenza solide e bassa criminalità.

Il Sud, invece, presenta difficoltà evidenti; Messina, Vibo Valentia e Reggio Calabria si trovano negli ultimi posti della classifica per anziani, situazione attribuibile all’insufficienza dei servizi, sicurezza precaria e problemi legati alla sanità locale.

Questi dati mostrano come la longevità possa essere influenzata dalle differenze territoriali, confermando ancora una volta la diversità marcata tra Nord e Sud del paese.

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