La qualità della vita in campania, soprattutto a napoli, continua a mostrare segnali negativi per bambini e giovani. Un’indagine pubblicata dal sole 24 ore nel 2025 evidenzia come la città capoluogo di regione occupi posizioni tra le ultime in italia nelle graduatorie che valutano il benessere delle diverse fasce d’età. Le difficoltà emergono in diversi indicatori legati a servizi sociali, istruzione e opportunità economiche, mentre il contesto regionale riflette un divario importante rispetto al nord del paese.
Posizione di napoli e della campania nella classifica nazionale sulla qualità della vita per età
L’indagine del sole 24 ore registra napoli nelle posizioni più basse per la qualità della vita dedicata a bambini e giovani . In particolare, la città si piazza 104esima su 107 province per quanto riguarda i bambini, mentre tra i giovani conferma la posizione nei bassifondi della classifica. Per gli anziani , il dato più critico riguarda la provincia di caserta, ferma al 99esimo posto.
Questi risultati seguono un trend nazionale già delineato negli anni passati. La maggior parte delle province ai vertici della classifica sono localizzate nel nord est, con 17 su 30 posizione alte, e nel nord ovest con altre dieci province. Al centro restano solo due province in cima alla classifica mentre nel mezzogiorno si segnala solo una provincia tra le migliori, specie nella fascia dedicata ai bambini.
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Il dato conferma la persistente disparità territoriale tra nord e sud italia, non solo sul piano economico, ma anche nella qualità della vita offerta alle fasce più giovani e vulnerabili della popolazione.
I dettagli sulle condizioni di vita dei bambini in campania
napoli registra un tasso di fecondità pari a 1,3 figli per donna, leggermente superiore alla media nazionale di 1,2, collocandosi nona tra le province italiane. Nonostante questo dato positivo, altri indicatori sono nettamente inferiori alla media. La spesa sociale per famiglie e minori la vede 94esima, mentre per il verde attrezzato è 104esima. Tra gli aspetti più critici spicca la disponibilità e qualità dei servizi comunali per l’infanzia, con napoli che si piazza 99esima.
Le competenze numeriche e alfabetiche risultano insufficienti per molti bambini, posizionando la città rispettivamente 96esima e 95esima. Le condizioni degli edifici scolastici sono altrettanto preoccupanti: 106esima per presenza di mense scolastiche e 87esima per scuole dotate di palestra. Per lo spazio abitativo, napoli è ultima in italia.
Nella stessa classifica, altre province campane mostrano situazioni differenti: caserta si posiziona 99esima ma soffre per l’accesso ai servizi comunali per l’infanzia, salerno è 91esima con una migliore posizione nei progetti legati al piano nazionale di ripresa e resilienza per l’istruzione, avellino e benevento vantano invece punteggi più alti nelle iniziative scolastiche ma restano indietro per la spesa sociale.
Le condizioni lavorative e sociali dei giovani campani
Per i giovani, napoli si colloca ultima in italia per tasso di disoccupazione giovanile, segnalando una difficoltà economica significativa. Anche la percezione della sicurezza è molto bassa: 105esima posizione nel paese. Un punto di forza emerge però sul versante della giovanile imprenditoria, seconda in italia, che rappresenta una possibile risorsa per il futuro.
Le province limitrofe evidenziano dinamiche diverse: benevento è 32esima ma soffre per la soddisfazione sul lavoro e per la disoccupazione, anche se propone aree sportive più diffuse. avellino si colloca a metà classifica con condizioni migliori su affitti e sicurezza stradale notturna, mentre caserta primeggia per i canoni di locazione più elevati ma vede un basso livello nelle attività culturali come concerti e spettacoli. salerno segna un forte divario tra centro e periferia sui prezzi degli affitti e occupa l’ultima posizione nelle aree sportive.
Sfide per gli anziani della campania nelle province di caserta e napoli
Nel gruppo degli anziani, la situazione più critica si registra a caserta, 99esima su poco più di cento province. La speranza di vita a 65 anni risulta inferiore alla media, mentre i posti letto nelle rsa sono pochi, uno dei dati peggiori della classifica. Anche l’accesso a servizi sociali comunali è limitato. caserta è al contrario terza per numero di persone anziane sole, un dato che indica una forte solitudine in questa fascia di popolazione.
napoli è 91esima e segnala difficoltà analoghe, ultima per la speranza di vita a 65 anni e quasi ultima per redditi pensionistici bassi. Il numero di persone sole anziane è alto, seconda in italia, così come il consumo di farmaci per la depressione.
Altre province campane mostrano posizioni meno critiche anche se non ottimali: benevento soffre per l’uso di farmaci per malattie croniche e per l’inquinamento acustico, mentre salerno presenta una maggiore longevità sociale con diverse persone sole e posti letto nelle rsa più disponibili rispetto alla media regionale. avellino è la provincia meno in difficoltà con buoni risultati su alcune variabili sociali, anche se resta tra le ultime per reddito pensionistico basso.
Il quadro generale della disparità regionale e le prospettive future
Questo quadro evidenzia una distanza netta tra nord e sud italia in termini di qualità della vita per i bambini, giovani e anziani. La campania, soprattutto con napoli e caserta, si trova in una posizione di svantaggio nelle principali voci che riguardano servizi sociali, istruzione, sicurezza e condizioni economiche.
La distanza è marcata rispetto alle province del nord est e nord ovest, che occupano le posizioni di vertice, e davvero limitata l’incidenza positiva dei fondi del pnrr nei territori analizzati nel mezzogiorno. Nel contesto di una crisi demografica e sociale, la conferma di questa situazione chiama in causa scelte politiche e interventi mirati, atti a modificare le condizioni di vita delle fasce più fragili della popolazione campana.
Il sole 24 ore continuerà a monitorare l’andamento di questi indicatori nelle prossime edizioni della sua classifica sulla qualità della vita, offrendo così un punto di riferimento per valutare eventuali miglioramenti o peggioramenti nel tempo.