Qualità della vita in abruzzo: bambini, giovani e anziani tra prime e ultime posizioni nazionali

Qualità della vita in abruzzo: bambini, giovani e anziani tra prime e ultime posizioni nazionali

L’indagine di Il Sole 24 Ore con Eumetra e Save the Children analizza la qualità della vita in Abruzzo per bambini, giovani e anziani, evidenziando differenze tra province e la necessità di interventi mirati.
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L'indagine di Il Sole 24 Ore, Eumetra e Save the Children analizza la qualità della vita in Abruzzo per bambini, giovani e anziani, evidenziando forti differenze tra province e la necessità di interventi mirati per migliorare servizi e opportunità. - Gaeta.it

L’indagine pubblicata da Il Sole 24 Ore, supportata da un sondaggio di Eumetra in collaborazione con Save the Children, fotografa la qualità della vita nelle province abruzzesi per fasce d’età diverse. I dati coinvolgono bambini, adolescenti e anziani, evidenziando differenze significative tra i territori della regione e tra nord e sud d’Italia. L’attenzione si concentra su servizi, opportunità e condizioni di vita, mettendo in luce aspetti positivi ma anche le sfide che ancora persistono in Abruzzo.

La qualità della vita dei bambini in abruzzo: l’aquila guida la classifica regionale

Tra le province abruzzesi, il dato più sorprendente emerge nella classifica dedicata a bambini da 0 a 14 anni. L’Aquila si trova al nono posto in Italia, una posizione che indica condizioni favorevoli rispetto ad altre realtà del paese. Seguono Chieti, Pescara e Teramo, rispettivamente nei posti 48, 76 e 84. Questo posizionamento indica forti divari interni alla regione sulla qualità della vita infantile. Il sondaggio valuta diversi aspetti, dalla disponibilità di servizi sanitari e scolastici, al contesto ambientale e alla sicurezza percepita. L’Aquila beneficia di una serie di fattori favorevoli ma nelle altre province restano margini evidenti di miglioramento, specie in termini di opportunità educative e luoghi a misura di bambino.

I dati sottolineano come la qualità della vita per i più piccoli dipenda molto dal tessuto sociale ed economico del territorio. Il posizionamento di Pescara e Teramo, molto più arretrato, rivela difficoltà che passano dalle infrastrutture fino al supporto alle famiglie. L’analisi dell’indagine spinge a considerare interventi mirati per evitare che i bambini delle province meno avvantaggiate crescano in condizioni meno favorevoli. Un monitoraggio costante e l’attenzione alle esigenze specifiche di ogni area rappresentano un punto di partenza essenziale.

Servizio e opportunità per i bambini

Il sondaggio valuta la disponibilità di servizi sanitari, scolastici, contesto ambientale e sicurezza percepita nelle diverse province abruzzesi, evidenziando come in alcune aree l’offerta sia più adeguata di altre.

Situazione degli anziani in abruzzo: posizioni intermedie e una provincia in ritardo

L’indagine si concentra anche sulla qualità di vita degli over 65, coprendo 107 province italiane. Qui i dati abruzzesi mostrano un quadro più uniforme ma con qualche differenza territoriale notevole. L’Aquila, Chieti e Pescara si trovano in posizioni simili, rispettivamente 53a, 54a e 57a, mentre Teramo registra un distacco più netto, piazzandosi 94a. Questi numeri indicano una qualità di vita per anziani che resta nella media nazionale in alcuni casi e decisamente al di sotto in altri.

La ricerca sottolinea le difficoltà di alcune province a garantire servizi adeguati per la popolazione anziana, incluse strutture sanitarie, assistenza sociale e spazi per la socializzazione. La presenza di solitudine e di problemi legati alla mobilità influisce negativamente sul benessere degli over 65, specie nelle realtà meno centrali. Teramo in particolare mostra ritardi che sembrano riflettere investimenti insufficienti nelle infrastrutture dedicate agli anziani.

Sfide demografiche e servizi per gli anziani

Le province abruzzesi devono affrontare anche la sfida del progressivo invecchiamento della popolazione. La qualità della vita in questa fascia d’età dipende da un equilibrio delicato tra servizi pubblici, comunità locali e supporti familiari. L’indagine evidenzia come la regione possa rafforzare alcune aree, soprattutto per evitare che gli anziani vivano condizioni di marginalità o disagio.

Lo stile di vita dei giovani tra 11 e 15 anni: teramo in testa, pescara in fondo alla classifica

Tra i teenager abruzzesi, l’indagine condotta su ragazzi tra 11 e 15 anni aggiunge un tassello importante al monitoraggio regionale. Teramo occupa il miglior posto nel benessere giovanile, seguita da L’Aquila , Chieti e Pescara . Questo ordine conferma alcune tendenze già viste nelle altre fasce d’età ma mostra anche aspetti legati agli stili di vita di questa fascia delicata.

Il sondaggio, puntuale su questo gruppo, considera varie dimensioni come il rapporto con la scuola, l’attività sportiva, i rapporti sociali e la percezione di sicurezza. Il posizionamento di Teramo riflette uno scenario in cui i giovani trovano spazi e opportunità maggiori per crescere, mentre Pescara pare risentire di carenze sotto diversi punti di vista. L’Aquila e Chieti si collocano a metà strada, con qualche punto a favore in educazione e tempo libero ma margini di miglioramento in altri ambiti.

Le prospettive per i giovani abruzzesi

Il quadro mette a fuoco la complessità di garantire un ambiente favorevole ai ragazzi in questa fascia d’età, specie in un contesto regionale dove le differenze sul territorio sono evidenti. Dati come questi possono orientare politiche più mirate per i giovani, affinché non si divida la crescita e si possa valorizzare ogni provincia con interventi adatti alle sue esigenze specifiche.

I 15 indicatori e le sfide per un miglioramento costante nelle province abruzzesi

L’indagine sulla qualità della vita si fonda su quindici indicatori che valutano insieme opportunità, servizi e condizioni di vita per bambini, giovani e anziani. Per le quattro province abruzzesi i dati segnalano punte positive, ma anche ritardi ancora ben presenti. Qualche servizio funziona bene, soprattutto in strutture sanitarie e scolastiche dell’Aquila.

Altrove, fattori come mobilità, sicurezza, presenza di spazi verdi e attività sociali risultano più carenti. La differenza tra provincia e provincia indica la necessità di politiche calibrate per rispondere a realtà spesso molto diverse, anche all’interno dello stesso territorio regionale.

L’area della socialità, ad esempio, presenta criticità: anziani che vivono isolati o giovani privi di luoghi per incontrarsi. Servizi insufficienti intaccano il benessere complessivo e vanno affrontati con interventi concreti. I dati di questa fotografia regionale possono ispirare scelte locali per offrire condizioni migliori a ogni fascia di età, partendo da quelli che appaiono oggi i nodi più spinosi.

Il lavoro svolto da Il Sole 24 Ore con Eumetra e Save the Children offre un quadro aggiornato, utilissimo per capire su cosa concentrare riforme o interventi in Abruzzo nel 2025. Restare indietro rispetto alle medie nazionali, come alcuni dati evidenziano, rappresenta una sfida che riguarda direttamente la qualità della vita di molti cittadini.

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