Psicoterapeuta di Casoria arrestato per violenza sessuale su pazienti, anche minorenne

Psicoterapeuta di Casoria arrestato per violenza sessuale su pazienti, anche minorenne

Un psicoterapeuta di Casoria arrestato per violenza sessuale su pazienti, tra cui una minorenne; indagini avviate dopo denunce e sospetti sui social, con accuse di sfruttamento della fragilità psicologica.
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Uno psicoterapeuta di Casoria è stato arrestato per violenza sessuale su pazienti, tra cui una minorenne, approfittando della loro fragilità psicologica durante le sedute. - Gaeta.it

Un caso di violenza sessuale ha scosso Casoria, Comune a nord di Napoli, dove uno psicoterapeuta è stato fermato ieri sera dagli agenti del commissariato di Afragola. L’uomo è accusato di aver abusato di alcune sue pazienti durante le sedute, approfittando della loro condizione di fragilità psicologica. Tra le persone coinvolte c’è anche una giovane minorenne all’epoca degli abusi.

Indagine partita dalla denuncia di un paziente e i sospetti sui social

Tutto ha avuto inizio con la denuncia presentata da un paziente dello psicoterapeuta. Questa figura, insospettita da alcune pubblicazioni sui social network, ha raccolto le confidenze di diverse vittime. Le testimonianze sono state fondamentali per avviare le indagini coordinate dalla procura di Napoli Nord. Alla base della denuncia ci sono dichiarazioni precise che hanno indotto le autorità a procedere e a formalizzare la querela contro lo psicoterapeuta.

Questo scenario mostra come la rete può rivelarsi un mezzo per scoprire situazioni gravi e nascoste. I messaggi e i post sospetti hanno attirato l’attenzione del paziente che, muovendosi con cautela, ha saputo riunire elementi concreti utili per le autorità giudiziarie. L’attività investigativa si è così concentrata sulle dinamiche che avvenivano durante le sedute terapeutiche, portando in luce comportamenti scorretti e violenti.

Le accuse della procura: sfruttamento della fragilità psicologica durante la terapia

Secondo gli inquirenti, lo psicoterapeuta usava strategie manipolative per conquistare la fiducia delle pazienti. La procura di Napoli Nord ha contestato all’indagato di aver approfittato della loro condizione di inferiorità psichica, ingannandole con la promessa di una “terapia di tipo sessuale”. L’uomo avrebbe spiegato che tali pratiche potevano alleviare o risolvere i disagi psicologici che affliggevano le pazienti.

Questa mancata separazione tra rapporto terapeutico e comportamenti sessuali ha rappresentato la base degli abusi. Le vittime, invece di trovare sollievo, sono state costrette a subire e praticare atti sessuali non consensuali. Lo scenario delineato dagli investigatori fa emergere una dinamica di dominio e violenza, difficile da riconoscere proprio a causa del contesto di fiducia creato dal terapeuta.

I magistrati hanno infine sottolineato come tale condotta abbia danneggiato profondamente la salute mentale delle pazienti, aggravando la loro situazione invece di fornire supporto, come ci si attenderebbe da un professionista.

Presenza di una vittima minorenne al momento degli abusi

Tra le persone coinvolte dagli eventi c’è anche una giovane che non aveva ancora raggiunto la maggiore età quando si sono verificati i primi abusi. Questo dettaglio ha inciso in modo particolare sul corso delle indagini e sulla gravità delle accuse mosse al terapeuta. La presenza di una minore introduce fattori di tutela specifici nella materia penale, confermando la delicatezza delle condizioni in cui si è sviluppata la vicenda.

Nel raccontare le violenze emerge così un quadro che non parla solo di tradimento della fiducia di adulti vulnerabili, ma anche di una possibile aggressione su una persona ancora in fase di crescita psicologica e fisica. La legge prevede pene severe per chi commette abusi a danno di minorenni, e questo elemento ha favorito l’accelerazione nelle misure cautelari.

Il sospetto è che i comportamenti scorretti si siano protratti nel tempo, con la consapevolezza da parte dello psicoterapeuta di essere al di sopra di ogni norma etica e professionale.

Modalità dell’arresto e conseguenze legali

L’arresto è avvenuto nella serata del 2025, grazie all’intervento degli agenti del commissariato di Afragola. Le forze dell’ordine hanno eseguito un provvedimento ordinato dalla procura di Napoli Nord, che ha fatto seguito alle indagini e alle denunce ricevute. Il professionista è stato quindi condotto in custodia cautelare, attendendo le fasi successive del procedimento penale.

Le autorità hanno mantenuto riserbo su dettagli particolari, ma è certo che verranno approfonditi i singoli episodi contestati. Saranno probabilmente acquisiti altri elementi, a partire da testimonianze, referti medici e eventuali riscontri tecnici. In tutta questa fase, è fondamentale la collaborazione delle vittime e la garanzia del loro diritto alla riservatezza.

Questo caso pone all’attenzione pubblica l’importanza del controllo e della vigilanza sui professionisti che operano nel settore sanitario e psicologico, sottolineando come la fiducia rappresenti un terreno delicato da custodire, soprattutto quando si lavora con persone fragili.

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