La Provincia di Pesaro e Urbino ha deciso di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la delibera della giunta regionale riguardante il dimensionamento scolastico, che prevede l’accorpamento dell’Istituto Comprensivo Lapi di Apecchio con il Mattei di Acqualagna. Questa scelta ha sollevato un acceso dibattito nella comunità locale, con il presidente Giuseppe Paolini che ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’impatto di tale decisione sul territorio e sulla stabilità delle scuole montane.
La decisione di accorpare le scuole
Secondo quanto dichiarato dal presidente Paolini, la delibera della giunta regionale rappresenta una decisione politica che potrebbe danneggiare gravemente i comuni montani e favorire ulteriormente lo spopolamento di queste aree. Paolini ha sottolineato che le linee guida della Regione dovrebbero proteggere i presìdi scolastici nelle zone isolate e sfavorite, tenendo in considerazione le specificità territoriali, le distanze e i mezzi di collegamento. “Perché si accorpa Apecchio con Acqualagna?” si chiede il presidente, continuando a evidenziare come Fabriano, con uno sviluppo migliore delle infrastrutture, non abbia subito lo stesso destino.
La fusione degli istituti non impatterebbe solo sull’offerta educativa, ma comporterebbe anche conseguenze negative sul personale. La presenza di una scuola nel territorio è fondamentale per il senso di comunità e per il mantenimento della popolazione. Paolini fa notare come ridurre il numero di scuole rappresenti una minaccia per l’identità delle comunità locali e conferma la sua convinzione che questa manovra sia confusa e poco sensibile alle necessità del territorio.
Leggi anche:
Il contributo della provincia e le accuse
Il presidente ha ritenuto opportuno rispondere alle critiche sollevate da chi sostiene che la Provincia di Pesaro e Urbino non abbia pianificato adeguatamente negli anni, costringendo la Regione ad intervenire per inerzia. “Chi dice questo non è informato. Abbiamo ricevuto e dato un valido contributo alla Regione tramite proposte concrete”, ha affermato. Nel corso degli ultimi anni, la provincia ha lavorato per mantenere aperte quattro autonomie sottodimensionate e ha intrattenuto numerosi colloqui con l’assessore Biondi.
Queste dichiarazioni riflettono una realtà di impegno attivo da parte della provincia che, secondo il presidente, non viene riconosciuta. Le rassicurazioni del presidente manifestano la frustrazione per una situazione che sembra ignorare i veri bisogni delle comunità locali.
La protezione dell’entroterra
Il tema della salvaguardia dell’entroterra è tornato centrale nel discorso del presidente. Lo scorso anno sono state presentate richieste per il mantenimento di altre scuole, come il Sanzio di Mercatino Conca e l’Istituto Comprensivo di Macerata Feltria, nel tentativo di proteggere i comuni montani. Tuttavia, queste proposte non hanno ricevuto il sostegno necessario, mentre simili operazioni di accorpamento sono state approvate in altre province.
Quest’anno, l’approvazione di una delibera che prevede tagli significativi per sei comuni marchigiani ha colpito Pesaro e Urbino in modo particolare, lasciando intatte le altre province. Questo squilibrio è percepito come un attacco diretto all’entroterra, lacerando ulteriormente il tessuto sociale e scolastico delle zone più isolate.
Il futuro di Apecchio e le reazioni politiche
Le recenti mobilitazioni non si sono fatte attendere. Paolini ha annunciato l’intenzione di proseguire la battaglia per difendere Apecchio e il suo territorio. Le richieste dell’amministrazione sono giunte a un punto cruciale con la salvezza di Piandimeleto, avvenuta all’ultimo minuto, senza misure di condivisione con gli enti locali.
Il presidente mette in guardia riguardo a decisioni che sembrano piuttosto arbitrarie e influenzate da motivi politici. Le reazioni da parte dei membri del centrodestra, che hanno mostrato sostegno al suo operato, confermano l’impasse creato dalla delibera. Paolini conclude affermando che il ricorso al Tar per Apecchio rappresenta un passo fondamentale per la salvaguardia delle comunità montane della Provincia di Pesaro e Urbino.