Protocollo per rafforzare la prevenzione nelle opere di ricostruzione del sisma 2016 nelle marche

Protocollo per rafforzare la prevenzione nelle opere di ricostruzione del sisma 2016 nelle marche

Protocollo ad Ascoli Piceno tra Guido Castelli e Paolo Canaparo per contrastare l’infiltrazione mafiosa nei cantieri post sisma nelle Marche, con controlli rafforzati e uso della piattaforma GE.DI.SI.
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Un nuovo protocollo ad Ascoli Piceno rafforza i controlli antimafia nei cantieri della ricostruzione post sisma nelle Marche, grazie a una piattaforma digitale che migliora trasparenza e sicurezza, contrastando infiltrazioni criminali e tutelando i lavoratori. - Gaeta.it

La lotta contro l’infiltrazione mafiosa nei cantieri destinati alla ricostruzione post sisma del 2016 nelle Marche assume un nuovo impulso grazie a un accordo siglato ad Ascoli Piceno. Il protocollo d’intesa tra il commissario per la ricostruzione, Guido Castelli, e il prefetto Paolo Canaparo, direttore della struttura prevenzione antimafia del Ministero dell’Interno, punta a intensificare i controlli e la trasparenza dei lavori pubblici e privati nel cratere sismico. L’obiettivo è ridurre il rischio di infiltrazioni criminali in un contesto delicato come quello della ricostruzione, dove i flussi finanziari e i cantieri rappresentano terreno fertile per attività illecite.

Il ruolo della piattaforma ge.di.si. nella prevenzione antimafia

Al centro del protocollo c’è la piattaforma GE.DI.SI. , uno strumento informatico sviluppato dall’ufficio del Commissario per la ricostruzione. Questa applicazione consente l’interoperabilità dei dati relativi ai cantieri attivi, alle imprese coinvolte e ai professionisti incaricati, offrendo agli enti preposti un accesso diretto e in tempo reale a informazioni cruciali. La mappatura digitale permette di monitorare l’avanzamento dei lavori e di generare report utili per le attività di controllo antimafia.

Prossime integrazioni tecnologiche

Prevista anche la prossima integrazione con dati sui badge d’accesso e i registri settimanali di cantiere, strumenti che faciliteranno l’identificazione di accessi sospetti o irregolari. Questa raccolta e condivisione di informazioni mira a fornire un quadro dettagliato per individuare eventuali infiltrazioni tempestivamente e mettere in campo interventi mirati.

Dati e risultati: il monitoraggio dell’attività antimafia nei cantieri

L’efficacia del sistema di controllo viene confermata dal numero crescente di interdittive antimafia emesse negli ultimi anni. Nel 2023 ne sono state emesse 18, salite a 26 nel 2024 e già 24 nei primi sei mesi del 2025. Questi numeri evidenziano un incremento dell’azione di prevenzione, che si traduce in una maggiore attenzione ai processi autorizzativi e di affidamento dei lavori, finalizzata a escludere soggetti con legami mafiosi.

Nuovi cantieri e sfide future

La crescita di queste misure giudiziarie serve a tenere alta la guardia in una fase in cui l’avvio di nuovi cantieri continua con numeri importanti: sono previsti oltre 1.000 cantieri pubblici e più di 8.000 interventi privati nel prossimo anno. L’intensificazione delle interdittive segnala un lavoro costante e puntuale nell’analisi delle situazioni a rischio.

Sinergie istituzionali e sicurezza nei luoghi di lavoro

Il protocollo firmato ad Ascoli Piceno non rappresenta solo un atto formale: rafforza l’interazione tra le Prefetture, la Direzione Investigativa Antimafia, il Gruppo Interforze Centrale e le diverse Forze di Polizia impegnate sul territorio. Paolo Canaparo ha evidenziato il valore della conoscenza puntuale dei cantieri attivi come elemento centrale per una prevenzione efficace.

L’attenzione non è rivolta solamente a ipotetiche infiltrazioni criminali, ma anche alla sicurezza dei lavoratori, tema che in un contesto di ripresa edilizia assume particolare rilievo. Il controllo sistematico e l’accesso ai dati semplificano il lavoro degli organismi di vigilanza, supportano le attività ispettive e ampliano la capacità di individuare problemi economici, organizzativi o di sicurezza.

Questa cooperazione concreta tra le diverse componenti istituzionali intende garantire trasparenza e normalità in un settore vulnerabile come quello della ricostruzione post sisma, così da non lasciare spazio ad abusi o infiltrazioni criminali.

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