Nel 2023 la Liguria ha registrato un calo significativo nei protesti per mancati pagamenti relativi a cambiali e assegni. I dati, elaborati dall’ISTAT su informazioni ufficiali dei registri pubblici, mostrano non solo una diminuzione nei casi ma anche un valore economico complessivo che interessa cittadini e imprese regionali. Questi dati fotografano una realtà economica locale e offrono uno spaccato importante sulle difficoltà e sui comportamenti di pagamento all’interno della regione.
Andamento dei protesti: numero e tipologia dei titoli contestati in liguria
Secondo i dati ISTAT, nel 2023 la Liguria ha visto 3.837 protesti iscritti, quasi tutti relativi a cambiali; sugli assegni sono stati contestati appena 2 casi. Rispetto all’anno precedente, i protesti si sono ridotti del 17,7% e, se guardiamo più indietro, rispetto al 2013 registrano un calo netto del 77,1%. Questi numeri rappresentano un trend positivo dal punto di vista della riduzione dei mancati pagamenti.
Il valore complessivo dei protesti è stato di circa 1.392.000 euro in totale. Di questi, poco più di un milione e 370 mila euro fanno capo alle cambiali, mentre i protesti sugli assegni hanno valore intorno ai 20.000 euro. La gran parte dei casi riguarda cambiali, strumento ancora molto utilizzato nel commercio e negli accordi finanziari locali.
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Chi sono i protestati in liguria: persone fisiche, giuridiche e tassi regionali
Nel dettaglio, il numero dei soggetti protestati comprende 2.413 persone fisiche e 1.159 persone giuridiche, cioè aziende o enti con partita IVA. Ci sono poi 265 casi che non sono stati attribuiti in modo preciso. Nel complesso, il tasso di cambiali protestate rispetto a quelle emesse è di 50,8 ogni mille, ciò significa che su circa 75.500 cambiali create nell’anno, ne risultano protestate poco più di 3.800.
Per gli assegni la situazione è molto diversa. Nel 2023 in Liguria sono stati emessi più di 2 milioni e 250 mila assegni, ma il tasso di protesti è quasi nullo, vicino allo zero per cento. Solo due assegni sono stati contestati ufficialmente. A livello regionale il tasso di persone coinvolte nei protesti è basso, intorno a 0,1 ogni mille abitanti, mentre per le imprese è pari a 3,3 ogni mille attività attive.
Motivazioni e tempistiche dei protesti in liguria: focus su fondi insufficienti e tempi di levata
Tutti gli assegni protestati in Liguria nel 2023 sono stati segnalati per mancanza totale o parziale di fondi sul conto di riferimento. Questo tipo di segnalazione è la più comune in tutta Italia per assegni contestati, e indica problemi di liquidità o insolvenza nel momento in cui l’assegno viene presentato.
La normativa prevede la registrazione del protesto entro un certo periodo dalla data di emissione del titolo. Qui la Liguria mostra un dato interessante: il tempo medio che passa tra la data di emissione e il momento in cui avviene la levata del protesto è di 23 mesi, il più alto tra le regioni italiane. Nel nord-ovest e nord-est il tempo si assesta a circa 20 mesi, mentre nel centro e sud Italia scende a 17 mesi. In Molise, per esempio, il tempo medio scende a 13 mesi.
Questi dati suggeriscono che in Liguria può esserci un ritardo significativo nel rilevare ufficialmente l’insolvenza, probabilmente dovuto a tempi procedurali più lunghi o a comportamenti diversi da parte dei creditori e soggetti coinvolti.
Valori medi dei protesti: importi per persona e impresa in liguria confrontati con il resto d’italia
L’importo medio del protesto per ciascuna persona fisica in Liguria si attesta a 545 euro, che è tra i più bassi a livello nazionale. Nel caso delle imprese protestate, l’importo medio sale a 1.442 euro, risultato ancora più contenuto se paragonato alle regioni italiane.
Per esempio, l’Abruzzo presenta un valore medio per impresa che supera i 4.200 euro. Queste differenze evidenziano come in Liguria i mancati pagamenti riguardino somme generalmente inferiori, sia per i privati che per le aziende.
La maggiore diffusione di piccoli importi potrebbe spiegare anche parte del basso tasso di protesti relativi agli assegni, strumenti invece più utilizzati per transazioni maggiori ma anch’essi in netto calo.
I risultati del 2023 mostrano una Liguria con segnali positivi nella riduzione delle contestazioni per mancati pagamenti, un dato importante per il tessuto economico locale e utile per chi segue da vicino le dinamiche finanziarie della regione.