Le linee ferroviarie del vesuviano continuano a subire disagi e riduzioni di corse, nonostante gli investimenti della regione campania. I comitati che rappresentano i pendolari denunciano un peggioramento del servizio e respingono le critiche ricevute dal presidente della regione, indirizzando una lettera al capo dello stato per chiedere interventi urgenti e un riconoscimento dei problemi.
Dati sulla riduzione dei treni sulle linee vesuviane
Gli ultimi dati diffusi da Eav confermano un calo nell’offerta di servizi ferroviari sulle linee vesuviane. Tra il 2022 e il 2023, i chilometri percorsi dai treni sono diminuiti rispetto al periodo 2013-2014, un lasso di tempo in cui la gestione era completamente diversa. I comitati che si oppongono al taglio dei treni sottolineano come questa contrazione di corse arrivi anche dopo ingenti finanziamenti da parte della regione campania, che negli ultimi anni ha stanziato milioni per migliorare la rete ferroviaria. Tuttavia, nonostante questi sforzi economici, il servizio nelle linee gestite da Eav non ha mostrato segnali di ripresa, anzi, registra un peggioramento evidente.
Il paragone con dieci anni fa
Il paragone con i dati di dieci anni fa viene usato più volte per evidenziare come le aspettative di miglioramento siano state disattese. Le riduzioni non sono casuali ma risultato di scelte che i pendolari ritengono dannose e ingiustificate. I tragitti, le frequenze e la qualità del trasporto hanno subito una battuta d’arresto che rischia di isolare una zona delicata dal punto di vista sociale ed economico.
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Proteste e accuse con il presidente della regione campania
I rappresentanti di diversi comitati locali hanno espresso un vivo disappunto per le dichiarazioni del presidente campano, che avrebbe offeso i pendolari che manifestano contro i disservizi. Questi comitati, attivi in comuni come ottaviano e sperone, contestano la narrazione offerta dalle istituzioni sull’effettivo miglioramento del servizio. Affermano che il presidente avesse promesso “un rapido miglioramento nel corso della sua prima intervista dopo il mandato”, ma le promesse sono rimaste senza seguito. Dieci anni di problemi si sono invece trasformati in un aumento delle difficoltà quotidiane per chi usa le linee vesuviane.
Le accuse versano su una rappresentazione falsa e ingannevole fatta da chi governa Eav e la regione campania, che avrebbe millantato miglioramenti che in realtà non si sono mai verificati. I pendolari non sono visti come interlocutori o utenti da tutelare, bensì etichettati in termini offensivi, situazione che ha spinto gruppi di cittadini e comitati a scrivere direttamente al presidente della repubblica, Sergio Mattarella, per segnalare quanto avviene e chiedere attenzione istituzionale.
La lettera al presidente della repubblica
La lettera contiene una richiesta chiara di intervento e un richiamo al rispetto del diritto al trasporto pubblico.
La riduzione drastica dell’esercizio estivo e l’impatto sui pendolari
Uno dei punti più critici riguarda la decisione di anticipare al primo giugno la riduzione delle corse estive, una scelta definita senza precedenti sulle linee vesuviane. Quest’anno, la programmazione dell’esercizio estivo ha tagliato le corse a duecento, un numero molto basso rispetto agli anni precedenti e considerato un minimo storico. Non solo: questa misura interessa solo le linee gestite da Eav, mentre altre linee ferroviarie sotto Rfi, spesso citato come modello, mantengono standard più elevati.
Per i comitati si tratta di una decisione che tradisce le esigenze reali dei pendolari vesuviani. Invece di garantire un servizio minimo dignitoso, si riducono le possibilità di spostamento, aggravando situazioni già critiche. I cittadini coinvolti ribadiscono di non essere “cervelloni” né “imbecilli”, come è stato detto dal presidente, ma persone che chiedono risposte e diritti, con dati e fatti che dimostrano le loro ragioni.
La lettera inviata al presidente della repubblica, con copia indirizzata anche al presidente del consiglio e al ministro dei trasporti, pone l’accento sul diritto al trasporto pubblico e sulla necessità che le istituzioni rispettino le norme e la costituzione, riconoscendo la serietà delle proteste e la legittimità delle richieste avanzate.
Mobilitazione e attività dei comitati civici sul vesuviano
Sul territorio gli attivisti locali si muovono con una certa determinazione. I comitati No al taglio dei treni, Circumvesuviana-Eav, Cifariello di ottaviano e Evitiamolo di sperone rappresentano varie realtà di cittadini che si confrontano quotidianamente con disagi e carenze del sistema ferroviario. Questi gruppi raccolgono segnalazioni, organizzano incontri e mettono in evidenza le contraddizioni tra gli annunci delle autorità e la realtà vissuta dai pendolari.
Le difficoltà nel confronto con le istituzioni
I comitati lamentano una scarsa considerazione delle loro istanze da parte degli enti responsabili, oltre a risposte tardive o insufficienti. La loro attività ha portato anche ad azioni formali come la lettera indirizzata alle istituzioni nazionali.
La pressione dal basso serve a mettere in risalto un problema che riguarda migliaia di persone e colpisce non solo la mobilità quotidiana, ma anche il tessuto sociale della zona vesuviana. Il trasporto pubblico su rotaia si conferma dunque un nodo centrale per la vita di tante famiglie e lavoratori, ancora oggi segnato da molte difficoltà su cui si attendono segnali concreti di miglioramento.