Nel cuore di bari vecchia, il suono dei mattarelli ha improvvisamente cessato di risuonare. Le pastaie storiche del quartiere hanno fermato la produzione delle orecchiette, simbolo riconosciuto della tradizione locale. Il motivo è la protesta contro le multe inflitte dal comune per occupazione di suolo pubblico. Questa decisione arriva in un momento in cui i vicoli del borgo antico sono gremiti di turisti, pronti ad assaporare specialità pugliesi.
Le multe e la tensione con il comune di bari
Le pastaie di bari vecchia hanno da poco ricevuto multe da cinquemila euro, comminate dalla guardia di finanza, con l’accusa di occupazione di suolo pubblico. Questo ha generato un clima di forte tensione tra le lavoranti e l’amministrazione comunale. Franca, una delle protagoniste della protesta, spiega come la situazione stia mettendo a rischio la tradizione culinaria locale. Non si tratta solo di un problema economico, ma anche culturale. Le pastaie vogliono regolarizzare la loro condizione ma lamentano la mancanza di risposte chiare da parte delle autorità. Eppure, dopo diverse settimane, nessuno dell’ufficio comunale – né il sindaco Vito Leccese né l’assessore Pietro Petruzzelli – ha risposto alle loro richieste di chiarimento.
Mancanza di comunicazione e frustrazione
Questa mancanza di comunicazione ha alimentato la frustrazione. Secondo Franca, tutto ciò porta al rischio di un declino della tradizione delle orecchiette fatte a mano, un patrimonio riconosciuto non solo a bari ma in tutta la puglia. Le multe, col loro importo pesante, rappresentano un ostacolo troppo alto per le tante piccole realtà artigianali che vivono grazie a questa attività.
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Il ruolo dei corsi haccp e le difficoltà delle pastaie
Tra le accuse mosse dal comune, c’è anche l’obbligo di seguire corsi di formazione haccp, volti ad assicurare la sicurezza alimentare. Tuttavia, molte delle pastaie coinvolte nella protesta ne contestano la reale utilità pratica. Franca sottolinea come l’obbligo di frequentare questi corsi, pur valido in linea teorica, risulti in realtà un deterrente senza un supporto chiaro da parte delle istituzioni.
Formazione haccp e tradizione locale
La formazione haccp è un requisito previsto dalle normative europee e nazionali proprio per garantire la qualità e l’igiene dei prodotti alimentari. Ma nel contesto di bari vecchia, dove la lavorazione tradizionale segue metodi tramandati da generazioni, la rigidità burocratica appare poco adattabile. Molte delle pastaie non si oppongono alla normativa ma chiedono un percorso più adatto alla loro realtà, con indicazioni precise e supporto tangibile per adeguarsi. Senza questo, le multe restano difficili da superare.
Mancanza di dialogo istituzionale
Questo tipo di formazione viene proposta senza un dialogo che aiuti a costruire soluzioni pratiche. Così la protesta si trasforma in un segnale forte per richiamare l’attenzione sulle condizioni in cui le lavoratrici si trovano a operare e sulle difficoltà di un mestiere artigianale da salvaguardare.
Il forte impatto del blocco sulle attività e il flusso turistico
In un giorno di grande affluenza turistica, i banchi delle pastaie restano vuoti. Questo impone un’assenza che si fa subito notare nel tessuto commerciale e culturale di bari vecchia. Gli appassionati di cucina pugliese e i visitatori non possono più ammirare il gesto unico della creazione artigianale delle orecchiette. Il profumo e il calore di un prodotto fatto a mano manca nelle strade, dove si parla più di proteste che di tradizioni.
Reazioni dei turisti e impatto economico
I turisti, abituati a vedere all’opera le pastaie, si ritrovano a osservare il simbolo di una protesta, impresso su un cartello che segnala la chiusura forzata. Questo disagio si riflette non solo nella delusione dei visitatori, ma anche in una riduzione delle entrate per le stesse lavoratrici e, indirettamente, per i commercianti che vivono del flusso di passanti.
La sospensione temporanea della produzione di orecchiette segna un momento di rottura che tocca l’economia locale. Le pastaie affermano di essere pronte a collaborare e mettersi in regola, ma chiedono indicazioni precise. La speranza è che la protesta possa portare a un confronto con le autorità cittadine, per trovare una soluzione che permetta di lavorare rispettando norme e tradizioni.