Protesta dei lavoratori del call center 3G di Sulmona contro il contratto con aziende poco rappresentative

Protesta dei lavoratori del call center 3G di Sulmona contro il contratto con aziende poco rappresentative

I dipendenti del call center 3G di Sulmona scioperano contro un contratto “pirata” che riduce permessi e salari, chiedendo il supporto del governo per garantire diritti e dignità lavorativa.
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Protesta dei lavoratori del call center 3G di Sulmona contro il contratto con aziende poco rappresentative - Gaeta.it

Dipendenti del call center 3G di Sulmona hanno espresso il loro dissenso questa mattina incrociando le braccia. La mobilitazione è scaturita dall’annuncio di alcune aziende che intendono disdire il contratto telefonico attuale e adottare un nuovo accordo sottoscritto lo scorso dicembre. Questo nuovo contratto è stato firmato da associazioni datoriali e sindacali che non hanno una rilevante rappresentanza nel settore. Con una partecipazione stragrande allo sciopero, raggiungendo l’80%, i lavoratori hanno voluto mettere in evidenza le problematiche legate a questa scelta.

Il contratto contestato e le sue implicazioni per i lavoratori

Il contratto, etichettato come “pirata” dai sindacati, è stato siglato da Assocontact e ha sollevato preoccupazioni tra i dipendenti. Tra le principali questioni ci sono la diminuzione dei permessi e un impulso marcato alla flessibilità, che rende precaria la stabilità lavorativa. Inoltre, le condizioni salariali previste sono ben al di sotto delle aspettative dei sindacati. I lavoratori stanno ricevendo una retribuzione di soli 6,50 euro l’ora, cifra nettamente insufficiente rispetto agli standard richiesti e alle spese necessarie per un sostentamento dignitoso.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso forte disapprovazione riguardo a questi termini contrattuali, sottolineando gli effetti negativi che questi accordi possono avere sulla salute finanziaria dei lavoratori e sulla loro capacità di accedere a servizi essenziali, incluso il sistema di assistenza sanitaria. La flessibilità imposta non solo limita i diritti acquisiti ma mina anche la fiducia dei dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro.

La voce dei sindacalisti e il supporto politico

Emidio Palleroni, sindacalista presente tra i lavoratori in sciopero, ha commentato la situazione affermando che l’obiettivo della protesta è quello di “scongelare” la situazione attuale e riportare indietro le scelte fatte. Ha inoltre evidenziato come i permessi e le ferie siano stati notevolmente ridotti, con un calo del 50% delle ferie disponibili per i dipendenti. Palleroni ha esortato tutte le parti coinvolte a riconsiderare l’accordo per il bene dei lavoratori, definendo inaccettabile la seconda classe di diritti lavorativi a cui si sta assistendo in questo momento.

In questo contesto di protesta, è arrivato anche il supporto della senatrice Gabriella Di Girolamo del Movimento 5 Stelle. La parlamentare ha enfatizzato l’urgenza di affrontare la crisi che sta attraversando il settore. Secondo Di Girolamo, è fondamentale che il governo prenda atto della situazione e apra immediatamente un tavolo di discussione per trovare soluzioni condivise e durature che possano garantire la dignità dei lavoratori e la sostenibilità del settore.

La reazione delle aziende e possibili sviluppi futuri

Le aziende coinvolte nella controversia devono affrontare un contesto di crescente tensione e opposizione da parte dei lavoratori. Con un’adesione così massiccia allo sciopero, la pressione aumenta, spingendo i datori di lavoro a riconsiderare le loro posizioni. Tuttavia, le reazioni da parte delle aziende non sono ancora state ufficialmente comunicate, il che alimenta ulteriormente l’incertezza tra i dipendenti.

Nel mentre, si attende il riscontro del governo e degli enti competenti sulla questione. La risposta alle rivendicazioni dei lavoratori sarà cruciale nel definire l’andamento della vicenda e nella lotta per i diritti dei dipendenti del call center. La prossima settimana potrebbe rivelarsi determinante per fornirci informazioni importanti su eventuali sviluppi e decisioni che influenzeranno il futuro dei lavoratori e le loro condizioni complessive.

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