La questione del turismo di massa genera frizioni anche a venezia, dove una nuova forma di protesta ha preso vita per chiedere un freno all’aumento dei posti letto riservati ai turisti. In particolare, alcuni attivisti hanno manifestato davanti a due edifici di recente costruzione nel centro storico della città lagunare, sottolineando quanto questo fenomeno abbia influito negativamente sulla popolazione residente, arrivando in certi casi allo sfratto, come quella di un’anziana signora avvenuto lo scorso anno.
La protesta e le richieste degli attivisti per il diritto alla casa
La manifestazione ha visto la partecipazione di decine di persone, organizzate dal gruppo Ocio, che da tempo si batte per il diritto alla casa a venezia. I manifestanti hanno srotolato uno striscione davanti agli immobili considerati simbolo dell’espansione turistica, uno dei quali si trova proprio nel cuore storico della città. Giacomo Salerno, portavoce del gruppo, ha denunciato che i lavori sono cominciati mentre la residente era ancora dentro, un fatto che ha alimentato la tensione intorno al progetto edilizio. Il messaggio principale della protesta è la richiesta di sospendere la costruzione di nuovi posti letto turistici, con l’obiettivo di tutelare la popolazione locale e limitare gli effetti di un turismo ritenuto eccessivo e non più sostenibile da venezia.
L’espansione del turismo e le cifre sul numero di posti letto
Secondo i dati forniti da Ocio, dal 2017 venezia ha visto un incremento di quasi 17.000 posti letto turistici nonostante il cosiddetto “blocco alberghiero” imposto dal comune proprio quell’anno per limitare nuove strutture alberghiere nel centro storico. Questo dato evidenzia una crescita significativa nella capacità ricettiva anche nella città lagunare, specialmente nelle isole e nel centro storico. La stima complessiva riportata indica che venezia dispone oggi di circa 58.310 posti letto turistici tra hotel e alloggi a breve termine nel centro storico e nelle isole, con un totale regionale che supera le 84.000 unità considerando la terraferma veneta. Questi numeri contribuiscono ad alimentare le preoccupazioni sugli impatti del turismo di massa sulla vivibilità del tessuto urbano e sulla crisi abitativa che interessa ormai molte città d’arte italiane.
Leggi anche:
Il confronto con altre città europee segnate dalle proteste contro il turismo eccessivo
Questa iniziativa si inserisce in un contesto europeo più ampio, dove città come barcellona e alcune destinazioni nelle isole Baleari hanno visto emergere manifestazioni simili contro l’overtourism. La protesta veneziana testimonia come il problema della pressione turistica non riguardi soltanto le località più note ma si manifesti anche nei centri storici e nelle zone più fragile dal punto vista sociale ed economico. Il dibattito si accende attorno alla necessità di trovare un equilibrio tra sviluppo turistico e sostenibilità delle comunità locali. L’esperienza veneziana in questo senso è rappresentativa di una sfida comune, che richiede interventi mirati e ascolto delle istanze degli abitanti.
Le implicazioni per la città di venezia e il futuro delle politiche turistiche
L’espansione dei posti letto turistici nel centro storico e nelle isole lagunari mette sotto pressione servizi urbani, concessioni edilizie e mercati immobiliari. Le proteste evidenziano la fragilità degli equilibri sociali e rischiano di complicare ulteriormente le relazioni tra istituzioni e residenti. Le richieste di sospensione degli sviluppi turistici puntano anche a evidenziare lacune nelle politiche di gestione del territorio lagunare e nel controllo degli affitti brevi, fenomeno in aumento che sottrae abitazioni alla popolazione permanente. La risposta delle amministrazioni comunali e regionali sarà scrutinata con attenzione dalle associazioni e dal mondo civile, che si aspettano misure concrete per tutelare la città e garantire condizioni sostenibili per residenti e visitatori.
Questa mobilitazione a venezia si aggiunge ad altri spunti di riflessione sul rapporto tra turismo, cultura e comunità locali, temi cruciali in Italia e in Europa per la gestione delle destinazioni turistiche più frequentate. La protesta rimane un segnale chiaro della necessità di rivalutare le strategie di sviluppo turistico, privilegiando il rispetto della città storica e la tutela della qualità della vita dei suoi abitanti.