Prosegue il calo delle borse europee dopo l’attacco israeliano all’iran, con riflessi su petrolio e titoli industriali

Prosegue il calo delle borse europee dopo l’attacco israeliano all’iran, con riflessi su petrolio e titoli industriali

Le tensioni tra Israele e Iran causano cali nei mercati di Madrid, Francoforte, Milano e Parigi; petrolio e gas in rialzo favoriscono Bp, Shell, Eni e TotalEnergies; difesa in ripresa, automotive e lusso soffrono.
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Le tensioni tra Israele e Iran hanno causato un calo dei mercati finanziari europei, con rialzi nel settore energetico e difesa, mentre automotive e lusso subiscono perdite significative. - Gaeta.it

Le principali piazze finanziarie europee hanno registrato un andamento negativo nelle sedute più recenti, a seguito dell’attacco lanciato da Israele contro l’Iran. Questa escalation geopolitica ha influito sui mercati, in particolare sul prezzo del greggio e sul comparto energetico. Allo stesso tempo, alcuni settori come la difesa hanno mostrato segni di ripresa, mentre l’automotive e il lusso hanno subito perdite significative.

Andamento negativo sui principali listini europei

Il 2025 ha visto una nuova tensione tra Israele e Iran che ha spinto i mercati azionari europei in territorio negativo. Le Borse di Madrid, Francoforte, Milano e Parigi hanno registrato cali marcati, comprese tra l’1% e l’1,5%. Londra si è mossa più cautamente, limitando la perdita allo 0,25%. Nel frattempo i futures statunitensi si sono mossi verso il basso, segnalando un clima di incertezza su entrambe le sponde atlantiche. Questa flessione generalizzata riflette l’effetto immediato delle tensioni geopolitiche sull’economia globale, con gli investitori che hanno ridotto il rischio nel breve termine.

Il balzo del greggio e del gas alimenta il settore petrolifero europeo

L’attacco ha avuto un impatto immediato sui prezzi delle materie prime energetiche. Il prezzo del petrolio Wti ha registrato un’impennata dell’8,32%, raggiungendo quota 5,64 dollari al barile, spingendo i prezzi verso rialzi consistenti. Anche il gas naturale ha segnato un aumento del 6%, con il prezzo a Amsterdam che ha toccato i 38,35 euro per megawattora. Questo aumento ha favorito i titoli delle grandi compagnie petrolifere in Europa. Bp, Shell, Eni e TotalEnergies hanno chiuso la giornata in rialzo con incrementi tra l’1,8 e il 2,9%, sostenuti dalla maggiore domanda e dal clima di incertezza che spinge gli investimenti verso i settori più resilienti.

Rimbalzo per il comparto difesa tra acquisti e raccomandazioni

Dopo un periodo di prese di beneficio, il settore della difesa ha iniziato a mostrare segnali di recupero. Bae Systems ha guadagnato il 3,26%, beneficiando anche di una raccomandazione d’acquisto da parte di Bank of America . Anche Saab ha registrato una ripresa del 2,4%, dopo giorni di performance negative, mentre Rheinmetall e Leonardo hanno segnato rialzi più contenuti, rispettivamente dell’1,15% e dello 0,4%. L’interesse degli investitori per queste società cresce in uno scenario internazionale complesso, dove la sicurezza assume un peso crescente nelle strategie economiche e militari.

Settori auto e lusso in affanno, pesano le incertezze geopolitiche

Tra i comparti più penalizzati dal clima di tensione risultano quello automotive e quello del lusso. Stellantis ha perso il 3%, mentre altre case automobilistiche come Porsche, Volkswagen e Ferrari hanno subito riduzioni tra il 2,25 e il 2,68%. Anche il lusso ha seguito questa tendenza con perdite rilevanti per Richemont , Burberry , Brunello Cucinelli e Moncler . La frenata in questi settori riflette la cautela degli investitori su consumi e produzione, spesso sospesi nei momenti di incertezza politica e commerciale internazionale. L’andamento negativo di questi titoli contribuisce a definire un quadro complessivo di instabilità nei mercati europei sotto la spinta degli avvenimenti in Medio Oriente.

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