Proposta di un’alleanza tra porto di genova e industria del nord per rilanciare i traffici marittimi

Proposta di un’alleanza tra porto di genova e industria del nord per rilanciare i traffici marittimi

Gianluca Croce di Assagenti propone un tavolo permanente tra porto di Genova e industrie di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna per coordinare logistica, semplificare procedure e rilanciare i traffici portuali.
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Gianluca Croce, presidente di Assagenti, propone un tavolo permanente tra porto di Genova e industria del Nord Italia per migliorare logistica, semplificare procedure e rilanciare i traffici portuali. - Gaeta.it

Il presidente di Assagenti, Gianluca Croce, ha avanzato una proposta per creare un tavolo permanente di confronto tra il cluster marittimo del porto di genova e l’industria manifatturiera di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. L’obiettivo è sviluppare un organismo nuovo, non sovrapposto a quelli già esistenti, capace di affrontare insieme i problemi condivisi del sistema logistico e produttivo, in modo da rilanciare i traffici portuali oggi orientati verso gli scali del nord europa.

L’assemblea degli agenti marittimi di genova e la nuova visione di collaborazione interregionale

L’assemblea annuale degli agenti marittimi genovesi, svoltasi a palazzo san giorgio in occasione dell’80° anniversario dell’associazione di categoria, ha fatto da cornice a questo appello. Presenti anche i rappresentanti delle industrie di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, con presidenti e assessori ai trasporti, per sottolineare l’importanza di intrecciare una relazione solida fra porto e territorio. Gianluca Croce ha insistito sulla necessità di un dialogo costante e strutturato, capace di superare la frammentazione e le difficoltà nel coordinare i diversi attori coinvolti nel traffico merci e nell’attività industriale. Senza un confronto continuo, ha spiegato, le vecchie modalità non sono più funzionali a scardinare il blocco dei trasporti e a riprendere quote di mercato perse verso i porti del nord europa.

Controllo e coordinamento: un organismo dedicato per semplificare e risolvere le criticità

Croce ha definito la proposta come un organismo ibrido, da intendersi sia come una control room ‒ per monitorare e segnalare i malfunzionamenti del sistema portuale e logistico ‒ sia come un desk operativo con compiti precisi di coordinamento e pressione istituzionale. La finalità è raccogliere le segnalazioni degli operatori marittimi e industriali relative agli ostacoli burocratici o infrastrutturali, individuare le soluzioni praticabili, e promuovere, in modo unito, le richieste verso gli enti locali e nazionali. In questo modo si vorrebbe accelerare le normative sulla semplificazione e garantire il rispetto delle tempistiche di realizzazione delle nuove opere essenziali per il porto di genova.

Le priorità per il rilancio dei traffici nel porto di genova

Nel discorso sono emersi diversi punti chiave su cui il nuovo organismo dovrebbe concentrarsi. Fra questi, la gestione delle congestioni nel traffico merci, che spesso rallentano le operazioni di carico e scarico. Ma anche la digitalizzazione della logistica portuale e lo sviluppo di un piano di formazione uniforme, che coinvolga porto, industria e operatori logistici, con l’intento di creare competenze integrate nel tessuto produttivo locale e regionale. Genova dovrebbe così diventare il fulcro di una rete efficiente che connette il mare alle industrie più importanti del nord italia. Questa alleanza, ha sottolineato Croce, non deve essere intesa come un sovrapporsi agli enti già attivi, ma come la definizione di un centro di comando e controllo con compiti molto chiari e un mandato operativo concreto.

Punti di attenzione per le istituzioni locali e nazionali

La proposta ha chiamato in causa le istituzioni, viste come interlocutori necessari per trasformare le richieste del settore in atti concreti. La pressione congiunta della nuova alleanza sarebbe indirizzata a ottenere regole più chiare, sburocratizzazione e tempi certi nelle opere infrastrutturali. Oggi, molte delle difficoltà derivate dal ritardo nei lavori e dalla complessità normativa scoraggiano le aziende che potrebbero destinare al porto di genova i loro traffici. Il punto di vista espresso a palazzo san giorgio è che solo con un fronte compatto che unisca mare, industria e istituzioni sarà possibile invertire questa tendenza e riportare parte dei traffici commerciali nel principale scalo ligure.

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