Proposta di legge per il daspo digitale contro influencer e tiktoker che diffondono odio e disinformazione

Proposta di legge per il daspo digitale contro influencer e tiktoker che diffondono odio e disinformazione

Una proposta di legge italiana mira a regolamentare influencer e tiktoker con oltre 10 mila follower per contrastare messaggi violenti e ingannevoli, prevedendo sanzioni gestite da Agcom e un Osservatorio etico.
Proposta Di Legge Per Il Daspo Proposta Di Legge Per Il Daspo
Una proposta di legge italiana mira a regolamentare influencer e creatori di contenuti con oltre 10.000 follower, introducendo sanzioni per chi diffonde messaggi violenti, d’odio o ingannevoli, gestite da Agcom e un Osservatorio per l’etica digitale. - Gaeta.it

Una nuova iniziativa legislativa punta a regolamentare l’attività di influencer, tiktoker e creatori di contenuti con l’intento di arginare la diffusione di messaggi violenti, d’odio o ingannevoli online. L’obiettivo è creare una rete più sicura e rispettosa, attraverso provvedimenti che limitino l’accesso ai social media a chi supera certi limiti nel proprio operato digitale.

Il contesto della proposta e le motivazioni dietro il daspo digitale

L’idea nasce in seguito a episodi di particolare gravità, come la diffusione di accuse diffamatorie contro categorie professionali come medici e avvocati da parte di una tiktoker. Non sono mancate minacce rivolte a esponenti politici, dopo che questi ultimi avevano denunciato pratiche illecite in aree pubbliche, come i campi boa abusivi. Questi fatti hanno spinto l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noi Consumatori, a proporre un provvedimento contro la diffusione di contenuti nocivi tramite i canali social.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli, dell’alleanza Verdi-Sinistra, ha raccolto questa proposta e si prepara a presentare in Parlamento un disegno di legge. L’iniziativa si appoggerà anche su una raccolta firme popolare da avviare a breve, per aumentare la pressione sull’iter parlamentare e trasformare il testo in una legge dello Stato.

Le sanzioni previste e i criteri di applicazione del daspo digitale

Il testo della proposta dettaglia una serie di sanzioni progressive per chi diffonde messaggi contrari alla civile convivenza online. Si parte da una semplice ammonizione, accompagnata dalla rimozione dei contenuti giudicati illeciti. In caso di ulteriori violazioni, sono previste sospensioni temporanee dall’accesso ai social. Nei casi più gravi, arriva l’oscuramento definitivo dei profili e il divieto di aprirne di nuovi, anche utilizzando intermediari.

Questa misura sarà attiva solo per chi ha raggiunto una soglia di almeno 10 mila follower e trae un guadagno economico dai contenuti prodotti. Così si punta a intervenire su chi esercita effettivo potere e influenza digitale, piuttosto che su account personali o di piccola scala.

Il ruolo di Agcom e dell’osservatorio per l’etica digitale nella gestione delle segnalazioni

La gestione pratica delle segnalazioni e delle sanzioni sarà affidata all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e a un nuovo Osservatorio per l’etica digitale. Questo organismo sarà incaricato di esaminare ogni caso entro 30 giorni, assicurando un processo rapido. Resta garantito il diritto alla difesa per chi viene colpito da una sospensione, con la possibilità di presentare ricorsi e giustificazioni.

Gli strumenti stabiliti cercano di trovare un equilibrio tra la tutela della libertà di espressione e la necessità di contrastare abusi e danni provocati da messaggi fuorvianti, discriminatori o violenti. Il proposta di legge potrebbe entrare nel dibattito pubblico nei prossimi mesi, segnando un nuovo passo nella regolamentazione del mondo digitale in Italia.

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