Il progetto futura, nato dalla collaborazione tra Save the Children, Forum disuguaglianze e diversità, Yolk e Intesa Sanpaolo, ha avuto un impatto diretto su 350 giovani donne nei territori di napoli, roma e venezia. Dopo 30 mesi di attività, oggi a roma si è svolto l’evento “futura, protagoniste del domani” per illustrare i risultati raggiunti. Il programma ha fornito aiuti concreti in ambito scolastico, formativo e sociale, con l’obiettivo di sostenere ragazze e giovani donne in condizioni di svantaggio, favorendo così l’inclusione e lo sviluppo personale.
Profilo delle partecipanti e le sfide affrontate
Le 350 partecipanti a futura hanno un’età compresa tra i 13 e i 24 anni, con il 53% di minorenni e il restante 47% maggiorenne. Al momento di ingresso nel progetto, metà delle giovani adulte non frequentava alcun percorso scolastico o formativo. Inoltre, il 22% aveva subito almeno una bocciatura scolastica. Quasi due terzi delle iscritte hanno segnalato di non possedere gli strumenti necessari per poter cambiare la propria situazione da sole.
Questa condizione di svantaggio si è manifestata soprattutto nelle difficoltà economiche, indicate dall’80% delle ragazze come principale ostacolo. A seguire emergono difficoltà relazionali ed emotive , barriere socio-culturali e problemi di accesso alle informazioni .
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Difficoltà specifiche di giovani madri e ragazze straniere
Le giovani madri, che rappresentano il 10% delle beneficiarie, hanno incontrato particolari difficoltà legate alla gestione del tempo personale, mentre le ragazze straniere hanno evidenziato problemi di natura burocratica e legale. Questi aspetti hanno richiesto un intervento su più fronti, per garantire un sostegno circostanziato e mirato.
Interventi per empowerment e autonomia
Il progetto ha previsto una serie di azioni concrete che hanno inciso direttamente sulle vite delle giovani coinvolte. Per migliorare il percorso scolastico e lavorativo, sono stati attivati corsi per il conseguimento del diploma, supporto agli studi universitari e percorsi di ri-orientamento professionale. Alcune ragazze hanno potuto svolgere esperienze all’estero grazie al sostegno fornito, mentre altre hanno ricevuto dispositivi elettronici, libri di testo e abbonamenti per i mezzi pubblici, indispensabili per facilitare lo studio e la partecipazione.
Oltre agli aspetti formativi, futura ha promosso corsi di educazione finanziaria per aumentare la consapevolezza economica e percorsi di alfabetizzazione informatica. Particolare attenzione è stata rivolta alle discipline steam, per contrastare il gap di genere in ambito scientifico e tecnologico.
Supporto alle giovani madri
Per le giovani madri, sono stati organizzati spazi di supporto alla genitorialità, così da attenuare la condizione di isolamento e favorire un equilibrio tra responsabilità familiari e crescita personale.
Il 72% delle attività ha avuto come fine la ripresa degli studi e l’avvio di un percorso lavorativo, con servizi dedicati anche al conseguimento della patente di guida. Questo ventaglio di interventi ha permesso a molte partecipanti di superare barriere che sembravano insormontabili, aprendo nuove possibilità per il proprio futuro.
Il ruolo delle comunità di napoli, roma e venezia
L’efficacia del progetto futura è stata possibile grazie all’attivazione di reti territoriali molto radicate. Le azioni svolte nelle città di napoli, roma e venezia si sono basate sulle esigenze emerse nelle comunità locali, raccolte attraverso associazioni, servizi sociali e scuole. In particolare, il 72% dei percorsi è nato da proposte avanzate da associazioni locali, il 16% dai servizi sociali e il 12% dalle scuole.
Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum disuguaglianze e diversità, ha sottolineato come futura sia stato non solo un progetto operativo ma anche uno spazio di riflessione e confronto per sviluppare nuove politiche contro la povertà educativa femminile. Le pratiche raccolte in questi mesi hanno fornito indicazioni su come migliorare le strategie a livello nazionale e locale, tenendo conto delle differenze tra i diversi contesti urbani e sociali.
L’intervento del progetto ha rappresentato una scommessa sulle potenzialità delle giovani e sulla capacità di costruire percorsi che partano dai loro desideri e aspettative, valorizzando le diversità di ogni territorio.
Segnali da un’indagine sulle aspettative
Secondo un’indagine recente di Save the Children, le ragazze mostrano maggior scetticismo rispetto ai ragazzi per quanto riguarda il futuro lavorativo. Il 46,1% teme di non ottenere un lavoro dignitoso, contro il 30,5% dei coetanei maschi. Inoltre, quasi un terzo delle ragazze pensa di non riuscire a realizzare i propri desideri, una percentuale più alta rispetto a quella dei ragazzi .
Impatto sociale e il valore del progetto
Il progetto futura ha rappresentato una risposta a questo clima di incertezza, proponendo una via concreta per superare disparità e difficoltà. Daniela Fatarella, direttrice di Save the Children Italia, ha evidenziato come l’iniziativa sia un pilota nato per aiutare le giovani donne a credere nelle proprie capacità, anche partendo da contesti personali e territoriali molto diversi.
L’impegno sul campo e il supporto individuale hanno marcato una differenza per 350 ragazze che si sono messe in gioco, costruendo le basi per risultati concreti in ambiti scolastici, sociali e lavorativi. Il coinvolgimento diretto delle comunità e le azioni mirate suggeriscono come dinamiche locali possano favorire nuove opportunità, contrastando fattori di marginalizzazione spesso trascurati.