La riqualificazione urbana sta assumendo un ruolo sempre più centrale nei progetti di sviluppo città, e il progetto “Il IV MigliORA”, presentato dallo studio ArchIN, non fa eccezione. Questo programma, parte del progetto più ampio di PROGRESSIONE URBANA, mira a trasformare il quadrante di Quarto Miglio e Statuario con interventi mirati alla rigenerazione e alla riappropriazione degli spazi pubblici, promuovendo anche una mobilità sostenibile. Recentemente, il progetto è stato discusso in un incontro al Municipio VII, in un contesto di collaborazione con enti locali e associazioni.
Gli obiettivi del progetto “Il IV MigliORA”
Il progetto “Il IV MigliORA” si caratterizza per la sua dualità di intervento, ponendo particolare attenzione alla valorizzazione della memoria storica e culturale del territorio, pur mirando a una modernizzazione delle infrastrutture. I punti focali del programma includono la creazione di un Parco Lineare Urbano a Quarto Miglio e la riqualificazione delle connessioni ciclopedonali. Questi aspetti non solo favoriranno un’interazione più sostenibile tra cittadini e territorio, ma serviranno anche a promuovere un turismo consapevole, grazie alla creazione di percorsi accessibili tra le aree archeologiche del Parco degli Acquedotti e dell’Appia Antica.
Uno degli interventi più significativi sarà la riapertura di via Rapolla, chiusa dal 1980. Questo nuovo collegamento segnerà un importante passo verso la rinascita delle aree circostanti, consentendo di riscoprire le storie locali legate a questi luoghi, come i festeggiamenti di Cibele o il passato delle borgate rurali. Grazie a questa ristabilita rete di viabilità, il progetto ambisce a ripristinare la memoria storica, favorendo un ricompattamento della comunità.
Infrastrutture e sostenibilità: il circuito anulare
Il progetto prevede la creazione di un circuito infrastrutturale anulare che collegherà le due principali zone archeologiche. Questa infrastruttura nei piani di ArchIN non è solo un semplice modo per migliorare la viabilità; è concepita per garantire un accesso sicuro e sostenibile a tutte le aree coinvolte. Non solo si mira a integrare i percorsi ciclopedonali esistenti, ma anche a ottimizzare l’intera mobilità del quartiere Quarto Miglio.
I nuovi interventi prevedono l’applicazione di soluzioni innovative per garantire la sicurezza degli utenti, come il potenziamento delle segnaletiche e la realizzazione di aree di sosta. Tali elementi rappresentano un passo cruciale verso una mobilità che non solo considera le esigenze immediate dei cittadini, ma si proietta verso un futuro più sostenibile. Il progetto non è limitato a restituire spazi, ma anche a creare nuove opportunità di socialità e interazione tra diverse generazioni, contribuendo così a un rinnovato senso di comunità.
La valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico
Uno degli aspetti fondamentali del progetto “Il IV MigliORA” è la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e archeologico esistente. L’intento è di garantire un maggiore accesso a queste aree, affinché possano essere fruite non solo dai residenti ma anche da visitatori provenienti da altre zone di Roma e dintorni. La creazione di percorsi ben definiti e facilmente fruibili punterà a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di tali realtà storiche e culturali.
Questo intervento contribuirà anche a incrementare il turismo sostenibile nella zona, migliorando le opportunità economiche per i negozi e le attività locali. Inoltre, la riqualificazione degli spazi pubblici mira a migliorare la qualità della vita per i residenti, facilitando la creazione di nuovi spazi verdi, aree di aggregazione e luoghi di ritrovo. L’idea è di trasformare il quartiere in un ambiente vivibile e attrattivo, che favorisca una fruizione quotidiana degli spazi aperti.
Il progetto rappresenta così un esempio di come la progettazione urbana possa rispondere a esigenze contemporanee, mantenendo al contempo un rispetto per la storia e la cultura locale. Con “Il IV MigliORA”, lo studio ArchIN si propone non solo di cambiare il volto del quartiere, ma anche di creare un modello di riferimento per altre zone di Roma e oltre, dove il dialogo tra architettura, comunità e natura diventa una priorità.