il consorzio vino chianti conferma giovanni busi presidente e punta a nuovi mercati internazionali

il consorzio vino chianti conferma giovanni busi presidente e punta a nuovi mercati internazionali

Il consorzio vino chianti conferma Giovanni Busi alla presidenza fino al 2028, puntando su riduzione delle rese, blocco autorizzazioni vigneti e nuove strategie di promozione in mercati emergenti come Nigeria e Brasile.
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Il consorzio Vino Chianti ha rinnovato Giovanni Busi come presidente fino al 2028, puntando su continuità e strategie di riduzione della produzione, espansione sui mercati emergenti e miglioramento della promozione per affrontare le sfide del settore vitivinicolo toscano. - Gaeta.it

Il consiglio di amministrazione del consorzio vino chianti ha rinnovato la fiducia a Giovanni Busi, che guiderà l’organismo fino al 2028. Questa decisione arriva in un momento delicato per il settore vitivinicolo toscano, che si trova a dover bilanciare la produzione con le dinamiche del mercato e la sostenibilità economica. La continuità nella leadership punta a offrire stabilità mentre si affrontano sfide strategiche legate alla riduzione delle rese e all’espansione internazionale.

Conferma di giovanni busi alla presidenza: continuità e strategia per il futuro

Giovanni Busi è stato riconfermato presidente del consorzio dopo una votazione del cda che ha sottolineato la necessità di mantenere una guida stabile durante questa fase complessa. La sua esperienza e il suo ruolo precedente hanno assicurato una linea coerente nel confronto con le difficoltà che il comparto sta vivendo. Il mandato triennale conferito a Busi prevede una gestione attenta degli equilibri tra produzione e mercato, con particolare attenzione agli effetti della riduzione delle rese.

Durante la riunione, Busi ha precisato che la decisione di abbassare la produzione, con un taglio del 20% previsto per il 2025, rappresenta una risposta temporanea all’eccesso di offerta. Ha ribadito però che questa azione non basta a risolvere le criticità strutturali. La vera sfida è trovare nuove strategie di vendita affinché la riduzione della produzione non si traduca in una perdita di quote di mercato o di visibilità. Per questo il consorzio intende spingere su una diversa politica di promozione commerciale, privilegiando investimenti dedicati a mercati emergenti.

Riduzione delle rese e tensioni produttive nello scenario toscano

La decisione di ridurre le rese rappresenta un tentativo urgente per regolare l’offerta di vino chianti in un momento in cui la domanda globale segnala un rallentamento. Secondo Busi, il meccanismo attuale di espansione delle superfici vitate in Toscana – circa 600 ettari ogni anno, equivalenti a un aumento dell’1% – appare insostenibile alla luce degli squilibri rilevati tra produzione e vendita.

Blocco delle nuove autorizzazioni per vigneti

Attraverso la richiesta di un blocco pluriennale delle nuove autorizzazioni per vigneti, il consorzio cerca di fermare questa crescita che rischia di compromettere l’equilibrio del mercato. Un periodo quinquennale di sospensione delle autorizzazioni potrebbe offrire tempo per raddrizzare l’offerta e assorbire le giacenze, senza compromettere la reputazione della denominazione. La proposta è stata indirizzata alla Regione Toscana e ai rappresentanti del settore, con la speranza di avviare un confronto costruttivo per definire un piano condiviso.

Questa misura si inserisce in un contesto dove la gestione della superficie vitata diventa un elemento decisivo nella sostenibilità del chianti e, più in generale, del vino toscano sul mercato mondiale.

Nuove strategie di promozione e apertura ai mercati esteri

Con la consapevolezza che la vendita rappresenta la vera sfida, il consorzio vino chianti punta a potenziare la promozione in mercati ancora poco esplorati. Tra le novità proposte da Busi c’è la missione promozionale in nigeria, programmata per gennaio 2026. Questa iniziativa sarà realizzata in collaborazione con gambero rosso e ha l’obiettivo di ampliare la presenza del chianti nel continente africano.

Prima della trasferta africana, il consorzio organizzerà una tappa promozionale a san paolo, brasile, prevista per novembre 2025. L’intento è creare una rete di contatti diretti con operatori e consumatori locali, offrendo al contempo eventi e degustazioni per far conoscere la qualità del prodotto chianti.

Queste azioni rafforzano la volontà di spostare l’attenzione oltre i mercati tradizionali, cercando opportunità in realtà meno battute ma in crescita. L’accesso a nuovi clienti e rivenditori rappresenta un passo fondamentale per riequilibrare domanda e offerta.

Finanziamenti pubblici e difficoltà nel sostegno alla promozione

Un altro tema affrontato dal presidente è la questione dei finanziamenti pubblici destinati alla promozione del vino chianti. Secondo Busi, l’attuale sistema di accesso ai contributi rischia di penalizzare chi propone progetti ambiziosi e su larga scala. L’iter, infatti, favorirebbe iniziative di dimensioni più contenute o meno strutturate, limitando così la capacità del consorzio di investire in campagne promozionali di ampio respiro.

Il risultato è una difficoltà crescente a ottenere risorse necessarie per penetrare mercati complessi e ampliare la visibilità del prodotto. Il presidente ha sottolineato la necessità di rivedere i criteri di assegnazione dei fondi pubblici, così da premiare proposte che prevedano una presenza continuativa nei paesi target e una strategia di promozione efficace.

Questa problematica si inserisce in un quadro generale dove il vino chianti deve adeguarsi a nuove dinamiche di mercato, con richieste precise di qualità ma anche di visibilità.

La riconferma di giovanni busi e le iniziative annunciate testimoniano come il consorzio vino chianti scelga la continuità per affrontare la fase attuale. La combinazione di tagli produttivi, apertura a nuovi mercati e richiesta di maggiore supporto per la promozione disegna una strategia a lungo termine per salvaguardare la denominazione e rilanciare l’interesse internazionale verso questo vino simbolo della toscana.

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