Progetto di acquacoltura multitrofica a Gaeta: un passo verso la sostenibilità marina

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Progetto di acquacoltura multitrofica a Gaeta: un passo verso la sostenibilità marina - Fonte: Ilfaroonline | Gaeta.it

Nel Golfo di Gaeta ha preso forma un’iniziativa pionieristica nell’ambito dell’acquacoltura, finalizzata alla diversificazione produttiva e alla biorimediazione degli impatti ambientali generati dall’allevamento intensivo. Questo progetto, che ha coinvolto l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e l’azienda La Marea, ha mirato a implementare un sistema innovativo di allevamento di molluschi e oloturie, valorizzando le risorse idriche locali.

progetto innovativo per la diversificazione dell’acquacoltura

Un sistema integrato di allevamento

Il progetto “Acquacoltura multitrofica integrata di molluschi e oloturie” ha visto la sperimentazione di allevamento di due specie di oloturie, H. polii e H. tubulosa, affiancate alla produzione di Ostrica piatta . Le prove sono state condotte presso gli impianti de La Marea, situati nel Golfo, e presso il Laboratorio del LESA dell’Università di Roma Tor Vergata. L’obiettivo principale era quello di sviluppare un modello integrato che potesse non solo sostenere la biodiversità, ma anche ottimizzare la produttività degli allevamenti marini.

Grazie a questa ricerca, è stato possibile redigere un modello previsionale multitrofico, utile per quantificare le produzioni di molluschi e prevedere l’applicabilità del sistema su altri impianti nel Mediterraneo. Inoltre, il progetto ha analizzato l’effetto di bio-rimediazione degli organismi allevati, evidenziando come questi possano contribuire al miglioramento della qualità delle acque e dei sedimenti marine.

benefici ecologici e sostenibilità

Habitat complessi e servizi ecosistemici

Una delle scoperte più significative emerse dal progetto riguarda l’abilità dei sistemi integrati di acquacoltura multi-trofica di creare habitat naturali complessi. Tali habitat non solo ospitano una maggiore biodiversità, ma funzionano anche come barriere naturali contro l’erosione costiera e il moto ondoso. Gli allevamenti di ostriche autoctone, per esempio, possono insediarsi su diversi substrati, come gusci di altre specie o detriti legnosi, formando strutture intercomplesse.

Le ostriche dimostrano una notevole capacità di filtrazione; mentre una cozza è in grado di filtrare fino a 50 litri di acqua al giorno, una singola ostrica arriva a filtrare fino a 200 litri. Questo processo di filtrazione contribuisce significativamente al miglioramento della qualità dell’acqua, rendendo questi sistemi un valido alleato per la preservazione dell’ecosistema marino.

il riconoscimento delle istituzioni

Le parole di sostegno del sindaco

Il sindaco di Gaeta, Cristian Leccese, ha con entusiasmo accolto i risultati del progetto, riconoscendo il suo potenziale come modello nazionale di eccellenza nel settore della mitilicoltura. Leccese ha sottolineato la necessità di pratiche di acquacoltura eco-sostenibile per affrontare una domanda in continua crescita, evidenziando l’importanza di pratiche innovative che rispondano alle sfide attuali del settore.

Il progetto si pone in linea con le direttive del Piano Strategico dell’Acquacoltura 2014-2020 e gli obiettivi della Strategia Europea 2020, che promuovono uno sviluppo sostenibile dell’acquacoltura consapevole delle esigenze ecologiche e produttive. Con questa iniziativa, Gaeta punta a diventare un esempio di buone pratiche in un settore in continua evoluzione, intersecando innovazione e sostenibilità.

Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 da Sofia Greco

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