Procura di pistoia chiede rinvio a giudizio per ex sindaco di lamporecchio e altri per la morte di due coniugi nell’alluvione del 2023

Procura di pistoia chiede rinvio a giudizio per ex sindaco di lamporecchio e altri per la morte di due coniugi nell’alluvione del 2023

La procura di Pistoia chiede il rinvio a giudizio per il sindaco Alessio Torregiani, l’ex vicesindaco Daniele Tronci e un dirigente comunale per omicidio colposo dopo l’alluvione mortale del 2 novembre 2023 a Lamporecchio.
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Il 2 novembre 2023 un’alluvione a Lamporecchio (PT) causò la morte di una coppia a seguito del crollo di un ponte. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per sindaco, vicesindaco e un dirigente comunale per omicidio colposo, accusandoli di omissione nelle misure di prevenzione durante l’emergenza. - Gaeta.it

Il 2 novembre 2023 un’alluvione devastò l’area di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, provocando la morte di una coppia di coniugi travolti dalla piena del fiume che fece crollare un ponte. La procura di Pistoia ha ora chiesto il rinvio a giudizio per l’allora sindaco di Lamporecchio, l’ex vicesindaco con delega alla protezione civile e un dirigente comunale responsabile dell’area tecnica. Le accuse riguardano omicidio colposo per omissione di misure di prevenzione durante l’emergenza. Vediamo nel dettaglio cosa è accaduto e le motivazioni della procura.

I fatti avvenuti il 2 novembre 2023 a lamporecchio

Quella mattina una coppia, Antonino Madonia e Teresa Perone, transitava in auto su via Podere Viteto quando un piccolo ponte sul fiume crollò a causa dell’alluvione in corso. La corrente trascinò la vettura per diversi chilometri a valle fino a quando fu recuperata nel territorio del comune di Vinci, in provincia di Firenze. I due coniugi non riuscirono a mettere in salvo la loro vita e perirono nell’incidente.

Il tratto stradale e il ponte erano situati in un’area nota per rischi idraulici. Via Badalino, la strada contigua, era inserita nel piano comunale di protezione civile come esposta a pericolo di alluvione. Nonostante preallarmi e allerte meteo segnalate da autorità regionali e provinciali, la situazione non venne gestita con la chiusura delle strade o altre misure urgenti.

Responsabilità della giunta comunale e dirigenti tecnici

La procura di Pistoia ha puntato il dito contro tre figure: Alessio Torregiani, sindaco al momento dei fatti; Daniele Tronci, vicesindaco delegato alla protezione civile; e un dirigente dell’area tecnica del Comune di Lamporecchio che coordinava anche il Centro operativo comunale .

Il sindaco e il vicesindaco erano membri attivi del Coc, organo deputato alla gestione delle emergenze sul territorio. Il dirigente tecnico, invece, era responsabile della protezione civile del Comune soprattutto per quanto riguarda le verifiche strutturali e gli interventi pubblici.

In base agli atti delle indagini, nessuno di loro predispose presidi territoriali o emise ordinanze di chiusura e limitazione delle strade a rischio. Le allerte meteo e gli avvisi sul probabile innalzamento dei livelli del fiume Rio di Lamporecchio furono ignorate o sottovalutate. Questo comportamento avrebbe portato, negli accertamenti della procura, a un mancato intervento utile a impedire la tragedia.

Le omissioni contestate dalla procura

La mancata attivazione di misure urgenti da parte dei responsabili comunali è al centro dell’inchiesta. Secondo gli inquirenti il Comune non si mosse in prevenzione nonostante segnali chiari ed evidenti che richiedevano azioni tempestive. Le zone più esposte al rischio alluvionale, come via Podere Viteto e via Badalino, restarono aperte al traffico nonostante il pericolo.

La procura sottolinea che nelle settimane e giorni precedenti erano già stati registrati eventi di piena e alluvione nelle aree limitrofe, proprio nei pressi del fiume che causò il crollo del ponte. Non fu nemmeno attivato un monitoraggio adeguato dei bacini idrografici e dei sottobacini a rischio esondazione, informazioni cruciali per la prevenzione.

Questo comportamento omissivo, espresso dalle figure apicali della gestione dell’emergenza, è considerato dalla procura la causa diretta delle morti. L’accusa di omicidio colposo deriva dunque dal mancato rispetto delle norme previste per la protezione civile in situazioni di pericolo idraulico.

Il contesto istituzionale e le priorità di protezione civile a lamporecchio

Lamporecchio, comune nella provincia di Pistoia, è un’area non estranea a fenomeni di piena e allagamenti. Il piano comunale di protezione civile individua alcune zone, come via Badalino, classificate ad alto rischio idraulico e quindi soggette a misure di prevenzione in caso di allerte meteo.

L’autorità comunale, rappresentata dal sindaco, svolge un ruolo centrale nella gestione dell’emergenza. Come componente del Centro operativo comunale, deve coordinare la risposta tempestiva e garantire la sicurezza della cittadinanza. L’ex vicesindaco aveva deleghe specifiche in protezione civile, compreso il monitoraggio e la comunicazione di situazioni di pericolo.

Il dirigente tecnico, a sua volta, deve svolgere verifiche sulle infrastrutture e predisporre interventi che limitino i rischi legati a condizioni ambientali avverse. Il sistema di protezione civile si basa su una catena di responsabilità ben definita e in questo caso sembra che i passaggi fondamentali siano stati trascurati.

Le conseguenze giudiziarie e prossimi sviluppi del processo

La richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura di Pistoia indirizza l’indagine verso un processo penale per i tre indagati. I reati contestati riguardano omicidio colposo dovuto a omissione delle azioni di prevenzione prescritte in occasione di eventi meteo avversi.

Gli atti indicano che le responsabilità sarebbero legate alla mancata chiusura strade pericolose, alla mancata attivazione di presidi e monitoraggi e alla carenza di ordinanze urgenti e contingibili. Il procedimento giudiziario accerterà se queste omissioni hanno effettivamente causato la morte dei due coniugi.

Il caso solleva interrogativi sulle procedure di protezione civile in piccoli comuni e sulle misure adottate per prevenire eventi simili. Gli sviluppi processuali potrebbero portare a una maggiore attenzione sugli obblighi di responsabili pubblici nel governare emergenze naturali.

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