La procura di Genova ha avanzato la richiesta di arresto per 11 ultrà della Sampdoria coinvolti in violenti disordini durante il derby di Coppa Italia contro il Genoa, giocato lo scorso 25 settembre. Le accuse principali riguardano resistenza a pubblico ufficiale e lancio di oggetti pericolosi. Alcuni dei fermati devono rispondere anche dell’assalto al pullman della squadra, avvenuto il 29 marzo successivo, dopo la sconfitta casalinga per tre a zero contro il Frosinone.
La richiesta di arresto e i capi d’imputazione
La pm Monica Abbatecola ha chiesto l’arresto per 11 tifosi blucerchiati ritenuti responsabili di comportamenti violenti in più occasioni. I protagonisti di questi episodi saranno interrogati dal giudice per le indagini preliminari, secondo quanto previsto dalla riforma Nordio sulle modalità di gestione dei casi legati ai tifosi violenti. L’udienza è stata fissata il 27 giugno dalla giudice Carla Pastorini.
Agli 11 ultrà sono contestate accuse di resistenza contro le forze dell’ordine e il lancio di oggetti contundenti o pericolosi durante gli scontri. Alcuni sono anche imputati nell’aggressione al pullman della Sampdoria, con minacce e danni al mezzo, episodio legato alla partita persa contro il Frosinone a marzo.
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L’accusa ritiene che questi tifosi rappresentino un rischio sociale rilevante. Non è la prima volta che sono indagati per incidenti simili, e dopo il derby del 25 settembre sono stati coinvolti in altre risse e azioni violente in città.
La chiusura delle indagini e gli avvisi a 29 ultrà tra sampdoria e genoa
A metà aprile la procura aveva già completato le indagini sugli scontri scoppiati in occasione del derby di Coppa Italia. Per 29 ultrà, sia della Sampdoria che del Genoa, erano stati emessi avvisi di garanzia. Le accuse sono diverse, ma vanno dalla resistenza aggravata a pubblico ufficiale, al porto di armi improprie fino alla violazione del Daspo.
Tra questi giovani tifosi, risultano molti con precedenti legati al mondo dell’ultrà violento. Gli episodi violenti si sono susseguiti negli ultimi anni, creando una situazione di tensione tra le due tifoserie e richiedendo un intervento severo da parte delle forze dell’ordine e della magistratura.
Gli avvisi di garanzia sono la base per ulteriori sviluppi giudiziari e nuovi accertamenti, che potrebbero portare a misure restrittive o obblighi per i soggetti coinvolti.
Cronaca del derby del 25 settembre e gli scontri fuori e dentro lo stadio
Il 25 settembre, data della partita di Coppa Italia tra Sampdoria e Genoa, ha fatto registrare episodi di grande tensione già dalle ore precedenti il fischio d’inizio. Verso le 14, nelle vicinanze dello stadio Ferraris, alcuni gruppi di ultrà avevano cercato di affrontarsi, ma erano stati respinti dalle forze dell’ordine schierate per evitare contatti diretti.
In risposta al tentativo di contenimento, una parte dei tifosi ha iniziato a lanciare bottiglie, bastoni e anche segnali stradali contro polizia e carabinieri. Il clima si è fatto teso e pericoloso, mettendo in grave difficoltà gli agenti impegnati a mantenere l’ordine pubblico.
Nel corso della partita un altro episodio ha alimentato la tensione. Poco prima del fischio finale, molte persone sono scese in strada a scatenare una vera guerriglia urbana. Lo scontro era innescato dall’esposizione, allo stadio, di striscioni storici che le due tifoserie si erano sottratte durante una serie di scontri nei mesi precedenti.
Le risse e i tafferugli sono proseguiti oltre le 23, con un bilancio pesante: 38 agenti contusi e diversi danni a strutture e mezzi. La situazione ha richiesto l’intervento di numerose pattuglie e ulteriori misure di sicurezza in tutta la zona.
I difensori e la fase successiva del procedimento giudiziario
Gli undici tifosi della Sampdoria coinvolti nella richiesta di arresto sono assistiti dagli avvocati Pietro Bogliolo, Matteo Carpi e Antonio Rubino. Secondo la normativa attuale, saranno ascoltati davanti al giudice per le indagini preliminari prima di qualunque decisione definitiva relative alla custodia cautelare.
Il procedimento segue un iter che tiene conto degli episodi passati e della pericolosità sociale degli imputati. La riforma Nordio, approvata nel 2024, punta a snellire queste procedure, accelerando l’adozione di provvedimenti cautelari in casi di violenza durante eventi sportivi.
Il giudice Carla Pastorini ha dato appuntamento per il 27 giugno per sentire i sospettati in merito alle contestazioni. Le indagini sono sostenute da una mole di testimonianze, immagini e rapporti delle forze dell’ordine che hanno gestito gli scontri nel corso degli ultimi mesi.
L’evoluzione di questo caso sarà importante per il sistema di contrasto alla violenza negli stadi in Liguria, sul quale è alta l’attenzione del pubblico e delle autorità.